Movimento Cambiamo Aria: “I dati sono chiari, il cementificio va chiuso”

È passato un anno da quando il Comitato popolare Lasciateci respirare ha denunciato la forte presenza di diossine e altri inquinanti nel grasso animale di un pollo ruspante prelevato alle pendici del Montericco.

Ad ottobre però la provincia di Padova ha deciso di non procedere con il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) concedendo di fatto al cementificio di Monselice di proseguire la sua attività fino al 2029. Leggi di più

Diossina a Monselice, i cittadini chiedono la chiusura del cementificio

Monselice-in-piazza.-Stop-alla-diossina_articleimage CroppedMigliaia di persone lo scorso 11 maggio hanno raccolto l’invito del Movimento civico Cambiamo aria, portando per le strade di Monselice fiaccole e striscioni, cartelli e slogan con i quali chiedevano a gran voce di chiudere la fonte del grave inquinamento registrato nell’area del Monte Ricco.

PCB, diossine, benzene, IPA e altre sostanze tossiche e cancerogene sono state infatti ritrovate nelle zone di ricaduta dei fumi del cementificio di Monselice, risultando in alcuni casi superiori alla soglia di contaminazione, in altri superiori ai livelli di attenzione. Leggi di più

Gallina ruspante non più commestibile. Monselice lancia la petizione: rifiuti come combustibili? No grazie

Monselice_css_cementifici 2Le analisi intorno ad impianti d’incenerimento e cementifici che utilizzano rifiuti come combustibile o come sostitutivo alle materie prime dicono che sulle uova e sui grassi animali si riscontrano presenze (spesso rilevanti) di diossine, furani, PCB (policlorobifenili) e altre sostanze cancerogene. In Italia, analoghi risultati li ritroviamo a Fanna (Pn), a Parma, a Montale (Pt), a Forlì.

Nella capitale dei cementifici, tra Este e Monselice (3 impianti nel raggio di 5 Km), comitati e associazioni avevano per anni, inutilmente, chiesto indagini e ricerche alle autorità preposte. Leggi di più

Uniti per rilanciare i “Parchi, Tesoro del Veneto”; mobilitati per salvare il Parco Colli

parchi_veneto[ATTENZIONE, importante nota di Legambiente Padova nei commenti sulla notizia di oggi “Colli salvi”].

Ci siamo ritorvati in tanti mercoledì 8 marzo insieme a Rossella Muroni, Presidente Nazionale di Legambiente al caffè Pedrocchi: le sezioni locali di Italia nostra, FAI, CAI e LIPU, ed i comitati ambientalisti locali dei Colli.

Presenti tutti media locali oltre a Report, la trasmissione di RAI3. Prova del fatto che la mobilitazione per la difesa delle aree protette in Veneto e la tutela del patrimonio del Parco Colli Euganei sta travalicando i confini locali.

Infatti le poche aree protette istituite negli anni dalla Regione Veneto (sono solo 5, rispetto alle 21 del Piemonte e alle 24 della Lombardia) sono sotto un duro attacco Leggi di più

Il “Bosco dei Frati” di Monselice: riscoperta e valorizzazione di un parco

BuzzaccariniSe a Monselice chiedi del Parco Buzzaccarini, magari puoi trovarti di fronte a facce stupite, se invece lo chiami “Bosco dei frati”, tutti sapranno indicarti il bellissimo polmone verde cinto da mura secolari che si trova a fianco del Convento francescano di San Giacomo.

In realtà, l’area non è mai stata possedimento dei frati che fondarono il Convento nel 1162 per ospitare pellegrini e viandanti. Solo nel 1968 entrarono in possesso dell’adiacente Villa Buzzaccarini, mentre il Parco ha avuto nei due secoli precedenti una vita storica legata al succedersi dei proprietari: Cromer, Saggini, Buzzaccarini per arrivare a quell’avvocato Angelo Schiesari che donò la Villa ai frati francescani. Leggi di più

‘Granpà’: un nonno e un nipote per un western ecologico

miazziCamelozampa” è una casa editrice indipendente nata nel 2011 dalla fusione tra due micro imprese culturali padovane, le case editrici Camelopardus e Zampanera. Si occupa soprattutto di libri per bambini e ragazzi, affiancando la riscoperta di grandi autori internazionali, mai pubblicati in Italia o dimenticati troppo presto dai grandi gruppi editoriali, alla valorizzazione del lavoro di giovani autori e illustratori italiani. Il tutto nella logica “No Editoria a Pagamento“, nessun contributo economico alla pubblicazione da parte degli autori, e “Km 0“, per la “filiera corta” che privilegia nelle collaborazioni le aziende locali, spesso a conduzione familiare.   Leggi di più

Il cancro si può e si deve prevenire!

php8qN4Jy3708La sede attuale del Registro tumori del Veneto è presso l’istituto IOV di Padova e vi lavorano sedici ricercatori con l’obiettivo di raccogliere, organizzare ed elaborare in maniera continuativa e sistematica, dati personali, anagrafici e sanitari, relativi ai casi diagnosticati di neoplasia, ai fini di studio e ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico. Leggi di più

Subito indagine epidemiologica anche a Monselice

I cementifici emettono dosi massicce d’inquinanti, anche di dieci volte superiori a quelle degli inceneritori, e nell’area di Monselice, dove  insistono non uno bensì tre cementifici, il primo cittadino nonché responsabile della tutela della salute, non muove un dito nemmeno di fronte all’intenzione di chiudere definitivamente l’unica centralina ARPAV funzionante nella sua città.

Ad accrescere la nostra preoccupazione non sono solo le notizie che giungono da Taranto, ma altresì i risultati dell’indagine epidemiologica sulla salute respiratoria della popolazione residente a Fumane (VR), altro polo cementifero del Veneto (I risultati di questa prima parte d’indagine disponibile sul sito biometria.univr.it/fumanestudy/reports.html) Gli indicatori sanitari utilizzati dalla sezione di epidemiologia e statistica dall’Università di Verona, fanno riferimento agli anni 1999 – 2009 e riguardano due realtà a confronto, quella di Fumane su cui insiste un cementificio, e quella di Mezzane, sempre nel veronese, dove si trova una fabbrica di batterie per auto. I bambini di Fumane lamentano irritazione agli occhi, ricoveri e assenze sono superiori ai loro coetanei di Mezzane e aumentano nei giorni successivi ai picchi di PM10. In generale ricoveri e rischi ospedalieri, tutte le diagnosi per tutti i tipi di tumore, le malattie del sistema cardiocircolatorio, dell’apparato respiratorio, aborti e complicazioni della gravidanza sono nettamente superiori a Fumane rispetto agli abitanti di Mezzane. Leggi di più

Appello “per non morire di cemento”

I cementifici sono industrie insalubri di 1° classe che hanno limiti di emissioni anche di 10 volte superiori a quelli degli inceneritori e che andrebbero insediate lontane dai centri abitati. In realtà, i 3 impianti presenti a Este e Monselice sono nel cuore di zone densamente abitate, in prossimità dei centri storici ed insistono in un’area come la bassa padovana, dove sono presenti discariche e impianti trattamento rifiuti, distillerie e cogeneratori. Il Piano Ambientale del Parco dei Colli Euganei, li definisce “incompatibili” con le finalità del Parco, ciò nonostante Italcementi di Monselice intende attuare il “revamping” e costruire un nuovo forno alto 89 m per proseguire questa produzione per altri trent’anni. La nuova sentenza del Consiglio di Stato è prevista il prossimo dicembre.

Nel frattempo la Cementeria Zillo di Monselice, ha depositato lo Studio d’impatto ambientale per utilizzare Ceneri della combustione di carbone e biomasse (185.000 t/a) e Gessi chimici utilizzati per la desolforazione fumi (40.000 t/A). Per uscire dalla crisi del settore (-40% di produzione e vendite), l’obiettivo dichiarato dalla Cementeria di Monselice è di “recuperare margini economici”, sostituendo la marna e le argille con lo smaltimento di questi RIFIUTI SPECIALI.

Secondo diversi studi anche “le ceneri che derivano dalla combustione del carbone sono fonte di preoccupazione, in quanto è stato dimostrato il loro effetto genotossico e mutageno”. “Oltre alla diffusione in atmosfera degli isotopi radioattivi, deve destare attenzione anche l’ utilizzo delle ceneri derivanti dalla combustione del carbone per  la costruzione di edifici, in quanto   esse  presentano valori di radioattività che eccedono o sono molto vicini ai valori  massimi  di radioattività consentiti“. (Dottor Paolo Franceschi, Pneumologo, Membro del Comitato Direttivo e dell’ Albo degli Esperti dell’ ISDE Italia – Medici per l’Ambiente).

A Musestre (TV) nei mesi scorsi è stata abbattuta una nuova abitazione a causa della scarsa qualità del cemento, dove sono state rilevate ceneri, diossine, metalli pesanti, sostanze tossico nocive che avrebbero dovuto essere smaltite in discariche speciali e che invece erano finite nei muri di quella casa.

In Italia, così come pubblicato da AITEC (Associazione Italiana Tecnico Economica Cemento), nei 52 cementifici attivi ora in Italia si utilizzano 680.000 t anno di ceneri e gessi chimici (dati 2011). Zillo chiede d’impiegare a Monselice 225.000 t/a di questi rifiuti speciali. In questo cementificio, la cui produzione annua è stimata sull’ordine di 6-700.000 t/a di cemento, almeno 1/3 del prodotto sarebbe quindi costituito da rifiuti speciali che arriverebbero a Monselice trasportati da camion.

Dal cambio della proprietà della Cementeria di Monselice, i livelli di emissione degli NOx sono aumentati di circa il 50%, questo a dimostrare che le promesse di buona e attenta gestione degli impianti si scontra con una realtà ben diversa.

La classe politica che prende decisioni in questo territorio, esasperando il ricatto occupazionale, cerca d’imporre la presenza di queste fabbriche altamente inquinanti per altri decenni, inserendosi a piene mani nel business dei rifiuti, con tutto ciò che ne può derivare.

E’ in gioco la salute di chi lavora in queste produzioni, di chi vive in questo territorio, ma anche delle migliaia di persone che in casa, a scuola, negli ospedali, nelle infrastrutture entreranno a contatto con questi prodotti contenuti nel cemento.

E’ in gioco il futuro del Parco dei Colli Euganei, delle sue attività alternative fiorite in questi anni (agriturismi, bacino termale, produzioni agricole di qualità, turismo, etc), delle sue potenzialità per offrire un occupazione utile, salubre, appetibile per le nuove generazioni.

Difendiamo la nostra salute, riapriamo il confronto per costruire in tempi ragionevoli un’alternativa occupazionale, rispettosa dell’ambiente e in sintonia con la vocazione di questo territorio.

Per questo invitiamo tutti a sostenere questa importantissima vertenza e tutte le iniziative proposte, dalle osservazioni al progetto ai banchetti informativi e aderire e partecipare alla fiaccolata per la salute e un futuro pulito – per non morire di cemento. Venerdì 26 settembre, ore 20.30 – pz. Mazzini, Monselice.

Italiani brava gente?

“Italiani, brava gente?” di Angelo Del Boca (ed. Neri Pozza)

E’ questo uno di quei libri che amici e/o parenti ti regalano in qualche occasione e che essendo di carattere storico, riponi nell’angolo della tua libreria in attesa che si creino le condizioni per la lettura. Il periodo estivo a volte regala più tempo e allora nella borsa di viaggio infili il romanzo del tuo autore preferito, qualche saggio di attualità e il libro di “storia”. Avevo già letto qualcosa di Angelo Del Boca, giornalista e partigiano, studioso del colonialismo italiano e ricordavo il suo rigore nel denunciare le atrocità compiute dalle truppe italiane in Libia e in Etiopia, per questo la curiosità di verificare gli sviluppi del suo lavoro di ricerca, hanno prevalso sulle altre letture.

E’ un libro controcorrente che nei vari capitoli affronta i massacri d’intere popolazioni del meridione d’Italia durante la cosiddetta “guerra al brigantaggio”, le rapine e gli eccidi compiuti in Cina nel corso della lotta ai boxer, i mostruosi sistemi carcerari e lo schiavismo attuati in Africa nel periodo delle guerre coloniali, accompagnati da deportazioni e dall’uso di armi chimiche proibite per piegare le armate indigene. Il tutto passando per le carneficine d’intere generazioni, mandate al massacro nel primo conflitto mondiale e arrivando alle atrocità della seconda guerra mondiale, con la consegna ai nazisti di migliaia di ebrei, votati a morte sicura.

Questa è una ricerca “di parte”, della quale non troviamo traccia nei manuali scolastici, quindi utile da conoscere per allargare il nostro cono visivo e lo spirito critico nella lettura della nostra storia. Il mito degli “Italiani, brava gente” ne esce pesantemente incrinato e consegna a noi le riflessioni di estrema attualità, sulle nostre “missioni umanitarie” fatte di bombardamenti nell’ex Jugoslavia o di presenze militari consistenti in Iraq e Afganistan, per citare le principali.

Quanta retorica e quante argomentazioni che anche oggi, come allora, giustificano i nostri interventi militari sullo scacchiere mondiale, circondando il tutto di un’aurea di falso buonismo! E la mente corre verso la scelta di spendere 12 miliardi di euro per acquistare dalla Lockheed 90 Caccia F-35 e ai recentissimi bombardamenti aerei effettuati dai “nostri” cacciabombardieri AMX Acol nella provincia di Farah, in Afganistan. Cosi ti rendi conto che ancora una volta le spese militari trovano giustificazione dall’uso della forza e gli interessi dell’industria bellica sono sempre collegati alle scelte della politica.

Il libro è stato definito da Sergio Romano, sulle colonne del Corriere della Sera, come “uno straordinario bucato della coscienza nazionale”. E’ un bucato che potrebbe aiutare a liberarci di tanti falsi miti, dando gambe e respiro ai quei principi della cooperazione, della solidarietà, della protezione dell’ecosistema incarnata in Italia e nel mondo dalle migliaia di organizzazioni no-profit, associazioni e comitati. Ecco, quella si “E’ brava gente”!

Francesco Miazzi