L’ultimo polmone verde a ridosso delle mura viene sbocconcellato un po’ alla volta.
Siamo nell’area del Basso Isonzo, circa 100 ettari, ritagliata tra la città e la ferrovia, la tangenziale e l’aeroporto, cesellata da inconsueti fazzoletti di terra coltivata che s’intrufolano tra i caseggiati. Confina con il corso sinuoso del Bacchiglione che ne custodisce il carattere anfibio di campagna urbana.
Il luogo perfetto per un parco, dimora di reti ecologiche e attività agricole, tanto che negli anni ’90 il parco venne progettato e perfino delimitato sulle cartografie ufficiali. Nel tempo un grappolo di palazzine di qui, un filare di villette di là