Iris, area verde mai così a rischio. Serve cambiare la pianificazione

PrimoPiano2L’acquisto del terreno risale a luglio scorso e porta in dote alla Scuola d’Inglese di via Forcellini la possibilità di costruire altri 50.000 metri cubi nel cuneo verde in zona Iris.

L’area è quella compresa tra le due attuali sedi della scuola, e gli importanti lavori di potatura svolti di recente potrebbero essere l’annuncio di un futuro prossimo ampliamento, in aggiunta a quanto già previsto dal piano di perequazione approvato dalla giunta Bitonci.

Altro che stop al consumo di suolo: un colpo alla volta e il cuneo verde in zona Parco Iris rischia di essere definitivamente cancellato.

Minacciato dalla perequazione da 33.000 metri cubi prevista ad est del parco, l’accordo da 9.000 mc ad ovest, il piano da 18.000 mc recentemente approvato a nord in via Forcellini-Colleoni, e ora anche dall’enorme cubatura potenzialmente consentita per l’ulteriore ampliamento della Scuola d’Inglese. Una valanga di cemento che non si fermerà certamente da sola.

Tramite il suo profilo Facebook il Vicesindaco Lorenzoni ha affermato di voler trovare una soluzione utile sia a tutelare gli interessi dei proprietari dei terreni che hanno investito per lo sviluppo edilizio, sia a preservare l’area verde da nuove costruzioni di cui la città non sente il bisogno.

Ha così avviato una trattativa con i proprietari delle aree in perequazione invitandoli a non costruire in quell’area e offrendo loro in permuta alcuni edifici già esistenti in altre zone della città. Ma ha anche provveduto a firmare con loro una convenzione che tra sei mesi li autorizza ad aprire i cantieri sul cuneo verde se non saranno interessati allo scambio.

Ci sembra che in tal modo i proprietari siano stati più che tutelati potendo loro scegliere tra palazzine già costruite o da realizzare. E gli interessi della collettività per la salvaguardia dell’area verde? Al momento non ci resta che la speranza che i proprietari accettino l’offerta della permuta e che le altre lottizzazioni consentite dall’attuale piano regolatore restino sulla carta.

L’avvio della trattativa è dunque un tentativo certamente importante per provare a fermare la cementificazione, ma rischia di essere uno sforzo vano se non accompagnato da una nuova pianificazione che abbracci il cuneo verde nel suo complesso e che consenta di non lasciare l’ultima parola ai costruttori.

Negli ultimi 20 anni il Comune, pur amministrato da soggetti politici diversi, ha avallato una graduale ma costante edificazione in quest’area. Contestualmente è da anni che rapporti e statistiche ci presentano Padova tra le città più carenti di verde a disposizione del cittadino, con una saturazione del suolo consumato, con un pericoloso grado di inquinamento, con periodici dannosi allagamenti.

Ora più che mai serve un cambiamento della politica urbanistica cittadina, dove finalmente non sia l’interesse pubblico a dover sottostare a quello dei costruttori. Sia ben chiaro, le scelte urbanistiche che oggi si devono affrontare sono state prese da amministrazioni precedenti, ma il Sindaco Giordani nel giorno del suo insediamento siè impegnato a rivedere criticamente le scelte sulle aree non ancora convenzionate, per fermare il consumo di suolo, salvaguardare il territorio aperto e scommettere sulla rigenerazione urbana. Chiediamo al Comune di passare con urgenza ai fatti con l’adozione di un nuovo piano urbanistico per la città.

Comitato Iris

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