Il 2015 è stato un anno nero: le polveri sottili hanno raggiunto picchi insostenibili per la salute dei cittadini. Ma evidentemente i padovani non sono una priorità per questa Amministrazione.
Il fatto di aver avviato la fusione delle aziende del trasporto pubblico (che nessuno voleva), che ha causato la perdita del potere di controllo sul servizio da parte dell’Amministrazione comunale, delegandolo al privato Busitalia, parla chiaro.
La realtà di Padova supera di gran lunga la fantasia: come Penelope tutte le notti disfaceva la tela, per poi ricomporla di giorno, per non darsi ai Proci, allo stesso modo, ma con scopi sicuramente meno idealistici, ci sembra che l’attuale Amministrazione continui a distruggere i tentativi di risanare una situazione insostenibile.
Qui restiamo terra terra: in Veneto, a Padova. Dove la responsabilità per gli errori fatti si distribuisce tra Amministratori e aziende dedicate ai settori che hanno il compito di migliorarne la vivibilità. Si distribuisce tra Comune e Busitalia Veneto che, nella corsa alla privatizzazione, hanno deliberatamente ignorato gli avvertimenti che comitati cittadini riuniti nel coordinamento “Padova si muove”(segui qui la pagina FB) e sigle di base come Sls e Adl Cobas, avevano lanciato in tempi non sospetti.
Gestire il trasporto pubblico rendendolo sostenibile ed incentivandolo; creare parcheggi scambiatori che facilitino il tragitto di chi va a lavorare; aumentare le frequenze invece di guardare alla mera riduzione di km; eliminare le criticità degli orari di maggior traffico istituendo nuove corsie preferenziali, anziché ridurle: ecco, queste sono provvedimenti che il resto del mondo adotta in contesti ordinari.
Qui no! Questo non succede.
Il Comune, ceduta la decisionalità su un bene essenziale per i propri cittadini, la mobilità, di fatto ha perso il potere di decidere a favore della salute di coloro che, con le tasse, provvedono al suo sostentamento. E non ascolta le associazioni e i gruppi spontanei, mentre illude cittadini e lavoratori prendendo tempo, sostenendo che certe scelte proprio non si possono attuare.
Perché non si possono attuare? Perché sono dispendiose? Perché per fare le cose fatte bene ci vogliono denari? Per fare cose utili, che non danneggiano il patrimonio umano in primis, serve intelligenza, serve sacrificare una parte del profitto personale di pochi, serve fare scelte coraggiose.
Sperare che i livelli di PM10 non superino la guardia, confidando nell’aiuto della pioggia, è così fantasioso che non ci crede più nessuno, neppure i danzatori. Ai cittadini invece viene chiesta tolleranza, viene chiesto di morire in attesa che qualcuno si arricchisca, viene chiesto di “comprendere” se per andare a fare una visita devono cambiare 3 autobus. E pregare che non si verifichino guasti. Non è tagliando chilometri indispensabili al trasporto pubblico, facendoli passare per sovrapposizioni di linee, che l’inquinamento si riduce.
Busitalia in meno di un anno è stata capace di perdersi un milione di km di corse, penalizzando la frequenza (e intascando i profitti); è stata abilissima a perdere il 30% dell’utenza abituale, che a causa del peggioramento del servizio (nuovi orari del tutto slegati dai bisogni) preferisce “inquinare” con la propria macchina; ha contribuito a far salire i tassi di inquinamento a livelli così alti che se lo avesse fatto intenzionalmente nessuno ci avrebbe creduto; togliendo le corsie preferenziali ha ridotto ulteriormente la velocità commerciale del servizio; ha peggiorato le condizioni di lavoro dei dipendenti con l’introduzione di nastri orari che arrivano anche a 10.30 ore, anche se quelle di effettiva guida sono poco meno di 5; ha imposto turni che non solo impediscono di poter effettuare un pasto ad un orario normale, ma che, grazie a cambi di mezzi impossibili visti i tempi di trasferimento, provocano continui salti corse, con notevoli disagi per gli utenti.
In compenso probabilmente ha creato nuovi posti di ricerca presso la Facoltà di Medicina a causa dello scempio sulla salute dei padovani! Quanti danni ancora devono essere fatti affinchè ci sia un risveglio?
L’ostruzionismo della tela di Penelope dovrebbe essere usato in altri contesti e per fini senz’altro più nobili di un guadagno sulla pelle delle persone e chi rappresenta questa città farebbe bene a non dimenticare gli obblighi assunti quando è andato in carica.
ps: partecipate al sondaggio sul per dire cosa ne pensate del trasporto pubblico di Padova. Grazie!
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