Bitonci e le promesse sul verde: nessuna credibilità. Lo dimostrano gli alberi tagliati in 2 anni

tagli alberi_tigli_piazza castello_padovaIn questo periodo elettorale diversi candidati sindaco cercano di capitalizzare l’azione di sensibilizzazione dei cittadini svolta negli ultimi anni, tra gli altri, dal Comitato Difesa Alberi e Territorio, e provano a conquistare i padovani incerti promettendo politiche a favore del verde.

Tra questi, l’ex-sindaco Bitonci elenca i suoi apparenti successi (ecco qui alcune dichiarazioni documentate dal Mattino di Padova) e si lancia in mirabolanti promesse. Vediamo perché non è credibile.

Nel maggio 2014 il programma elettorale di Bitonci riportava letteralmente (secondo paragrafo, pagina 7): “protezione dei cunei verdi esistenti e creazione di nuovi spazi secondo il piano dell’urbanista Piccinato“. Invece, il suo governo si è distinto proprio per un’ideologia del cemento vecchia di 50 anni: aumento del Piano di Assetto Territoriale a 4,5 milioni di metri cubi edificabili a danno di verde e alberi, ignorando osservazioni di comitati e associazioni; concessione di permessi per nuove costruzioni private spuntate come i funghi in tutta la città, più l’assalto a un cuneo verde del piano Piccinato stesso, quello in zona Iris.

Sempre nello stesso documento di propaganda si legge: “valutazione dello stato di salute degli alberi e loro tutela: no ad abbattimenti indiscriminati senza consenso dei residenti”. Invece, durante il governo Bitonci, il Settore Verde del Comune è diventato una segheria professionale che si è distinta per oltre 2.400 abbattimenti di grandi alberi in 3 anni, senza il consenso dei residenti e giustificati con perizie gravemente carenti e scientificamente inconsistenti. Abbattuto oltre il 5% del patrimonio arboreo, oltre il 10% di alberi su strada. Sono percentuali altissime, non fisiologiche, mai viste in nessuna città europea neanche vicina: sei volte più che a Verona. Il settore è arrivato a fare blitz rapidi, inattesi, di nascosto alla popolazione, con cartelli fuorvianti di “manutenzione alberi”, come nel caso dei quattro tigli monumentali di Piazza Castello.

Sul numero degli alberi piantati, prendendoli dal Settore Verde, l’ex Sindaco ha fornito dati inattendibili: vengono dichiarati 1.079 alberi in più di quelli abbattuti e nessun dettaglio sulla specie, la quantità e la via in cui gli alberi sarebbero stati piantumati (qui le informazioni ufficiali più recenti che risalgono ad aprile 2014, ndr).

Dati che sembrerebbero in contraddizione con l’affermazione alla stampa di metà 2016 dell’allora assessore Luciani, che parlava di 213 alberi in più e di un primato italiano troppo facile da smentire (vedi qui) Padova città più verde d’Italia: falso
non avendo mai ottemperato all’obbligo di Legge del 2013 di eseguire il Bilancio Arboreo comunale.

Per il momento, in attesa delle prove pubbliche, si può dire che a scopo elettorale-propagandistico siano state piantumate poche centinaia di alberelli, di specie decorativamente ed ecologicamente infime, in alcune vie di Padova.

Ci pare che Bitonci e il suo staff abbiano già dimostrato con i fatti i gravi limiti di conoscenze sanitarie, scientifiche ed ecologiche nella gestione ambientale di Padova, portandola ai vertici (vedi qui) della distruzione del verde, di smog, di surriscaldamento con rischi gravi soprattutto per gli anziani. Non sarà certo la ripetizione delle stesse promesse sul verde che garantirà ai padovani una gestione migliore.

Gli elettori padovani non rischino di cascare dal pero (quello cinese, piccolo, nauseabondo e di valore ecologico basso, ma tanto caro alla vecchia giunta) ma agiscano subito contro chi non ha saputo mantenere le promesse per evitare che lo scempio continui.

Alessandro Angrilli, portavoce del Comitato Difesa Alberi e Territorio

Blog: http://comitatodifesalberi.blogspot.it/

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