Una nuova mobilità per Padova

Nuovi stili di mobilità, condivisa, elettrica, a piedi e in bici come fondamenta per costruire la resilienza sociale e la rigenerazione urbana

 

Nei primi mesi della pandemia da Covid-19, in quella drammatica primavera del 2020, uno dei refrain più comuni era che nulla più sarebbe stato come prima. Dal modo in cui guardiamo il mondo, agli aspetti più semplici come l’attenzione per l’igiene e la salute, la presa di consapevolezza dell’importanza degli spazi aperti e, tra le altre, il modo in cui ci muoviamo da un luogo all’altro. Se a ciò ci aggiungiamo la tanto annunciata “transizione ecologica” e i fondi resi disponibili da piani straordinari come il PNRR, il concetto di cosa dovrebbe essere la mobilità urbana dominante nel prossimo futuro è in effetti molto cambiato.

Anche a Padova, come in molte città italiane, in questo contesto storico è cresciuta molto la sensibilità verso una urgente transizione verso nuovi modelli a zero emissioni, di cui la mobilità è un pilastro di risposta per ridisegnare l’impianto urbano e i modelli sociali di convivenza e di sostenibilità.
Legambiente ha da sempre sottolineato la necessità di ripensare le città a partire dalla prossimità delle funzioni e degli incontri della vita quotidiana, idea che con la situazione pandemica, si è resa ancora più evidente e oltretutto praticabile.

La strategia sulla mobilità a Padova e nei comuni contermini è definita dal PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che abbiamo sempre sostenuto avere degli obiettivi troppo modesti alla luce dell’ingente spesa prevista di quasi 700 milioni di euro, e che pertanto vadano rivisti in fase di approvazione.

Crediamo però che il progetto di realizzazione delle nuove linee del Tram abbia la potenzialità di rivoluzionare la mobilità cittadina, dotando Padova di una rete di trasporto pubblico efficiente ed ecologica e che consentirà di ridurre considerevolmente il traffico veicolare dalle nostre strade, migliorandone la sicurezza, oltre ad apportare benefici ambientali, riducendo l’allarmante inquinamento atmosferico che affligge Padova da decenni.
Il miglioramento del trasporto pubblico locale passa anche dall’acquisto di nuovi mezzi, elettrici, per potenziare l’offerta esistente, senza dimenticare l’utilità delle corsie preferenziali per agevolare la frequenza e la puntualità dei passaggi, punto dolente in alcune fasce orarie. Per coprire adeguatamente alcune fasce orarie troppo scoperte, vanno pensate anche forme di trasporto pubblico innovative per andare incontro e stimolare la domanda dell’utenza come è stato con NightBus, il servizio a chiamata particolarmente apprezzato dagli studenti.

Quando si parla di mobilità sostenibile non possiamo non ricordare l’importanza della ciclabilità, che va promossa e sostenuta, anche con interventi infrastrutturali come lo è la Bicipolitana, un progetto finalizzato alla realizzazione di un organico sistema di piste e corsie ciclabili di qualità, che consentano lo spostamento in sicurezza in bicicletta per tutta la città, sempre più necessario visto anche il grande successo riscontrato dal servizio di bike sharing.

Nell’ambito della sicurezza stradale, e la Bicipolitana può contribuire a migliorarla, c’è ancora molto lavoro da fare: nell’ultimo report della campagna di Clean Cities abbiamo denunciato una situazione poco rassicurante sul fronte della sicurezza stradale, da migliorare urgentemente anche grazie allo sviluppo della visione di città dei 15 minuti, che ispira il nuovo Piano degli Interventi, nella quale puntare molto allo sviluppo delle strade a 20 o 30 km/h  nei quartieri più popolosi e residenziali, investendo su sistemi di moderazione del traffico, miglioramento delle strutture stradali rivolti agli utenti deboli, come ad esempio l’allargamento dei marciapiedi, la realizzazione di ciclabili sicure e protette soprattutto nelle aree sensibili come le scuole, i parchi e punti di aggregazione rivolti ai più piccoli. Fondamentali per mettere in sicurezza anche gli utenti più piccoli della strada sono invece le strade scolastiche, che permettono al contempo di ripensare lo spazio urbano.

Infine, per agevolare la transizione e la mobilità generale, oltre a quanto detto, è cruciale ripensare la politica della sosta, puntando allo sviluppo dei parcheggi scambiatori ai confini della città, adeguatamente collegati dal sistema del trasporto pubblico e attrezzati per offrire servizi smart ai suoi utilizzatori, che possono in questo modo rinunciare più comodamente all’auto per entrare in città, dove comunque esiste un’offerta abbondante tra stalli, parcheggi e silos.

Francesco Tosato, Vicepresidente Legambiente Padova
Foto di Andrea Tosato