Biciclettata al Parco che verrà

Negli ultimi 30 anni un quinto d’Italia è stata cementificata. Anche a Padova si è costruito troppo e male. Legambiente chiede al Comune di Padova un stop all’edificazione, seguendo l’esempio dei comuni più virtuosi, quali quelli di Udine e di Desio, che hanno tagliato un milione di metri cubi dai loro piani regolatori. Il PAT (il nuovo piano regolatore) di Padova, infatti, è assolutamente sovradimensionato, consentendo nei prossimi anni un volume edificabile totale di 4.692.124 mc. Una spaventosa colata di cemento. A chi possa servire questa nuova volumetria non si capisce, visto in città ci sono già più di 7000 case che non riescono ad essere vendute.

Con una raccolta di firme tra i cittadini che ha già raccolto 2.000 firme – stiamo proponendo a Padova ed ai Comuni contermini di creare un Parco agricolo e paesaggistico esteso a tutto il territorio compreso tra la Brenta e il Bacchiglione, una grande “cintura verde” che faccia da barriera al cemento. Leggi di più

Orti urbani per il Parco

orti urbaniGli orti urbani della Mandria e quelli di Montà sono gli esempi che Remo Ronchitelli ha illustrato nella relazione introduttiva, inquadrando l’argomento in un’ottica prevalentemente sociologica.

Le due esperienze hanno in comune un impianto funzionale per una gestione efficiente (sufficienti prese d’acqua e canale di scolo), ma hanno delle peculiarità che vanno analizzate. Gli orti della Mandria, 44 particelle di circa 40 mq, si trovano confinati dall’omonimo parco, da un complesso residenziale a bassa densità edilizia e da un insediamento di Sinti, che si sono bene integrati con la popolazione residente. Leggi di più