Ad Este è stato presentato il nuovo Piano degli Interventi, piano che conferma la tendenza di tanti PI di altri comuni del padovano per i quali ingiustificatamente si continua a pianificare l’espansione edilizia sulla base di trend di incremento demografico smentiti dalla realtà dei fatti.
Sono previsti infatti ulteriori 351.000 mc di nuovo volume residenziale, oltre a 59.205 mq di superficie commerciale-direzionale residua e a 146.438 mq di superficie produttiva residua in più. Tale dimensionamento considera in pratica 290 mc per ogni abitante, cioè circa 97 mq a persona. Uno spazio abnorme, ottenuto dividendo il totale del volume dei fabbricati per il numero degli abitanti, dove per fabbricati si intendono anche quelli non occupati, e questo perché, nonostante i solleciti dell’associazione “Salviamo il Paesaggio” e gli impegni presi dall’amministrazione in fase di adozione del PAT, ad Este manca ancora un censimento degli edifici che dica con certezza quanti vuoti ci sono.
La previsione di incremento demografico appare però in netto contrasto con il trend verificatosi negli ultimi 35 anni, nel corso dei quali la popolazione è progressivamente calata, passando dai 18.105 abitanti censiti nel 1981 ai 16.576 del 2011. L’andamento negativo è continuato negli ultimi anni, facendo registrare un lieve accenno di ripresa solo nel 2013, a causa del notevole saldo migratorio: + 340. Questo uno dei motivi per cui chiediamo il ridimensionamento del Piano degli Interventi.
Altra osservazione che vorremmo muovere all’Amministrazione riguarda le iniziative che questa intende mettere in atto nei confronti di tutti quei privati cittadini, ma anche verso se stessa in quanto responsabile della proprietà pubblica, in merito all’abbandono e al degrado di parti importanti della città come le ex scuole elementari e medie, o i palazzi dell’ex acquedotto piuttosto che quelli ex Enel. Tutte aree ed edifici che potrebbero essere riqualificati e in alcuni casi riconvertiti a beneficio di tutta la cittadinanza, senza ulteriore consumo di suolo.
Questi alcuni dei motivi – le osservazioni puntuali e complete le potete leggere qui– che ci spingono come cittadini e come Circolo Legambiente di Este, a chiedere al Comune un passo indietro e un ripensamento su questo nuovo Piano degli Interventi che ancora una volta si dimostra insensibile verso il tema del consumo di suolo con tutte le problematiche legate all’impermeabilizzazione, al dissesto idrogeologico e alla sottrazione di terra all’agricoltura che questi si porta dietro.
Flores Baccini, Presidente Circolo Legambiente di Este
Sintesi a cura di Elena Coppola, redazione di ecopolis