Sfmr: finanziamenti in ritardo, più dei treni

sfmrL’SFMR (Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale) è un’opera inclusa nella delibera CIPE N°121 del 2001, nell’ambito dei sistemi urbani con un costo di 273,7 Milioni di euro.

Nel 2006 la Regione Veneto trasmette al MIT il decreto con il quale è approvato il progetto definitivo. L’intervento è incluso nella delibera CIPE N°130 dello stesso anno.

La seconda fase del SFMR, anno 2006, viene compresa nel Rapporto “infrastrutture prioritarie” del MIT, con un costo stimato di 140 Milioni di euro, di cui 56 Milioni di euro stanziati dalla Regione, per un fabbisogno residuo di 84 Milioni di euro. La legge Finanziaria 2008 autorizza un contributo decennale di 10 Milioni di euro anno per la realizzazione del secondo stralcio del SFMR.

Nel 2011, la rilevazione della Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici AVCP sullo stato di attuazione delle opere comprese nel PIS, risulta che il progetto definitivo per appalto integrato non è ancora stato approvato per carenza di finanziamenti.

Progettazione definitiva affidata a Net Engineering Spa in data 2 luglio 2007, con iter di conclusione 30 giugno 2011, purtroppo non è ancora stato approvato ed è all’origine di un lungo contenzioso economico tuttora in corso.

Questa grande opera, che doveva costituire assieme al Passante di Mestre (inaugurato il 8 febbraio 2009) la migliore dimostrazione del Veneto “del fare”, con una larga ed estesa condivisione degli stessi ambientalisti e comitati che contestano le grandi opere viarie e stradali, è invece ogni giorno che passa su un “binario morto”.

Si sono sforati tutti i cronoprogramma stabiliti dalla Regione Veneto e rimane grave che non ci sia una assunzione di responsabilità collettiva per quantomeno completare la prima fase del SFMR entro l’attuale legislatura regionale. Cinque anni di legislatura che non possono annoverare nessuna opera per la mobilità degna di nota.

I tre obiettivi stabiliti nella pianificazione: l’appuntamento, il cadenzamento, la continuità sono tuttora in attesa di tempi migliori. Il ritardo cronicizzato della realizzazione del SFMR trascina nella polvere pure le restanti azioni disposte: l’integrazione treno – bus con il ridisegno della rete delle autolinee su gomma e l’integrazione tariffaria; l’integrazione urbana con politiche di regolazione del traffico privato nelle aree urbane, in particolare di politiche di tariffazione della sosta.

Gli interventi di sintesi SFMR ( previsione iniziale) fatti da 172 Km di lunghezza nuove tratte ferroviarie; 407 passaggi a livello eliminati; 162 stazioni o fermate ristrutturate; 37 fermate di nuova costruzione; 120 nuovi complessi di treni per il servizio regionale. Buona parte degli impegni al palo con le conseguenze quotidiane sul servizio tra stazioni fatiscenti, stazioni nuove in degrado ( vedi Busa di Vigonza), materiale rotabile vecchio, insufficiente o inadeguato.

Dopo 25 anni dal piano regionale dei trasporti; oltre 10 dal limite del completamento della prima fase del SFMR la situazione del “Veneto del fare” è impietosa.

Il consiglio regionale che in questa settimana voterà il Bilancio di previsione 2014, è chiamato a decidere che Veneto del terzo millennio intende costruire e realizzare.

Senza nemmeno una dotazione minima di fondi strutturali in spesa per investimenti ferroviari, per quest’anno e gli anni a venire, è difficile prevedere se ci sarà ancora un servizio ferroviario regionale.

Oggi trasportiamo le persone come fossero merci, quando va bene, altro che treni giapponesi invocati dal Presidente della Regione. Dovremo invece trasportare le merci come fossero persone.

Il tempo delle chiacchiere e della propaganda è finito per tutti. Dalle risorse stanziate per il trasporto pubblico locale(ferroviario, bus, vaporetti) è possibile immediatamente comprendere se il trasporto collettivo passeggeri è una priorità del Veneto.

Ilario Simonaggio segretario generale FILT Veneto

 

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