1,5 milioni di veneti spinge verso l’economia circolare. Obiettivo rifiuti zero a portata di mano

contarina_riciclo rifiutiIl 2017 si chiude con un ottimo risultato per il Veneto nella classifica dei comuni Rifiuti free. Come evidenziato dall’ultimo Forum Rifiuti, svoltosi tra il 20 e il 21 novembre scorso a Treviso, delle circa 500 realtà nazionali più virtuose dal punto di vista del riciclo, 219 sono in Veneto.

Questi comuni riciclano almeno il 65% dei rifiuti totali generati e arrivano a produrre meno di 75 kg annui per abitante di rifiuto secco indifferenziato. Castelcucco (TV) guida la classifica come comune più virtuoso della regione, con soli 20,4 kg di rifiuto secco residuo annuo per abitante. Le graduatorie, contenute nel dossier, sono state stilate su dati riferiti al 2016, incrociando la quantità di rifiuti prodotti per abitanti equivalenti, tenendo conto anche delle presenze turistiche.

Tra i capoluoghi Treviso si conferma in cima alla lista, seguita da Belluno e Vicenza. Pessimo risultato invece per Padova, Verona, Venezia e Rovigo. Più in generale, i dati sembrano mostrare un aumento nella produzione di rifiuti rispetto al 2015. La prima vera sfida è mantenere il trend innescato negli scorsi anni di diminuzione del rifiuto secco totale.

Da sempre leader nella percentuale di raccolta differenziata, il Veneto vince anche la classifica nazionale dei Comuni Rifiuti Free, parametro aggiunto da 2 anni, ovvero amministrazioni che oltre a raggiungere il 65% di RD, producono meno di 75 Kg/annui per abitante di rifiuto secco. Premiare 219 i Comuni Ricicloni “Rifuti Free” significa che stiamo parlando di circa un milione e mezzo di cittadini veneti, quasi il 30% della popolazione. Un traguardo certamente importante ma con evidenti ampi margini di miglioramento.

Significa che tutta la regione povrà diventare Rifiuti free in pochi anni: ci sono le potenzialità per diventare eccellenza mondiale. Ma serve una programmazione, a partire dai comuni capoluogo.

Per questo sono necessarie Amministrazioni all’avanguardia, cittadini virtuosi e imprese attente. Il fine è di progredire insieme verso l’obiettivo “rifiuti zero che gli ambientalisti hanno sempre posto come unico orizzonte possibile.

Il 2017 è anche l’anno dell’approvazione definitiva del pacchetto Europeo sull’Economia Circolare. Grazie soprattutto all’attenzione dei cittadini del Veneto, negli ultimi 10 anni è stata dimezzata la produzione di rifiuto secco da smaltimento. Un’esperienza di successo che ha coinvolto Comuni, società pubbliche o miste e imprese private, il vero motore trainante di quell’Economia Circolare promossa nelle Direttive Europee.

Per questi Comuni del Veneto, ora si pone una nuova sfida: l’applicazione concreta delle direttive sull’economia circolare a partire dall’applicazione dei criteri minimi ambientali negli appalti pubblici.

Tuttavia, in un momento in cui questa prospettiva è diventata finalmente concreta e competitiva, il vero impedimento alla sua attuazione sono oggi le barriere normative e burocratiche, spesso legate ad una legislazione ancora inadeguata rispetto alle esigenze attuali.

I dati raccolti nel dossier Comuni Ricicloni Veneto 2017, prodotto da Legambiente con il patrocinio di ARPA Veneto, certificano un traguardo importante nel cammino verso una maggiore efficienza nel recupero dei rifiuti. Tuttavia il dossier evidenzia anche evidenti necessità di miglioramento.

Il Veneto è sulla strada giusta, ma il tempo stringe. Presto ci si dovrà confrontare con l’ultima Direttiva Europea sull’Economia Circolare. Questo significherà una sempre più necessaria applicazione del Green Public Procurement e dei Criteri Minimi Ambientali negli appalti pubblici, anche per la realizzazione delle infrastrutture e delle opere pubbliche.

Non facciamoci cogliere impreparati.

Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto

Piero Decandia, direttore Legambiente Veneto