Uno sguardo su Padova

Dove, il mensile RCS, nel mese di marzo dedica la copertina a Padova. All’interno, “Speciale Veneto, grandi storie, nuove emozioni”.

 

Come si vive a Padova? Se lo chiediamo ad una persona qualunque, ci dirà che è una città abbastanza vivibile, dove si può andare in bicicletta anche se le piste ciclabili non sono sempre sicure, dove il Ponte del Bassanello o il Cavalcavia di Chiesanuova creano ingorghi nelle ore di punta, dove i trasporti pubblici potrebbero migliorare, dove il verde urbano è ancora poco ma gli argini sono la nostra valvola di sfogo, nonostante una qualità dell’aria purtroppo pessima. Ma non è colpa di nessun sindaco, solo della Pianura Padana.

Ci dirà, probabilmente, che i supermercati sono comodamente ubicati ad ogni angolo di strada, i cinema chiudono ma i bar in piazza sono sempre affollati e goderecci. Forse ci farà notare che gli studenti universitari sono ovunque e, a parte qualche ripetuto e disdicevole episodio di schiamazzo o lordatura del suolo pubblico, si sono integrati e hanno portato molta ricchezza, se non in termini culturali, soprattutto a chi affitta loro stanze ed appartamenti.

Se è particolarmente attenta, tale persona, non tralascerà di sottolineare che ci sono molti turisti educati e che, tutto sommato, questa cosa dell’Urbs Picta, all’inizio non la capiva, ma ora la considera positivamente. Per fortuna, a Padova lo sanno anche i sassi che siamo entrati a far parte del Patrimonio Unesco, e questo smuove gli animi anche più insensibili e sordi alle nostre bellezze artistiche.

Ma se chiedete ad una giornalista di un noto mensile turistico com’è Padova, magari ci aprirà gli occhi su cose che non vedevamo neanche più, su aspetti di cui dovremmo andare veramente fieri, se non ce ne dimenticassimo presi come siamo dal conto del supermercato, gli affitti alle stelle e le ore spese in coda con il motore acceso.

Nel numero di marzo di “Dove”, periodico RCS dedicato al turista di gusto, potremo leggere quello di cui non ci accorgiamo più, quello che, visto per la prima volta dagli occhi di un esterno amorevolmente accompagnato dall’Assessorato alla Cultura del nostro Comune, può sorprenderci e ricordarci che viviamo – grazie addio – proprio in un bel posto.

Padova, nel titolo dell’articolo a noi dedicato del mensile sopra citato, è “Bella e giovane”, a cui si aggiunge una descrizione accattivante: “ Vivace, stimolante, aperta alle avanguardie. Piace ai ragazzi, attira creativi, accoglie progetti sociali e solidali. Le meraviglie di una città che, da Giotto alla street art, continua a sorprendere”.

La riconosciamo? Sì? No? Le foto che corredano l’articolo sono molto belle: scorci del Palazzo della Ragione, delle piazze affollate, di murales, osterie e monumenti. A noi, cittadini padovani, questo articolo forse servirà a farci sentire un po’ orgogliosi di dove viviamo, o partecipi di tanta meraviglia o, semplicemente, a svelarci che la nostra città è bella. Speriamo, anche, dato che nulla viene gratuitamente, che contribuisca a incuriosire nuovi turisti e li porti tra gli affreschi e i i murales, ad apprezzare il nostro passato di arte e scienza e il nostro presente di aperitivi. Non abbiamo chiesto agli amministratori delle città d’arte e dei comuni della laguna quando hanno investito, non è elegante. Ma sappiamo che per esserci bisogna apparire e che noi turisti del 2023 desideriamo storie ed esperienze, come quelle raccontate in queste belle pagine.

Aggiungiamo qualcos’altro di importante e che non è mai abbastanza valorizzato: l’impegno dei volontari di Salvalarte Padova nel rendere visitabili dei veri e propri gioielli di architettura, arte e scienza, discreti ma unici, come la Torre dell’Orologio di Piazza dei Signori, la Reggia dei Carraresi in via Accademia, l’Oratorio di Santa Margherita e la Scuola della Carità in via San Francesco. Qui tutte le informazioni su luoghi e orari di apertura.

Se non ci bastasse Padova, però, possiamo continuare a sfogliare il mensile e sognare, tra le terre della Venezia orientale, il Cadore, altre città d’arte, passando per Brindisi, Etna, Portorose, Galizia, Val D’Aosta, Edimburgo e Cambogia.

Angela Bigi, Redazione Ecopolis