SI CONCLUDE LA IV EDIZIONE DI “OPERAZIONE FIUMI”

Con l’ultima tappa sul Piave a San Donà, si è conclusa Operazione Fiumi 2024, la campagna che ha messo al centro la gestione della risorsa idrica e la qualità delle acque

 

 

Con la presentazione dei dati relativi ai monitoraggi effettuati sul fiume Piave e un approfondimento dedicato al tema dei contratti di fiume, sabato scorso si è conclusa a San Donà di Piave la quarta edizione della campagna itinerante di citizen science e ambientalismo scientifico “Operazione Fiumi – Esplorare per Custodire organizzata da Legambiente Veneto, anche quest’anno effettuata con il supporto tecnico di Arpav.

Attraverso i campioni raccolti dagli attivisti di Legambiente e le analisi effettuate dai laboratori ARPA Veneto, l’associazione ambientalista ha restituito, tappa dopo tappa, una fotografia puntuale sullo stato di salute dei fiumi per promuovere la tutela ambientale dei corsi d’acqua e segnalare eventuali situazioni di inquinamento. 8 tappe che hanno visto coinvolte le città di Cologna Veneta (VR), Limena (PD), Padova, Treviso, Zevio (VR), Vicenza, Adria (RO) e San Donà di Piave (VE), dove si sono svolte le presentazioni dei dati emersi dai monitoraggi effettuati sui principali corsi d’acqua delle regione: Adige, Bacchiglione, Brenta, Fratta Gorzone, Livenza, Piave, Po, Sile e Retrone, ma anche i corsi d’acqua minori Brentella, Canal Bianco, Dese e Piovego.   

144 campioni in 52 punti totali, raccolti tra maggio e giugno, per ricercare 3 parametri: oltre al famigerato batterio Escherichia coli – i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque – sono il Glifosate e, novità per il 2024, i PFAS.  Per questi ultimi parametri i dati saranno disponibili solo a fine anno, quando verranno raccolti in un report conclusivo. 

Per il batterio Escherichia Coli, il cui limite normativo agli scarichi degli impianti è di  5000 (MPN/100ml) e la cui presenza già sopra le 1000 (MPN/100ml) porta alla possibilità di porre delle restrizioni per un uso irriguo delle acque, sono infatti stati riscontrati valori fuori norma nel 52% dei campioni  analizzati (27 su 52) , ben 11 (11%) dei punti con valori superiori a 5000


Oltre alla qualità delle acque, è stata si è approfondita la gestione della risorsa idrica, questione centrale ed ancora troppo spesso sottovalutata, che ci troviamo continuamente ad affrontare con processi emergenziali a causa dell’aumento della frequenza degli eventi calamitosi ed estremi che imperversano sul nostro territorio. Per Legambiente però il problema non va inquadrato solo come rischio di esondazioni ed alluvioni causati dall’abbondanza, perché anche i frequenti lunghi periodi siccitosi che abbiamo già attraversato ad esempio nel 2022, alternati a brevi e intensi periodi di pioggia anche in periodi “tradizionalmente” a scarsità di precipitazioni, sono questioni che si intrecciano e con cui dobbiamo imparare a convivere nell’immediato se vogliamo smettere di continuare ad esporre al rischio la quantità e la qualità d’acqua a nostra disposizione.

La campagna è stata realizzata da Legambiente Veneto grazie al supporto tecnico di ARPAV, con il contributo di COOP Alleanza 3.0, con il patrocinio dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali e con il partner tecnico Strada Srl.

 


Giulia Bacchiega e Francesco Tosato, Portavoce Operazione Fiumi