Muoviamoci – A ruota libera lancia un’iniziativa in via del Vescovado il pomeriggio di sabato 26 novembre.
La Rete civica, composta da diverse realtà locali che si occupano di mobilità sostenibile, dopo la petizione sulle Zone 30, di cui abbiamo parlato qui, si trova in piazza per un obiettivo chiaro: una Padova aperta alla mobilità sostenibile, grazie al doppio senso delle bici, come avviene in molte città europee.
Il ciclista, come dimostrano degli studi, cerca il tratto più breve tra la partenza e l’arrivo. Una ciclabilità diffusa nella nostra città porterebbe quindi a un incremento dell’uso delle biciclette e al conseguente abbassamento dello smog in una delle città più inquinate di Italia, come racconta il XXIII rapporto di Legambiente sull’ecosistema urbano.
Il muoversi in bici indipendentemente dai sensi di marcia è un fenomeno diffuso a Padova: non serve reprimerlo, come ha fatto la ex giunta leghista, ma consentirlo tramite delibere ed apposita segnaletica; così da regolarizzarlo. Ma è una svolta nella città che non porterebbe solo vantaggi dal punto di vista della salute: una forte presenza delle bici in giro per la città avrebbe come effetto anche un rallentamento delle auto, rendendo la città più sicura per anziani e bambini e con un minor inquinamento acustico.
I soggetti della nostra città che si muovono di più in bici sono gli studenti. Noi di Ecopolis abbiamo chiesto ai gruppi universitari della Rete civica, l’Associazione Studenti Universitari e l‘Unione degli Universitari, di parlarci del tema e della loro adesione alla data del 26 novembre.
Alessandro Manzotti dell’Asu, così si esprime: “Partecipiamo all’iniziativa di sabato 26 perché il nostro primo obiettivo come sindacato studentesco è difendere i diritti degli studenti: tuteliamo dunque anche il loro diritto di muoversi in bici, come avviene moltissimo in questa città”. “In più”, prosegue, “noi come Associazione Studenti Universitari ci occupiamo da anni di ambiente e della necessaria riduzione delle emissioni: anche per questo difendiamo l’uso della bici come uno degli strumenti fondamentali per la riduzione dell’inquinamento”.
“La nostra partecipazione all’iniziativa”, conclude, “è per una città vitale e sicura, che sia a misura di tutti, dagli studenti universitari ai bambini e gli anziani, e che vada nella direzione di una diffusa mobilità ecosostenibile”. Così, infine, risponde alla domanda su quale sia il problema principale per i studenti in bici a Padova: “i furti di biciclette”, sostiene, “sono purtroppo ormai la norma in questa città, con perdite significative per il mercato delle bici tra gli studenti, che sarebbe potenzialmente molto ampio”. La soluzione? “Promuovere il servizio di marcatura delle biciclette e renderlo davvero efficace, oltre ad aumentare la sicurezza di alcuni parcheggi chiave come quello della stazione”.
Anita Franceschi di Udu-Studenti Per, pone invece l’accento sulle politiche sbagliate della Giunta leghista appena caduta e sulle loro battaglie fatte in questo senso: “Per aprire un un dialogo con studenti e cittadinanza”, ci dice, “abbiamo sviluppato un conflitto verso i provvedimenti della giunta Bitonci contro le esigenze degli studenti”. “Mi riferisco”, continua, “allo svuotamento del centro causato dal divieto di accesso alle bici e dagli agguati e le multe per chi va in bici in senso inverso alle macchine: quello che è mancato è invece un progetto di implementazione delle piste ciclabili, come quella di Corso Milano che rimane trafficata e pericolosa”. “Gli studenti”, conclude, “rendono la città viva e sostenibile: quello che serve è una regolamentazione traffico e il doppio senso di marcia per le bici, ottenendo così il rallentamento delle macchine a 30 km/h”.
Ci vediamo tutti in Via Vescovado il 26 novembre pomeriggio: venite in bici e portate la vostra voglia di muovervi controcorrente.
Luca Cirese, redazione di ecopolis