Iris, non c’è fine al cemento (e alla vergogna): da un lato i 25.000 mc in via Canestrini (grazie alla perequazione voluta dalla precedente amministrazione e non fermata da questa); a dicembre 2014 approvato nuova perimetro per area edificabile.
Ed ora, grazie alla Variante al Piano degli Interventi, altri 8.400 mc in terreno agricolo. Un gran bel risultato per il Sindaco Bitonci che in campagna elettorale prometteva di tutelare i cunei verdi!
Ma andiamo con ordine. Presentato il piano attuativo per la cementificazione di quel che resta dei terreni verdi accanto al parco Iris: 25.000 metri cubi previsti dal primo stralcio di lavori che comprende nuove case lungo tutta la fascia verde rimasta in via Canestrini, e un ampliamento della scuola d’Inglese proprio nel cuore del cuneo verde. Il principale promotore dell’iniziativa risulta infatti essere la società RGL, che dirige e coordina l’English International School of Padua.
Ecco il “bel” risultato della perequazione voluta dalle precedenti amministrazioni comunali che permette di realizzare fino a 33.000 metri cubi di edilizia privata in questi terreni, giàteatro nel recente passato di ripetuti e gravi allagamenti. Guarda qui la mappa.
Il sindaco Bitonci dal canto suo, dopo essersi impegnato in campagna elettorale per un stop a nuove costruzioni e la tutela dei cunei verdi, ha dimostrato di non aver in realtà alcuna intenzione di fermare la cementificazione in zona, anzi si accinge addirittura ad aumentarla.
A dicembre dello scorso anno ha sostenuto infatti l’approvazione del progetto preliminare per l’area di perequazione Forcellini/Iris (ossia la “delimitazione dell’ambito di intervento”) e siamo certi che nelle prossime settimane la Giunta darà il via libera al Piano attuativo.
Con il nuovo Piano degli Interventi della città di Padova, questa Amministrazione inoltre prevede di aumentare la cementificazione di questa come di altre aree verdi. Lo fa nello specifico con la previsione di altri 8.400 mcda costruire in un terreno agricolo lungo la pista ciclabile ad ovest del parco. In più altre costruzioni potrebbero sorgereper effetto dei cosiddetti “crediti edilizi”, ossia dallo spostamento di cubature da altre parti della città, all’interno dei terreni del cuneo verde sopravvissuti alla perequazione ma che non saranno più destinati prevalentemente a parco.
Vengono dunque ora confermate e aggravate le decisioni edilizie delle precedenti amministrazioni, in netto contrasto con gli impegni assunti per un nuova pianificazione elaborata “in base a dati socio-economici e demografici aggiornati, che riveda le attuali previsioni e che tenga conto della necessità di salvaguardare le aree, naturali e agricole… e continuamente soggette ad allagamenti” (qui Programma elettorale Bitonci Sindaco di Padova) .
La richiesta dei cittadini di veder salvaguardati quei pochi terreni ancora rimasti verdi in città, viene quindi costantemente disattesa e oggi come in passato, come alibisi utilizza la presunta mancanza di soldi (ad esempio nella Relazione del Piano degli Interventi “… vi è l’impossibilità da parte delle Amministrazioni Comunali di acquisire queste aree… in quanto programmi non coerenti con le disponibilità economiche comunali”).
Eppure oggi con la vendita delle azioni Hera il Comune ha previsto l’incasso di decine di milioni di euro in soli due anni. Chiediamo quindi all’Amministrazione Comunale di avere almeno il buon gusto di non nascondersi dietro a false giustificazioni ma di assumersi la responsabilità della scelta di perseverare nella cementificazione del territorio con tutte le conseguenze anche di rischio idraulico che essa comporta.
Ernesto Ginestri – Comitato Iris
Tra l’altro sbaglio o viene segata anche la pista ciclabile?
Mauro
Gentile Mauro, non è ancora certo il destino della pista: al momento sembra che dovrebbe passare tra le costruzioni e essere salvaguardata. Ma dovremo vigilare.
Rimane il fatto che si arriverà sull’argine passando fra le nuove case!
… a me non pare che la mancanza di risorse economiche sia ‘presunta’.
nel bilancio di Padova approvato l’altro giorno, la vendita delle azioni Hera corrisponde ad entrate per 35 milioni di euro in due anni (gazzettino di padova, 26/01/2016). Non è una questione di opinioni ma di cifre, e di come vengono o non vengono spese.
… ma Sandro, le cose da fare con i trentacinque milioni di euro sono tantissime in una città: inutile che le enumeri perché le conosci tutte almeno quanto me … che poi sia questione di come queste cifre vengano o non vengano spese questo non posso che condividerlo appieno: ma quando si spendono è necessario, e lo sarebbe dovuto essere anche dal dopoguerra in avanti, saper guardare in prospettiva quali costi generano determinati investimenti: per esempio, pur essendo io assolutamente convinto della necessità di aumentare la porzione di verde pubblico in città, non si può nascondere che una volta acquisita la terra, questa deve essere in qualche modo ‘trasformata’ e costantemente gestita: le spese di manutenzione del verde, peraltro assolutamente necessarie, sono tra le più consistenti spese correnti del bilancio comunale …
caro Luca, posso essere d’accordo sul tuo ragionamento nel momento in cui un’amministrazione comunale decide di spendere soldi nella costruzione di un palazzetto dello sport, in un parcheggio o in un nuovo teatro. Ma non si può e non si deve applicare il principio del ritorno dell’investimento quando si parla di aree verdi, parchi o piste ciclabili. Salvo che l’obiettivo ultimo sia avere una comunità che porta i bambini a giocare nei centri commerciali invece che in un parco bellissimo come l’Iris. Anche se mi viene il dubbio che forse alla maggior parte dei cittadini di Padova questo non dispiacerebbe. 🙁