La Geografia per capire il mondo

Un libro che è uno strumento per cominciare a parlare di Geografia, e ripensare il futuro della terra, con i più piccoli.

 

Un libro illustrato per sfatare un pregiudizio. La Geografia spiegata ai bambini”, infatti, fa leva sull’opinione molto diffusa che la Geografia sia una disciplina noiosa, statica, per nulla coinvolgente. Così la considera anche Alex, la giovane protagonista del libro, una bambina curiosa “che ama le avventure e un po’ meno i compiti a casa”. Non fanno eccezione i compiti di geografia, anzi, sono proprio quelli che lascia per ultimi e così inizia il racconto che porterà Alex, accompagnata dal Signor Globo, a scoprire una disciplina completamente diversa da quella fin lì conosciuta.

Giada Peterle, autrice de “La Geografia spiegata ai bambini”, è una Geografa culturale, illustratrice e docente all’Università di Padova che si occupa di ricerca geografica e didattica anche mediante i fumetti: “Il disegno non è solo una passione, ma anche e allo stesso tempo un modo per sperimentare nuove metodologie visuali. In fondo, anche la geografia, come tutte le discipline, è cambiata nel corso del tempo e così la sua visione del mondo, i suoi obiettivi e i suoi linguaggi. L’idea di questa pubblicazione nasce in parte in ambito accademico, come strumento di ricerca e divulgazione del sapere geografico, ma anche su ispirazione dell’editore, Beccogiallo, che con la collana Critical Kids vuole parlare dei grandi temi di attualità con i più piccoli. Questo è il primo volume della collana ad essere dedicato a una disciplina”, sottolinea orgogliosa Giada Peterle, che in questo lavoro è stata supportata dalla sezione veneta dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia e dal Museo di Geografia dell’Università di Padova, il primo nel suo genere in Italia.

“Purtroppo, molti sono abituati a considerare la geografia come quella materia in cui si devono imparare a memoria lunghissime liste di nomi: città, catene montuose, fiumi e via dicendo. Una visione stereotipata, frutto di un approccio mnemonico o nozionistico alla disciplina”, spiega la Geografa. “In realtà, il pensiero geografico apre il nostro sguardo alla complessità, fornisce strumenti e chiavi di lettura fondamentali per orientarci nella nostra contemporaneità”.

C’è dunque anche un desiderio di formazione e sensibilizzazione insito in questo libro. Conoscere la geografia per comprendere i grandi temi contemporanei. “Prendiamo la questione ambientale, ad esempio. Senza delle basilari conoscenze geografiche e un approccio multidisciplinare, tipico della geografia, faremmo fatica a cogliere molti aspetti della sempre più allarmante crisi climatica in corso, che vede proprio le generazioni più giovani tra le più sensibili e attive” spiega l’autrice. Ma non solo. Nel corso della sua avventura Alex scopre anche il significato dei confini, riflette sulle modalità della loro definizione: “pensando a come sono stati disegnati nel corso della storia, alle conseguenze che queste linee hanno sulla vita delle persone, sulle guerre e i flussi migratori, Alex si accorge che c’è moltissima geografia attorno a lei. Ma soprattutto si rende conto che, forse, anche lei può contribuire a disegnare nuove geografie più inclusive”, chiosa Giada Peterle.

Le avventure spaziali di Alex e il Signor Globo”, così recita il sottotitolo del libro, ricordano il romanzo di formazione, l’avvio di un percorso di crescita della giovane protagonista, “una bambina come tante, ma con un nome volutamente ambiguo, che inizierà a prendere consapevolezza del ruolo che lei stessa può avere nelle grandi questioni del mondo e, perché no, nello scrivere il futuro della geografia” ci conferma l’autrice.

Il fatto che il viaggio di Alex sia frutto della sua fantasia non deve però far ingannare sulla serietà del percorso. “Il ruolo della fantasia nella geografia, ma un po’ in tutta la nostra vita, non è per nulla secondario. Così come è stata fondamentale in passato, si pensi a quanto determinanti sono state le rappresentazioni cartografiche di terre sconosciute o non ancora del tutto esplorate nella costruzione della visione del mondo, così dovrà essere anche in futuro, non possiamo certo prescindere da essa” sottolinea la Geografa.

Non  potevamo poi  evitare l’argomento pandemia, a come sta influenzando le nostre vite, non solo in termini di libertà di movimento, ma anche di percezione dello spazio, di significato dei luoghi e di quello che sarà il mondo post-Covid: “In molti auspicano la nascita di una società radicalmente diversa da quella di prima della pandemia. Nulla sarà come prima, si sente dire. Non so se sarà realmente così, ma senza dubbio si intravedono interessanti cambiamenti su alcune micro-politiche, come quelle relative alla mobilità, dove si sono accelerati in tempi verso forme più sostenibili. Per mettere in atto i grandi cambiamenti auspicati, servirà però un ruolo più deciso dei principali attori del nostro tempo, che ancora si fatica a vedere”, conclude Giada Peterle.

Chissà, tra qualche anno potrebbe essere “Alex” ad essere protagonista dei grandi cambiamenti necessari, una volta scoperto che “la geografia è un’avventura quotidiana per poter immaginare il mondo di domani!

 

Francesco Tosato, redazione Ecopolis