Serve uno sforzo collettivo e allora nasce un “Comitato di scopo”, aperto a tutti i cittadini, per salvare il Parco del Basso Isonzo dal progetto dell’Ira che prevede l’edificazione di un centinaio di alloggi.
La forte mobilitazione della Consulta di Quartiere, di cittadini e associazioni contro il progetto di costruzione da parte dell’IRA di un centinaio di alloggi nelle aree del Basso Isonzo ha fatto sì che l’Amministrazione Comunale ottenesse dall’IRA la sospensione dell’avvio dei lavori di urbanizzazione previsti per lo scorso agosto, lasciando il tempo al Comune ed ai cittadini di verificare possibili soluzioni alternative, tra le quali quella dell’acquisto dei terreni.
Alla manifestazione di luglio hanno fatto seguito in agosto e settembre, su iniziativa di Legambiente e del Centro Servizi per il Volontariato, importanti iniziative di sensibilizzazione, in particolare con l’organizzazione di visite guidate alle aziende biologiche già operanti in zona e alle aree pubbliche destinate già in parte a parco e orti sociali: visite che hanno registrato una straordinaria partecipazione di cittadini.
Nelle ultime settimane si è inoltre costituito un “Comitato di scopo”, aperto all’adesione di tutti i cittadini, che ha avviato una serie di incontri con il Sindaco e gli Assessorati competenti per studiare come concretamente giungere all’acquisizione dell’area ed alla sua integrazione con le aree già possedute dal Comune (circa 20 ettari) per la formazione di un Parco agricolo finalizzato alla salvaguardia ambientale, alla realizzazione e gestione di un Eco-museo e di una Fattoria didattica, alla introduzione e sperimentazione dei principi dell’agro-ecologia, allo sviluppo di una agricoltura multifunzionale (agri-asili, strutture per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti del parco, promozione della biodiversità e del paesaggio, agri-turismo, attività didattiche, attività produttive e artigianali connesse all’agricoltura…) in connessione e collaborazione con le attività di riconversione agro-ecologica delle Aziende agricole bio operanti nell’area.
Il Comitato si propone – anche con l’avvio di una raccolta di fondi privati e pubblici e la partecipazione a bandi di finanziamento europei – di tradurre l’idea del parco agricolo in un vero e proprio progetto imprenditoriale finalizzato alla tutela duratura del parco e al suo auto-sostentamento.
E’ essenziale che l’iniziativa del Comitato sia sostenuta dal Comune. A questo fino il Comitato ha predisposto un apposito Manifesto/Appello, da far sottoscrivere a tutti i cittadini, che chiede alla Giunta Comunale alcuni specifici atti amministrativi e programmatori, tra i quali:
- L’individuazione di soluzioni alternative alla costruzione delle dieci palazzine nei terreni dell’IRA, che comprometterebbe in maniera irreversibile l’ecosistema del parco;
- l’eliminazione delle potenzialità edificatorie ancora presenti (aree di perequazione urbanistica);
- l’approvazione di una Variante al PRG/Piano degli Interventi che preveda la perimetrazione di tutta l’area e la sua destinazione a Parco urbano con esplicitazione delle finalità essenziali e degli indirizzi per l’elaborazione di un Piano Guida unitario che affronti in particolare le tematiche dell’agricoltura biologica e dell’agro-ecologia;
- La partecipazione alla costituzione di una apposita Fondazione o di un Ente che potrà gestire la campagna di raccolta fondi per l’acquisizione dell’area dell’IRA e per la realizzazione delle opere che verranno indicate come essenziali per il progetto imprenditoriale: una Fondazione a cui verrà affidata anche la gestione del Parco agricolo e delle iniziative connesse.
E’ altresì importante sollecitare il sostegno di istituzioni, associazioni, università, mondo della scuola, organizzazioni agricole, che hanno a cuore lo sviluppo di nuove forme di gestione sostenibile del territorio.
Appello per il Parco del Basso Isonzo
foto: andreatosatophotographer