Ennesima colata di cemento che si mangia aree verdi cittadine: sono le nuove lottizzazioni nei terreni attigui al parco Iris.
La delibera adottata dalla Giunta Comunale prevede un ampliamento della scuola d’Inglese e nuove abitazioni lungo via Forcellini e via Canestrini.
Dopo la perimetrazione della zona, approvata lo scorso anno dalla sua Amministrazione, ora Massimo Bitonci dà il via libera alla costruzione a stralci di 33.000 metri cubi in un’area verde di grande pregio ambientale e a rischio allagamenti, e lo fa descrivendo l’operazione come “la realizzazione di un parco gigantesco”.
Il commento non può che essere tristemente ironico: altro che nuovi parchi. Il Sindaco nasconde dietro agli annunci altro cemento che la città non può sopportare. E smentisce se stesso, quello di quando era in campagna elettorale. Basta andare a rileggersi una dichiarazione dello stesso Bitonci rivolta, nel maggio del 2014, all’allora sindaco Ivo Rossi, reo di aver approvato un analogo piano di perequazione urbanistica sui terreni di via Monte Rua, ai confini col comune di Selvazzano. L’allora candidato Sindaco non aveva usato mezzi termini nel criticare l’operato di Rossi, accusato di riversare in città “altro cemento nonostante gli allagamenti”. A due anni scarsi da quella dichiarazione, non possiamo far altro che constatare la totale mancanza di coerenza di quello che nel frattempo è diventato il nostro Primo Cittadino.
Nell’area fra via Canestrini e via Forcellini esiste un doppio rischio di allagamenti dovuto al ristagno di forti piogge e all’esondazione dei canali; l’imminente scavo del bacino di laminazione lungo il San Gregorio è la dimostrazione della fragilità di questa zona che va assolutamente preservata da ulteriori edificazioni.
Mentre con questa delibera Bitonci ha adottata un piano che “fa acqua” già in partenza, visto che sia i tecnici comunali che il Consorzio di Bonifica hanno sollevato obiezioni sugli schemi di deflusso delle acque previsti dal progetto.
Anziché tener fede all’impegno di salvaguardare le aree verdi, tutelare quelle soggette ad allagamenti e rivedere la pianificazione comunale su dati demografici aggiornati, dati che tengono conto di quanto si continui a costruire nonostante la popolazione di Padova sia in netta diminuzione, Bitonci conferma del tutto le previsioni fatte dalle precedenti amministrazioni.
Anzi, con una “Variante al Piano degli Interventi per l’adeguamento alle norme e direttive del P.A.T.“, prevede la possibilità di aumentare le edificazioni in altri cunei verdi, che diventeranno riserve edificabili dove trasferire cubatura da altre parti della città, e cancella la destinazione prevalente a verde dell’area su cui dovrebbe essere realizzato l’ampliamento del Parco Iris.
Eppure sull’Iris aveva previsto un netto stop a nuove costruzioni: è disarmante la leggerezza con cui il Sindaco sconfessa le sue dichiarazioni e fa carta straccia del proprio programma elettorale.
… e allora forza, un’altra battaglia di cui non sentivamo la necessità! Avremmo preferito occupare le nostre risorse su progetti positivi, come ad es. quello del nuovo Parco Agropaesaggistico (per altro dimenticato dal Sindaco nella Variante urbanistica adottata a novembre scorso, n.d.r.). Invece ci costringono a rincorrere i mattoni sparsi a piene mani. Per fortuna non siamo da soli: assieme a noi, sono già 25 le sigle cittadine che hanno sottoscritto l’appello per una mobilitazione finalizzata alla modifica della Variante e per il lancio di una politica ambientale di contrasto al consumo di suolo e all’inquinamento.
Sandro Ginestri, Vicepresidente Legambiente Padova