Giovedì 31 marzo si è tenuta la presentazione pubblica del progetto preliminare dell’Idrovia Padova-Venezia.
Dopo lo studio di fattibilità presentato lo scorso anno, ecco un altro passo avanti verso la realizzazione di quest’opera tanto auspicata e che ogni giorno appare più vicina.
Molti gli aspetti interessanti e positivi emersi, sia dal punto di vista tecnico che ambientale.
Un buon progetto di cui è disponibile da qualche giorno la documentazione integrale che non mancheremo di esaminare con attenzione, portando il nostro contributo in termini di proposte ed osservazioni.
Ma c’è un dato importante che emerge fin da subito: il progetto di Idrovia è assolutamente incompatibile con la realizzazione della cosiddetta “Camionabile”, la nota autostrada a pedaggio tuttora prevista lungo la sponda destra dell’idrovia da Padova fino all’intersezione con la s.r. Romea. Opera da sempre avversata perché ritenuta devastante per il territorio contro la quale Legambiente, comitati ed amministrazioni locali si sono opposti nel tentativo di bloccarne l’iter progettuale.
Opposizione che evidentemente ha avuto successo, al punto che ora la stessa società proponente, la GRAP spa, ha chiesto di poterla stralciare al fine di procedere con la realizzazione del solo tratto orbitale di Padova, il cosiddetto Grande Raccordo Anulare di Padova (GRA).
Vale la pena di ricordare che la Camionabile, prevista in “finanza di progetto” ovvero realizzata da privati e teoricamente ripagata attraverso i pedaggi, si è da sempre rivelata insostenibile sul piano economico, e l’unica vera utilità stava nel complesso “gioco sporco” delle concessioni autostradali.
Dopo gli arresti eccellenti dei suoi principali sostenitori Lino Brentan (ex A.D. di Società Autostrade) e Renato Chisso (ex assessore alle infrastrutture) nonché del loro ispiratore ex presidente di regione Giancarlo Galan, la cui giunta ne aveva dichiarato nel lontano 2006 la “pubblica utilità”, la Camionabile non ha più sponsor politici e ormai non fa gola più a nessuno.
Già questo sarebbe sufficiente per cantare vittoria, ma per poter dichiarare finalmente chiusa questa lunga battaglia per la difesa del nostro futuro, del nostro territorio e della nostra salute, manca un solo ultimo passaggio: la cancellazione definitiva della “Camionabile” dalla pianificazione regionale!
Essa rimane infatti ancora compresa fra le opere infrastrutturali strategiche del PTRC, il Piano Regionale dal quale deriva tutta la pianificazione infrastrutturale, e noi non dormiremo sonni tranquilli finché quest’opera non verrà stralciata, scomparendo definitivamente da ogni documento ufficiale.
Scomparsa che diviene ancor più necessaria ora che l’idrovia Padova-Mare, opera indispensabile per mettere in sicurezza il territorio dalle piene del Brenta e del Bacchiglione, sembra essere avviata a realizzazione.
La nostra azione, quindi, non si ferma: è nostra intenzione, circoli di Legambiente e comitati, presentare a tutti i Consigli Comunali interessati dal tracciato una proposta di mozione con richiesta ufficiale di stralcio definitivo del progetto “Camionabile” dal Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC).
Con la nostra campagna di sensibilizzazione sollecitiamo un’azione comune al fine di esercitare pressione nei confronti della Regione Veneto affinché decida finalmente di voltare pagina abbandonando quest’opera inutile, costosa e dannosa per tutta la comunità.
Mauro Dal Santo – circolo Legambiente “La Sarmazza” Saonara