I tecnici comunali hanno respinto le osservazioni presentate da Legambiente rispetto la nuova edificazione in via Facciolati. Ora il Piano Urbanistico Attuativo (PUA) Facciolati-Pertile è stato approvato.
Ma si contraddicono o eludono le questioni. Le osservazioni riguardavano quattro effetti negativi che il nuovo insediamento rischia di produrre: l’eccesso di concentrazione di supermercati nel primo tratto di via Facciolati; l’impatto negativo sul traffico che interessa la via; la sottrazione di verde e la conseguente cementificazione del suolo; l’aumento della densità edilizia.
Rispetto al primo punto, il Comune controdeduce che il nuovo supermercato In’S Mercato andrà a sostituire quello della stessa catena esistente all’inizio della via, per cui non ci sarà aggravio di strutture.
Rispetto agli ultimi due punti il Comune risponde che lo standard a verde è stato ridotto per privilegiare quello a parcheggio, particolarmente carente nella zona, e che gli effetti del Piano Casa Regionale, a cui Legambiente imputa l’aumento della cementificazione e della densità edilizia, non possono essere presi in considerazione per contestare il PUA.
Le risposte del comune sul Piano Casa, e sulla sottrazione del verde che esso determina, eludono il problema sollevato da Legambiente, che con la sua critica denunciava come tale piano comprometta l’efficacia stessa della pianificazione comunale. Poco o nulla infatti si potrà fare contro la cementificazione del territorio e la sottrazione del verde finché il Comune non si opporrà alle deroghe regionali che vanificano le stesse previsioni del piano regolatore. Previsioni che già di per sé sono inadeguate, visto che non riescono nemmeno a governare la concentrazione di grandi e medie strutture di vendita lungo le vie più trafficate, con la conseguenza di aumentarne la congestione e la pericolosità, oltre che di danneggiare il piccolo commercio di vicinato.
Ci si aspettava, quanto meno, che il Comune si impegnasse ad attivarsi nei confronti del Piano Casa regionale affinché l’ampliamento dei fabbricati non avvenisse a scapito del verde privato interno alla città.
Ma è la risposta alla seconda osservazione che ci lascia sconcertati. Da un lato si dice che “non si individua un effettivo pregiudizio alla viabilità”, senza entrare nel merito delle precise contestazioni che tale pregiudizio andavano invece ad evidenziare. Dall’altro si dice che “per agevolare la viabilità esistente è allo studio con il Settore Opere Infrastrutturali Manutenzioni e Arredo Urbano la definizione di una soluzione condivisa con il lottizzante (ad es. costruzione di una rotatoria o realizzazione di una corsia dedicata).” La necessità di questo studio sta a significare, contraddicendo quanto affermato in precedenza, che il nuovo intervento va ad aggravare gli esistenti problemi di viabilità di via Facciolati che risulta una delle vie più pericolose di Padova secondo i dati statistici dei Vigili Urbani.
Considerando ora che un Piano Attuativo, per essere legittimo, deve prevedere l’integrazione delle opere di urbanizzazione esistenti, qualora le stesse non siano sufficienti a garantire il funzionale inserimento dell’intervento nel tessuto urbano, non si capisce come possa essere stato approvato il PUA Facciolati-Pertile in pendenza della decisione finale sull’assetto viabilistico, che si afferma essere ancora allo studio del Settore Opere Infrastrutturali.
L’approvazione del PUA è quindi viziata da carenza di istruttoria, in quanto non è ancora stata individuata la definitiva soluzione viabilistica; soluzione che dovrà essere certificata dall’ufficio competente come congrua e necessaria per non recare aggravio alla viabilità esistente. Questa carenza costituisce materia sufficiente per un ricorso giurisdizionale amministrativo.
Lorenzo Cabrelle, Legambiente Padova