Una forzatura ha permesso di eludere i criteri di tutela previsti dall’Accordo di Programma per il progetto della Nuova Pediatria.
L’approvazione della nuova Pediatria, da parte della Conferenza dei Servizi del 21 agosto 2020, è avvenuta con una forzatura che ha permesso di eludere, nell’area di via Giustiniani, i criteri di tutela previsti dall’Accordo di Programma (AdP) per il Nuovo Polo della Salute di Padova.
Com’è noto il procedimento di approvazione del progetto della Pediatria ha seguito un iter separato rispetto a quello dell’AdP. Un iter travagliato fin dall’inizio e reso possibile da un discutibilissimo parere del dirigente dell’Urbanistica, che ha dichiarato compatibile l’intervento nonostante fosse in evidente contrasto con le norme urbanistiche allora vigenti.
L’Accordo di Programma ha eliminato il contrasto urbanistico, ma in ottemperanza al parere della Commissione regionale VAS, ha introdotto la tutela dell’area del Giustinianeo con norme che prescrivono: la priorità della realizzazione del Parco delle Mura, l’obbligo della demolizione degli edifici realizzati sul bastione e la coerenza del linguaggio architettonico degli edifici con l’ alto valore culturale dell’esistente contesto. Inoltre ha previsto che gli enti sottoscrittori dell’AdP condividano un Protocollo d’Intesa riguardante le modalità della rigenerazione del Giustinianeo. Modalità da esplicitare in un successivo documento programmatico da parte del Comitato multidisciplinare appositamente costituito.
Il Protocollo d’Intesa e, di conseguenza, il documento programmatico non sono stati ancora formalizzati per cui l’Azienda Ospedaliera ha deciso di affidare alla Conferenza dei Servizi anche la verifica della compatibilità del progetto rispetto alle tutele ambientali imposte nell’area dall’AdP e per questo ha prodotto un masterplan degli interventi previsti, tra i quali figura anche la futura torre della Pediatria.
La Conferenza si è quindi svolta in due fasi: nella prima gli enti partecipanti si sono espressi sul progetto definitivo della nuova Pediatria, nella seconda i soli rappresentanti degli enti sottoscrittori dell’AdP presenti in Conferenza, e cioè: Regione, Comune e Università, sono stati chiamati a pronunciarsi sulla compatibilità del masterplan, limitato alla sola Pediatria, con le norme di tutela ambientale introdotte dall’AdP.
Nella delibera di approvazione il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, dopo aver dato conto che la Provincia di Padova, non presente in Conferenza, si era espressa precedentemente con parere favorevole, ha affermato che anche gli altri pareri dovevano ritenersi sostanzialmente favorevoli, ma il 13 agosto scorso l’Università si è espressa sulla Pediatria solo dal punto di vista della sua rispondenza alle esigenze sanitarie, mentre sul masterplan si è astenuta da qualsiasi giudizio in attesa del Protocollo d’Intesa prescritto dall’AdP. Il Comune, invece, non ha voluto esprimersi né sul masterplan né sul singolo edificio della Pediatria, ritenendo forse che non fosse quella la modalità, né la sede, per un ragionamento sulla compatibilità della torre pediatrica che richiede altri tempi di discussione.
Si deve quindi concludere che la compatibilità ambientale della Pediatria non è stata condivisa dagli enti sottoscrittori dell’AdP, disattendendo le prescrizioni dello stesso Accordo, richiamate anche nel parere della Commissione Tecnica Regionale; né si può condividere quanto riportato nella delibera, secondo cui la condivisione può essere ottenuta nel tempo, in quanto l’approvazione del progetto definitivo ha effetti immediati che condizionano le libere decisioni degli enti che non hanno inteso approvare, in tutto o in parte, il masterplan.
In sostanza, il procedimento messo in atto dall’Azienda Ospedaliera elude gli obblighi di legge e sembra proprio un colpo di mano per chiudere positivamente un iter travagliato fin dall’inizio.
Ci auguriamo quindi che il Comune, silente in seno alla Conferenza, abbia il coraggio di difendere la propria posizione impugnando l’atto dell’Azienda Ospedaliera per cercare di rimettere in gioco una delle molte soluzioni alternative proposte nel tempo, in grado di coniugare l’indiscussa urgenza di dare ai piccoli pazienti una moderna clinica pediatrica con la salvaguardia del contesto storico-monumentale del Giustinianeo.
Lorenzo Cabrelle, Legambiente Padova