I film di Lars Von Trier o si amano o si odiano, un po’ come quelli di Terrence Malick. Basti vedere le ‘stelle’ date da Mymovies, uno dei siti di critica cinematografica più aggiornati: si passa da ‘ho passato due ore senza capire un’acca’ a ‘uno dei film rivelatori degli anni duemila’. Melancholia è un pianeta: sta per scontrarsi contro la Terra. Altolà niente catastrofismi: non siamo sulla scia di ‘The day after tomorrow’, niente cittadine distrutte con sottofondi di donne urlanti che finiscono i capelli a forza di strapparseli. L’atmosfera catastrofista non si percepisce mai ed è in verità la cornice che fa da sfondo al matrimonio di Justine, che fin dai primi minuti si capisce essere una donna con evidenti problemi di depressione, o comunque di una fragilità estrema. Justine ha una sorella, Claire. Leggi di più