Speculazioni edilizie: diaspora del residence Parco Iris

imagesCol Piano Regolatore del 1954, Piccinato configurò l’intera fascia compresa tra Via Canestrini e Via Forcellini come uno dei cunei verdi della città, rendendola agricola. Anche dopo la variante ai servizi del 1974 ha sempre avuto una destinazione urbanistica tale da non consentire alcuna cubatura edificabile ed i tentativi d’approccio dei proprietari (sempre gli stessi) con la pubblica amministrazione non hanno portato ad alcun risultato positivo. Improvvisamente, nei primi mesi del 2001 è accaduto quello che prima non era successo in tanti anni: alcune Società, ma “medesimo soggetto”, hanno acquistato terreni a prezzi sui 30/40 Euro al metro quadro ed il Comune ne ha variato l’indice di cubatura fino poi ad assegnare un metro cubo ogni metro quadro, moltiplicando esponenzialmente il valore degli stessi.

Successivamente, l’area compresa tra via via Forcellini, via Gerardo, via Canestrini ed il Parco Iris, è stata oggetto di una famigerata variante parziale al P.R.G. approvata con deliberazione del Consiglio Comunale (Giunta Destro) n.15 del 02/02/2004, ai sensi e per gli effetti dell’art. 50, comma 4, lett. c) della Legge Regionale 27/06/1985 n.61, che ha modificato la destinazione della stessa in “zona per l’edilizia residenziale pubblica” (ERP). Tra il 2005 e il 2008, un intervento finanziato dalla Regione Veneto (contributo a fondo perduto di 2 milioni di euro per i costruttori / cooperative edilizie) ha permesso a ditte dell’orbita ciellina di realizzare il “Residence Parco Iris”: 135 appartamenti, suddivisi su 6 colorate palazzine, a canone calmierato per 8 anni dove i conduttori dovevano rispettare i medesimi requisiti per gli alloggi convenzionati e potevano impegnarsi, previo anticipo del 10%, all’acquisto passati gli 8 anni.

Se già il canone (es.: per 89 mq si sborsano oltre 700 Euro/mese solo d’affitto, arrivando a 1.000 considerando anche spese e consumi) alla luce dei fatti non è mai stato calmierato rispetto a metrature analoghe in zona, al momento della stipula del contratto di locazione le proprietà avevano prospettato verbalmente spese condominiali per unità tra gli 80 ed i 100 euro mensili, rivelatesi fin da subito mendaci. La gestione sia delle suddette che del super condominio è poco trasparente; inoltre, gli importanti costi dei frequenti interventi effettuati – specie riparatori – ricadono sulle spese condominiali e non sul proprietario dell’immobile come normalmente previsto dai contratti di locazione.

Sin dai primi mesi di vita, infatti, la struttura ha manifestato numerosi e svariati problemi più volte fatti notare alle proprietà e all’amministrazione, e puntualmente riportati sul blog del Residence (clicca qui per visitarlo), tra i quali: muffe estese, insonorizzazione imbarazzante, infiltrazioni d’acqua nelle abitazioni e nei garage, crepe estese, danni anche dal terremoto dell’Emilia, fenomeni di affioramento e di condensa, inefficacia del sistema di aspirazione, riflusso dello scarico fognario, infissi non isolanti e non montati in modo adeguato, copiosa presenza formiche e scarafaggi. Tutti effetti, questi, tipici delle speculazioni edilizie; difetti che in costruzioni decantate come “gioiello dell’edilizia convenzionata” non si dovrebbero riscontrare.

Alla luce sia dei sopraccitati vizi sia delle condizioni economiche generali, e quindi delle famiglie, che sono progressivamente peggiorate negli ultimi anni, buona parte degli inquilini del Residence, riunitisi in un comitato che ha provato ad invalidare l’ultima assemblea condominiale tenutasi la settimana scorsa, hanno chiesto alle Proprietà e all’Amministrazione che venga istituita una commissione di inquilini atta a valutare e migliorare la gestione economico-amministrativo del Residence, che vengano riportate, rendicontate e giustificate tutte le spese sostenute dal 2008 in poi e che venga ridotto l’importo delle spese condominiali in misura pari o superiore al 30% sull’importo attuale.
Le nuove proprietà tentano di locare gli appartamenti sfitti a canoni inferiori a quelli precedentemente contrattati. Intanto, si moltiplicano le disdette e le palazzine si svuotano, consegnando dubbi sul futuro dell’isolato.

Fabio Casetto, blogger “Residence Parco Iris”