Libri per ragazzi, biblioteche, conoscenza e condivisione tra i popoli.
Ecco gli elementi dai quali nasce la mostra bibliografica “Un ponte di libri”, ideata per ricordare e valorizzare la creazione della Jugendbibliothek di Monaco, che dalla sua inaugurazione nel settembre del 1949, è la principale sede bibliotecaria internazionale nell’ambito della letteratura per bambini e ragazzi.
Il primo nucleo della biblioteca nacque nel 1946, grazie al lavoro instancabile e alla tenacia di una donna, Jella Lepman.
Giornalista ebrea scampata alla furia del nazismo fuggendo in Inghilterra, subito dopo la fine della guerra viene incaricata dal comando americano di occuparsi della rinascita culturale delle donne e dei bambini tedeschi, stremati da una guerra feroce.
Nella sua autobiografia (pubblicata in Italia da Sinnos nel 2009, con il titolo La strada di Jella. Prima fermata Monaco) scrive che, quando le proposero l’incarico, il suo primo impulso fu di rifiutarlo per non rimettere mai più piede in Germania.
Ma un pensiero risultò più forte della sua comprensibile avversione: i bambini non hanno nessuna colpa di quanto è successo! Un’ intuizione geniale fece il resto: la guerra aveva distrutto e bruciato migliaia di libri, ma le storie e le favole erano sopravvissute e aspettavano di essere raccontate ancora.
Scrive allora una lettera con la quale chiede a 20 Paesi nel mondo di donare libri e disegni per i bambini tedeschi. Nessun ostacolo, nessun rifiuto la scoraggiano e con pazienza e tenacia arriva a mettere assieme 4.000 volumi, con i quali organizza una prima mostra a Monaco, che in seguito viaggerà attraverso tutta la Germania e raccoglierà attorno ai libri centinaia di migliaia di bambini e le loro famiglie.
Libri capaci di diventare ponti, per riavvicinare vite e rapporti che i conflitti hanno spezzato, e per riportare alla luce e far rivivere episodi passati lontani nel tempo.
Alcune foto esposte mostrano bambini che, con l’espressione rapita, si accalcano per vedere i libri illustrati. Ovunque erano macerie e povertà estrema: occuparsi di libri in quella situazione poteva sembrare un’assurdità. Eppure l’immaginazione e la forza di volontà incredibile di Jella le consentirono di vedere oltre la desolazione del presente, senza smettere mai di perseguire la sua idea fissa: “promuovere la conoscenza tra i paesi del mondo attraverso i libri per bambini”.
Dopo la creazione della biblioteca, il lavoro di Jella Lepman porterà nel 1951 alla fondazione dell’International Board on Books for Young people (IBBY), la più grande organizzazione internazionale impegnata a difendere il diritto di ogni bambino alla lettura. La rete IBBY conta oggi oltre 70 sezioni nazionali, tra cui anche quella Italiana, promotrice di “Un ponte di libri” l’evento che si sta svolgendo in moltissime biblioteche italiane.
A Padova, la mostra è stata realizzata dall’associazione “MiLEGGI. Diritti ad alta voce”, associata ad IBBY Italia, con il contributo della biblioteca scolastica “La stanza dei sogni” e delle professoresse Donatella Lombello e Patrizia Zamperlin. Comprende i titoli citati nel libro della Lepman presenti a Monaco nella prima esposizione del 1946. Alcuni volumi sono in edizioni attuali, altri avrebbero potuto essere sfogliati in quegli anni. Alcuni provengono dalle biblioteche, altri dalle nostre case e dalle nostre infanzie, insieme a foto e testimonianze di quel periodo. L’intenzione è quella di rievocare il clima dell’immediato dopoguerra, quando Jella Lepman iniziò il suo lavoro. Ci sono fiabe, romanzi, Il gatto con gli stivali e Pippi Calzelunghe e con loro rivivono decine di personaggi radicati nell’immaginario di tutti noi.
La mostra resterà aperta fino al 21 ottobre, presso l’IC “Giuseppe Tartini,” in via Vicentini n. 21. Tante classi di questo Istituto hanno già incontrato Un ponte di libri. Per concordare una visita, scrivete all’indirizzo info@mileggi.net.
Associazione MiLeggi