Nel Giordani-bis realizzare la transizione ecologica

Al Sindaco e alla futura nuova amministrazione chiediamo di mettere al centro le tematiche ambientali, proseguendo quanto avviato nella precedente esperienza.

 

Il primo risultato di queste elezioni è un indubbio successo per il Sindaco Sergio Giordani che con oltre il 58% delle preferenze registra il risultato più alto di sempre per l’elezione a Sindaco della città del Santo. Non è certamente stata una vittoria incerta come 5 anni fa, dove l’imperativo era liberare la città dalle retrograde politiche di un centrodestra guidato con mano pesante da Massimo Bitonci, finito poi per essere sfiduciato dalla sua stessa maggioranza. Questa volta si è trattato di una riconferma quasi scontata, contro uno sfidante sostenuto senza particolare convinzione dalla sua stessa coalizione. D’altronde, quando il tema forte della campagna elettorale risulta essere la rinuncia al progetto di completamento della linea tramviaria SMART, già finanziata con 400 milioni di euro del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, appare evidente la sconclusionatezza delle proposte di un centrodestra ancorato alle stesse posizioni di 20 anni fa. Da segnalare, tra l’altro, l’inefficacia delle strumentalizzazioni contro il sistema della raccolta rifiuti Porta a Porta, altro tema “forte” alla coalizione sfidante che ha cercato, senza riuscirvi, di far crescere un’insensata ostilità al cambiamento e alla responsabilizzazione del cittadino nella corretta gestione dei rifiuti.

Nei prossimi 5 anni tanti e importanti saranno i temi strategici in cui sarà impegnata la nuova Amministrazione a partire proprio dalla realizzazione delle nuove linee del sistema SMART, in grado di dotare Padova di una rete di trasporto pubblico efficiente ed ecologica che consentirà di ridurre il traffico e l’inquinamento, migliorando al contempo la sicurezza e la vivibilità delle nostre strade. Una nuova mobilità cittadina che avrà nel tram il suo asse portante, che dovrà essere integrato anche con nuovi bus elettrici per le altre tratte, di nuove corsie preferenziali, parcheggi scambiatori e forme di trasporto pubblico innovative come è stato con il NightBus.

Per quanto riguarda la mobilità dolce va finalmente realizzata  la Bicipolitana, la rete di piste e corsie ciclabili di qualità, va incrementata e perfezionata la sharing mobility con bici e monopattini, vanno estese le zone a 20 o 30 km/h investendo su sistemi di moderazione del traffico, oltre a realizzare le strade scolastiche per ripensare gli spazi urbani in tutti i rioni. Tutti miglioramenti necessari per ridisegnare una città che ha sempre più l’ambizione di diventare una città europea, che ha a cuore i temi ambientali, la salute dei cittadini e la lotta ai cambiamenti climatici.

Ragionando di città futura, andrà ora approvato il nuovo Piano degli interventi adottato nei mesi scorsi. Un piano che prefigura una discontinuità con il passato ed una volontà di considerare il suolo come bene comune. passando dalla logica di sempre nuove espansioni e crescente consumo di suolo, ad una strategia di interventi quasi esclusivamente finalizzati al recupero edilizio ed alla rigenerazione urbana. Una scelta che può far leva sui finanziamenti del PNRR e che si coniuga con la tutela del territorio agricolo e con un disegno urbano che per la prima volta pone l’accento sul sistema del verde, sulle reti ecologiche e quindi anche sulla resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici in corso. In questa direzione, oltre alle azioni del PAESC – il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, risulta centrale attuare il Piano del Verde recentemente approvato, completando il lavoro di realizzazione di un organico sistema del verde, intenso sia come strumento di contrasto alla crisi climatica ma anche come spazio fruibile dalla cittadinanza nel tempo libero, per praticare attività sportiva e godere di eventi socio-culturali a partire da un grande parco Prandina in centro storico.

Per consolidare e rendere definitiva la scelta di porre uno stop al consumo di suolo, tra gli impegni della nuova Amministrazione vi dovrà necessariamente essere anche quello di rivedere il Piano di Assetto del Territorio (PAT), il piano strategico di più lunga durata, dove vanno eliminate le aree di espansione urbana ancora presenti.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti è quanto mai necessario un impegno deciso per migliorare le politiche di riduzione del rifiuto secco non riciclabile, in una città che è ancora una delle ultime in Veneto nelle performance di raccolta differenziata. L’estensione dei metodi di raccolta porta a porta e, soprattutto, l’applicazione della tariffa puntuale richiesta peraltro dal nuovo piano rifiuti regionale, devono dare un’accelerazione al miglioramento innescato negli ultimi 5 anni ed una spinta allo sviluppo dell’economia circolare.

Su questi e su altri importanti temi desta qualche preoccupazione il fatto che vi sia stato l’indebolimento delle componenti più schierate a favore dell’ambientalismo a causa di una frammentazione dell’elettorato.

Auguriamo un buon lavoro alla nuova Amministrazione, perché grandi possono le ricadute socio-ambientali delle politiche dei prossimi anni e Padova ha urgente bisogno di una reale transizione ecologica. Nel farlo vogliamo sottolineare l’altro forte dato di queste elezioni che hanno registrato un astensionismo al 50%, con un padovano su due che non è andato a votare. Per riavvicinare la cittadinanza al governo della città crediamo serva individuare e promuovere nuove forme di partecipazione. Anche su questo tema c’è ancora tanto lavoro da fare.

Legambiente Padova
Foto di Andrea Valiera