Mal’aria e non si respira

Mal’aria 2021: 5 città venete su 7 sono tra le più inquinate della penisola. E Padova supera i limiti da 21 anni consecutivamente.

 

La novità presentata  quest’anno dal rapporto di Legambiente è il confronto delle medie annuali degli inquinanti con i nuovi parametri decisi dall’OMS per tutelare la salute umana.
Legambiente ha misurato lo sforzo necessario per avere città meno inquinate per cui: per il PM10 le città dovranno ridurre le concentrazioni mediamente del 33% per poter rientrare nei prossimi anni nei limiti più stringenti dell’OMS e in Veneto le città interessate sono Padova, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza (con 30 µg/mc); per il PM2.5, la parte più fina delle polveri sottili e quella che desta maggiori preoccupazioni dal punto di vista della salute, l’obiettivo di riduzione delle concentrazioni a livello nazionale è del 61%. Le criticità maggiori si presentano a Venezia (media annuale 24 µg/mc contro un valore OMS di 5 µg/mc), Vicenza (22 µg/mc), Padova (21 µg/mc), Verona e Treviso (20 µg/mc). Per l’NO2, il biossido di azoto, la riduzione dovrà essere mediamente del 52%.
Il problema dell’inquinamento atmosferico quindi non è esclusivamente ambientale, ma sanitario. Nel giro di pochi anni i nuovi parametri stabiliti dall’OMS diventeranno vincolanti anche dal punto di vista legale e non rispettarli comporterà l’avvio di procedure di infrazione Eu. L’Italia oggi ha attive tre procedure di infrazione per tre inquinanti come il PM10, PM2,5 e l’NO2.

«La situazione del Veneto è drammatica – dichiara Luigi Lazzaro presidente regionale di Legambiente – i nuovi parametri decisi dall’OMS ci dimostrano quanto lontani siamo da una situazione salubre per i cittadini. Se da un lato la situazione orografica del Veneto è decisamente un dato di fatto, dall’altro questo impone l’attivazione di misure eccezionali e strutturali. È importante che tutti facciano la propria parte. I Sindaci  devono far rispettare le ordinanze e utilizzare i fondi del PNRR per risanare l’aria, la Regione deve impegnarsi per l’attivazione di strategie complessive in sinergia con le politiche ambientali nei settori dell’agricoltura e dell’energia. Proprio per questo Legambiente rilancia un coordinamento tra assessorati per la Transizione Ecologica»

Le proposte di Legambiente per Padova.

«Da quandoPm10 e Pm2,5 sono monitorati, Padova ha sempre conquistato le prime posizioni di questa allarmante classifica: sempre tra le prime dieci, molto più spesso tra le prime cinque quando non prima o, comunque, sul podio» osserva Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente Padova – L’aria di Padova  è fuorilegge  consecutivamente da 21 anni, con conseguenze molto gravi per la nostra salute. In attesa delle nuove linee del tram alcuni interventi servono subito».

In particolare Legambiente Padova chiede:

Autobus. E’ urgente rendere le corse più frequenti  in particolare negli orari di punta. Vanno estesi quelli serali e migliorato il servizio nei giorni festivi, davvero scadente.
Ciclabilità. Prioritaria è la bicipolitana, ma servono anche nuove corsie ciclabili, aree a  doppio senso per i ciclisti, strade solo ciclabili e la creazione delle zone scolastiche ciclo pedonali.
Efficientamento e rigenerazione. Serve intervenire anche sui sistemi di riscaldamento, efficientando gli edifici. È’ fondamentale che Piano degli Interventi fermi le edificazioni nelle aree verdi- che mitigano lo smog- indicando nella rigenerazione del patrimonio edilizio una delle principali priorità.

Su questi interventi l’amministrazione dovrebbe verificare se è possibile usufruire dei finanziamenti della transizione ecologica e in questo caso presentare progetti condivisi con i vari stakeholder  cittadini.

Redazione Ecopolis