La storia secondo Monsanto, OGM e non solo

monsanto“Il mondo secondo Monsanto” è un documentario della giornalista francese Marie-Monique Robin, vincitrice del premio “Albert Londres” nel 1995.

La giornalista documenta la storia della Monsanto, la grande azienda americana produttrice di OGM. La Monsanto è nata all’inizio del ‘900 come azienda chimica e dagli anni ’90 è entrata nel settore della produzione agricola geneticamente modificata.

Oggi si definisce come azienda attiva nel settore agricolo. Il suo prodotto di punta è l’erbicida più venduto nel mondo da 30 anni (noto con il nome di Roundup).
L’azienda è anche leader nel campo degli OGM, circa il 90% dei semi OGM nel mondo le appartengono, la maggior parte sviluppati per resistere allo stesso erbicida.

Il documentario riporta, attraverso interviste e documenti, i potenziali impatti negativi degli OGM, dalla salute umana alla posizione di dipendenza in cui si vengono a trovare i contadini produttori rispetto alle sementi prodotte industrialmente con tecnologie OGM. L’azienda però continua a negare ogni possibile implicazione negativa degli OGM sulla base di presunte evidenze scientifiche (discusse criticamente nel documentario) e la regolazione riconosce il principio dell’ “equivalenza sostanziale” secondo cui i prodotti OGM possono essere immessi sul mercato statunitense senza controlli ad-hoc e senza obbligo di etichetta giacché ritenuti sufficientemente simili ai prodotti naturali.

Questo significa che i consumatori americani, a differenza di quelli europei, non possono scegliere e questo ha favorito enormemente la commercializzazione dei prodotti OGM. Oggi circa il 70% degli alimenti contengono prodotti transgenici e la soia resistente al Roundup (di produzione Monsanto) rappresenta il 90% della soia prodotta negli Stati Uniti.

Per mostrare cosa è o può essere la Monsanto oggi, il documentario ripercorre la storia dei suoi prodotti più importanti. La Monsanto è l’azienda che ha brevettato i policlorobifenili, che erano usati come isolanti o additivi in vernici e altro, e poi vietati a partire dalla fine degli anni ’70 per il loro alto grado di tossicità. Ancora oggi gli abitanti di Anniston (dove era situato l’impianto di produzione della Monsanto) ne portano concentrazioni nel sangue da 10 a 20 volte superiori ai valori normali, con conseguenze molto gravi per la salute. La Monsanto ha anche brevettato l’ormone bovino della crescita al centro di numerose controversie per gli effetti negativi sulla salute degli animali e il loro latte. L’ormone bovino della crescita è ora vietato in Canada, Australia, Nuova Zelanda e in tutti i paesi dell’Unione Europea. Ma non negli Stati Uniti.

Al centro del documentario il racconto dei tentativi dell’azienda di nascondere i potenziali effetti negativi dei vari prodotti sulla salute e sulla sicurezza alimentare e dei rapporti stretti che hanno legato l’azienda e la politica, garantendone così nel tempo una regolazione favorevole ai propri prodotti.

Il documentario completo (in italiano) è accessibile QUI, mentre un breve riassunto di 4 minuti è raggiungibile QUI.

A cura di Dino Pinelli, Redazione di Ecopolis