La lotta ai cambiamenti climatici è la più importante sfida ambientale che l’umanità si sia mai trovata ad affrontare: la sensibilità su questi temi ha fatto nascere associazioni, comitati o semplicemente gruppi di cittadini che spendono le proprie energie e il proprio entusiasmo per cercare soluzioni e richiamare l’attenzione della collettività. Ma anche molti Comuni si stanno muovendo nella stessa direzione, aderendo al Patto dei Sindaci, formulando i PAES (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile), promuovendo iniziative di risparmio energetico e la promozione delle energie rinnovabili.
Per questo stupisce che fra i Comuni azionisti del gruppo Hera vi siano anche alcuni di quei comuni virtuosi che, aderendo al Patto dei Sindaci, dovrebbero avere sempre a cuore nelle proprie scelte amministrative le tematiche ambientali.
Stupisce perché il gruppo HERA partecipa con il 20% del capitale al consorzio SEI, costituito nel 2007 per il progetto di costruzione di una centrale a carbone a Saline Joniche (RC) (di cui sono parte anche a Repower che vi partecipa con il 57, 5%, Foster Wheeler Italiana S.r.l. che ne detiene il 15%, e Apri Sviluppo S.p.a. il 7,5%), località dalla forte vocazione agricola della Calabria, regione che fra l’altro presenta una condizione di sovracapacità di produzione elettrica ed esporta circa l’80% dell’energia prodotta. Essendo il carbone il combustibile a maggior produzione di CO2 e quello con maggiori emissioni inquinanti locali, la produzione di energia elettrica da carbone risulta una delle minacce più forti alla lotta ai cambiamenti climatici.
Proprio per questo motivo è stata mandata a tutti i Sindaci dei Comuni azionisti del gruppo HERA una lettera-appello per richiedere, se non per convinzione almeno per coerenza, l’uscita del gruppo dal progetto di centrale a carbone a Saline Joniche, facendo valere quei principi di sostenibilità sociale e ambientale spesso dichiarati dal gruppo. La comunità dell’Emilia Romagna si è opposta a questa tecnologia con una risoluzione del Consiglio Regionale contro la riconversione della centrale Enel a Porto Tolle, sul delta del Po: perché, quindi, promuovere in altre regioni, seppur indirettamente tramite la propria partecipata Hera, una politica energetica sbagliata e dannosa, che sono però pronti a combattere a casa propria?
Oggi ci troviamo ad un punto di svolta: il 22 settembre dello scorso anno, nel Canton Grigioni della Svizzera, dove ha sede Repower, la società pubblica maggiore azionista del progetto, si è svolto un referendum che ha escluso la possibilità per le aziende locali di utilizzare la tecnologia del carbone. In conseguenza di ciò, Repower ha dichiarato la volontà di uscire dal progetto entro il 2015.
È quindi opportuno, anche prendendo atto di questa situazione, che il progetto venga definitivamente cancellato, evitando che gli attuali o i potenziali futuri azionisti possano subentrare alle quote di Repower. Se il consorzio intendesse mantenere il proprio impegno nel campo energetico, ci sono ampie possibilità nello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, e non certo nelle fonti fossili e in una centrale a carbone. Ad oggi, dando prova di coerenza con principi e valori che si dovrebbero dare per scontati, hanno sottoscritto la lettera solo i Sindaci di Forlì e di Muggia. Agli altri rimane da chiedere cosa stiano aspettando.
I firmatari della lettera, che puoi leggere QUI, chiedono quindi che la politica eserciti il proprio ruolo di pieno controllo sull’azienda, e danno appuntamento alla cittadinanza e alle Istituzioni a Bologna sabato 5 aprile, a partire dalle 9:30 presso la Sala dello Zodiaco in via Zamboni 13, per un incontro aperto al pubblico.
Legambiente
WWF Emilia Romagna
GREENPEACE Italia
RE:COMMON
Comitato Sì alle Energie Rinnovabili – No al Nucleare
Coordinamento Emilia Romagna Comitati Acqua Bene comune
Complimenti ai Sindaci di Forlì e Muggia per i quali “il mondo é tutto attaccato”.
Cosa ne pensa il nostro Sindaco Ivo Rossi? A tempo fino al 25 aprile per prendere una decisione.
Mi auguro che l’assessore all’ambiente Marina Mancin faccia pressioni.
E’ l’ultima occasione per SEL di Padova di dimostrare di essere ecologisti autonomi dal Pd …
Da ex elettrice di SEL mi auguro che battano un colpo. La fusione con Hera porta la loro firma
Micaela Visentin
su Hera e carbone, riceviamo e pubblichiamo la lettera di Marina Mancin, assessore all’Ambiente del Comune di Padova:
“La lotta ai cambiamenti climatici è la più importante sfida che, sul piano ambientale, le amministrazioni locali sono chiamate ad affrontare. Il Comune di Padova ha aderito al Patto dei Sindaci fin dal 2010 ed ha approvato il PAES nel 2011, adottando nel corso degli anni diverse iniziative di risparmio energetico e di promozione delle energie rinnovabili.
L’Assessorato all’Ambiente del Comune di Padova, prendendo atto che il gruppo Hera risulta tra i partecipanti del Consorzio SEI (costituito nel 2007) impegnato nel progetto di costruzione di una centrale a carbone a Saline Joniche (Reggio Calabria) e nella consapevolezza che, la produzione di energia elettrica da carbone rappresenta una delle minacce più forti ai cambiamenti climatici in quanto maggio responsabile di emissioni di CO2, ritiene doveroso aderire all’appello pervenuto a firma di diversi soggetti ambientalisti e chiede:
– che venga definitivamente cancellato il progetto
– che il gruppo Hera esca dal progetto della centrale a carbone indirizzando i propri investimentio e il proprio impegno aziendale nello sviluppo delle fonti rinnovabili e della efficienza energetica, coniugando lo sviluppo economico con il rispetto dell’ambiente.
Cordiali saluti
l’Assessore all’Ambiente
del Comune di Padova
Marina Mancin
Padova, 11/04/14
Cosa vuole dire questa risposta dell’assessore all’ambiente????
Un contentino rivolto a Legambiente e agli ambientalisti (sono con voi, non dimenticatelo)? Una tiratina di orecchi al Sindaco Ivo Rossi e al Pd che ha voluto la fusione con Hera?
A chi chiede? forse si è dimenticata di essere un Assessore di una Giunta?
Presenterà una delibera in tal senso?
Legambiente, Greenpeace e WWF le hanno chiesto come intende muoversi?
Se non diventa un atto della Giunta (per altro quanto tempo rimane, tre settimane per fare delibere?) è un auspicio che l’assessore Mancin si poteva tenere per sè, faceva più bella figura.
Spero che se non Lei almeno le associazioni ambientaliste che hanno promosso l’appello informino i cittadini sugli atti ufficiali che verranno intrapresi.
Grazie per le informazioni che vorrete farci conoscere
Tommaso Marcolin
Padova
Bologna, 18 Aprile 2014
Al Sindaco di Forlì
Roberto Balzani
all’Assessore all’ambiente
Alberto Bellini
Al Sindaco di Ferrara
Tiziano Tagliani
all’Assessore all’ambiente
Rossella Zadro
Al Sindaco di Padova
Ivo Rossi
all’Assessore all’ambiente
Marina Mancin
p.c. al Presidente del Patto di sindacato Hera
Daniele Manca
Egregi
vi ringraziamo per la disponibilità a sostenere la causa dell’uscita di HERA dalla centrale a carbone di Saline Joniche in Calabria.
La vostra scelta dimostra una sensibilità tanto al tema dei cambiamenti climatici, quanto a quello di un “etica” dell’azione delle aziende a controllo pubblico.
Finora tre comuni capoluogo hanno aderito a questa iniziativa, che rappresentano una minoranza qualificata all’interno del Patto di Sindacato.
Per dare compiuta attuazione alla vostra decisione, vi chiediamo la disponibilità a portare il tema all’ODG della prima riunione utile del Patto.
In questo modo, almeno il tema troverà un luogo di discussione consono alla decisione da prendere.
Greepeace, Legambiente e WWF Emilia Romagna
ps: la posizione del comune di Padova dovrà chiarisi alla luce di questa richiesta. La replica dell’Assessore Mancin infatti non permetteva di capire se la sua fosse auspicio personale o di Giunta. Speriamo che nei prossimi giorni sia direttamente il Sindaco a prendere una posizione ufficiale, meglio se prima del 26 aprile quando inizia la campagna elettorale.