Seminare fiori e piantare alberi da frutto per creare bellezza e attirare insetti impollinatori
Nei mesi scorsi abbiamo realizzato alcune oasi fiorite per dare un contributo al percorso di riconversione agro-ecologica in atto da diversi anni al Basso Isonzo che rappresenta un
importante polmone verde all’interno della città di Padova. L’iniziativa dal titolo Fiorin Fiorello è stata infatti solo l’ultima delle tante azioni promosse in quest’area per promuovere la biodiversità e l’inclusione sociale. Protagonisti i volontari di Legambiente assieme all’azienda agricola Arakè, la cooperativa sociale Solaris e l’associazione Play con il sostegno della Fondazione cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, nell’ambito dell’iniziativa nazionale di Filiera Futura “+ Api. Oasi fiorite per la biodiversità”.
A dare il via alle operazioni di semina sono state alcune classi della scuola Valeri che oltre a seminare facelia, senape e finocchio selvatico, non hanno perso l’occasione di mettere a dimora anche alcuni nuovi alberi da frutto. Poi è stata la volta degli amici di Solaris realizzare alcune fasce fiorite, mentre gli operatori dell’azienda agricola Arakè sperimentavano la semina di trifogli tra i filari degli ortaggi per contrastare le piante infestanti e l’inaridimento del terreno e mentre gli amici del Campo di Girasoli custodivano per noi un prato fiorito in continuità con gli sfalci differenziati promossi negli ultimi anni dal Comune di Padova.
E per concludere, Festa al Campo dei Girasoli, con visita alle bellissime arnie di Apicoltura InVolo, assaggi del buonissimo miele di Apicoltura nettare d’oro, laboratorio di bugs Hotel a cura dei volontari di Legambiente e concerto aperitivo con l’ensemble Coro dei Girasoli.
Associazioni, apicoltori, aziende agricole e cittadini in campo dunque per offrire fiori e spazi alle api e agli altri insetti impollinatori senza i quali le coltivazioni agrarie non avrebbero modo di diffondersi e la nostra stessa sopravvivenza sarebbe in pericolo, visto che buona parte del cibo che consumiamo dipende, direttamente o indirettamente, dalla loro infaticabile opera di impollinazione messa a repentaglio dall’uso di pesticidi e dalla cancellazione degli spazi verdi. Ancora una volta il Basso Isonzo ci ha offerto un’occasione per costruire assieme un parco agricolo innovativo dove gli spazi verdi sono una risorsa fondamentale per il benessere socio-economico di tutti.
Redazione Ecopolis