Come ti distruggo il Parco dell’ex Macello

ex macello_parcoLunedì 16 settembre operai mandati dal Settore Edilizia Pubblica del Comune di Padova sono intervenuti nel Parco Didattico dell’ex Macello con macchinari pesanti che hanno abbattuto indiscriminatamente, triturato piante e animali e asportato circa l’80% del verde: erba, arbusti e alberi.

Ora oltre metà dell’area del parco dove prima c’era un bellissimo bosco naturale, è stato trasformato con un blitz di poche ore in una distesa di terra battuta.

La Comunità per le Libere Attività (CLAC), che con le sue associazioni tutela l’area dal 1975 e vi svolge attività rivolte alla cittadinanza, era informata sulla necessità di mettere in sicurezza l’area abbattendo 7 alberi: il 17 aprile 2013 abbiamo partecipato al sopralluogo assieme a due tecnici del Settore Edilizia: in quell’occasione abbiamo rappresentato ai tecnici la peculiarità del luogo, area vincolata per le caratteristiche architettoniche e paesaggistiche dal 1986 e dichiarata Tesoro dell’UNESCO per la compresenza di un ambiente unico e di una Comunità di persone a sua difesa ed integrata con l’ambiente stesso.

I tecnici dell’Edilizia ci avevano ampiamente assicurato che quando fossero intervenuti avrebbero osservato tutte le precauzioni possibili per non danneggiare gli arbusti e il sottobosco: ma così non è stato: né la CLAC, né la Commissione Ambiente e Territorio, che ha potere consultivo sugli interventi sulle uniche due aree vincolate di Padova, cioè l’ex macello e l’area degli Eremitani, sono state avvisate, e il parere della Commissione, che auspicava un intervento mirato alle sole piante da abbattere e non invasivo, non è stato rispettato.

Il giorno successivo su nostra segnalazione l’assessorato al Verde ha fatto bloccare i lavori. Il Parco Didattico dell’ex Macello di Via Cornaro è ora ridotto ad un tre quarti di deserto di terra e solo un quarto è stato per ora risparmiato (insieme ai 7 alberi che andavano effettivamente abbattuti perché malati, che invece sono stati lasciati paradossalmente intonsi). Questa azione oltre a danneggiare l’area, vanifica quasi totalmente il censimento delle specie arboree compiuto dai nostri volenterosi esperti di botanica questa primavera, e di fatto spreca i fondi investiti dal Comune, che questo inverno aveva commissionato ad una ditta una mappatura degli alberi e la valutazione sulla loro pericolosità.

La CLAC insieme al Settore Verde sta individuando i modi per ripristinare il Parco didattico e poterne recuperare la funzione educativa, di sperimentazione scientifica e culturale anche se sappiamo bene che il Parco non potrà tornare alla sua biodiversità in breve tempo senza opportune risorse e l’impegno dell’amministrazione e della cittadinanza.

L’assessore Boldrin ed il Vice Sindaco Rossi tuttora non hanno dato risposta alla lettera aperta inviata dalla Clac, e dunque attendiamo a tutt’oggi un riscontro in merito alle scelte errate compiute dal Settore Edilizia, al danno arrecato all’area, alla non comunicazione tra Settori e all’atteggiamento di chiusura verso la cittadinanza e le associazioni impegnate nella tutela dell’area.

Domenica scorsa alla Festa del Recupero abbiamo iniziato una raccolta firme per far convergere sottoscrizioni con cui chiedere al Vice Sindaco un impegno significativo anche in termini economici per il ripristino del Parco dell’ex Macello ad uso didattico, e al contempo raccogliere disponibilità di esperti per la riprogettazione degli interventi e volontari per la loro realizzazione; quando il progetto sarà pronto attiveremo una campagna di donazioni.

Nella sola giornata di domenica abbiamo raccolto oltre 200 firme, la campagna proseguirà nelle prossime settimane e sarà attivata anche online. È possibile restare aggiornati attraverso la pagina facebook della Comunità per le Libere Attività Culturali, il sito web www.clacpd.org e quelli delle associazioni che compongono la CLAC.

Guarda qui la lettera aperte della Comunità per le Libere Attività Culturali (CLAC)

In foto il Parco devastato

Matteo Lenzi – Ass. La Mente Comune

4 thoughts on “Come ti distruggo il Parco dell’ex Macello

  1. …la verità è un cane da cacciarsi nel canile…
    (William Shakespeare)
    artistiKollettivo (4 associazioni che operano da più di vent’anni nel parco dell’ex macello sopracitato…)
    documenteremo…

  2. chi è Luisa Boldrin, l’assessore Attila dell’ex Macello?
    Fa l’assessore ai Lavori Pubblici da 16 anni !!!!, dal 1992 ad oggi con la sola interruzione dei 5 anni di Giunta Destro.
    Nell’ultima tornata elettorale ha raccolto 117 preferenze, non eletta in consiglio ma chiamata direttamente dal Sindaco Zanonato a proseguire nel costruire cavalcavia, strade, ponti, tangenziali, auditorium in area destinata a verde (Boschetti), l’unico modo di intendere i lavori pubblici in questa città.
    Pregiudizi legambientini? diremmo di no, basta leggere le dichiarazioni rilasciate al Mattino di Padova il 13 luglio scorso quando ormai appariva certo che “l’astronave di Kada” non sarebbe atterrata in piazzale Boschetti: alla domanda su dove riteneva dovesse farsi l’auditorum, Luisa Boldrin insisteva: «Sì, è piazzale Boschetti. Abbiamo riflettuto sulle caratteristiche di Padova, sulla sua identità commerciale e culturale. La zona tra la stazione e la parte est è una cerniera naturale con la parte storica del centro e costruire l’Auditorium lì significa demolire le divisioni e far sì che il Piovego non sia più un confine». Non lo si può fare, invece, con un parco? «Sarebbe una scelta banale. Mettere un prato significa perdere un’occasione per sviluppare un tema, un po’ come dire “non scelgo”. Un uso retrò dello spazio, senza pregi».

  3. Francesco Piva ha gestito la CLAC e l’ex Macello in modo inadeguato? al di fuori di un rapporto chiaro e normato con l’Amministrazione? E’ la tesi contenuta nel lungo e noiosetto post di Laboratorio Artaud (postato sopra).
    E’ molto probabile; i meriti di averlo salvato negli anni ’70 sono innegabili. Dopo di ché a noi di Legambiente -che abbiamo avuto la sede nella palazzina di sx (nella casa Arcobaleno, assegnata dal comune e con tanto di pigione e fuori dall’orbita CLAC)- la sua ci è sempre apparsa come una gestione chiusa: a fine anni ’80 ci invitava ad occupare un’altro spazio cittadino quando già sapeva che il Comune ci aveva assegnato la casa Arcobaleno; durante la guerra in Yugoslavia al comitato obiettori LOC impedì di appendere striscioni Anch’io ripudio la guerra sul frontone dell’exMacello; molto si adoperò per “scongiurare” le Festambiente che organizzammo a partire dagli anni ’90 e che fecero scoprire ai padovani un luogo ai più sconosciuto, aprendo il parco alla città …..

    Ma tutto questo COSA C’ENTRA CON LA DISTRUZIONE INDISCRIMITATA ED INGIUSTIFICATA DEL VERDE ALL’EX MACELLO AD OPERA DEL SETTORE LAVORI PUBBLICI? DI QUESTO ORA SI STA PARLANDO E DELLE RESPONSABILITA’ COMUNALI

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