Addio al Centro di Recupero per Animali Selvatici: LIPU costretta a chiudere

lipu_rapaci_padovaLa sezione LIPU di Padova è costretta a chiudere i battenti a causa del mancato rinnovo di una convenzione provinciale: addio al Centro di Recupero per la cura, la riabilitazione e infine la restituzione all’ambiente naturale degli animali selvatici.

La LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli – è attiva in Italia fin dal 1965.

A Padova è presente da oltre un ventennio e si occupa di salvaguardia ambientale, studi ornitologici, recupero della fauna selvatica in difficoltà ed educazione ambientale.

In particolare – nel corso degli anni – ha organizzato uscite naturalistiche e di birdwatching, serate a tema di fotografia naturalistica, corsi di birdwatching, ha incentivato l’utilizzo delle cassette-nido per uccelli e pipistrelli e ripulito periodicamente quelle da lei installate, ha realizzato pannelli per oasi, pubblicazioni scientifiche, materiali didattici e censimenti avifaunistici. Ma il fiore all’occhiello è sempre stato il Centro Recupero Animali Selvatici che – su base volontaria e con pochi mezzi a disposizione – salvava circa 400 animali ogni anno, comprendendo non solo uccelli come rapaci e passeriformi, ma anche diverse specie di mammiferi.

Purtroppo manca personale preposto al ritiro degli animali a domicilio e che possa seguire gli animali a tempo pieno, né è presente un CRAS strutturato e visitabile dal pubblico. Aumentando progressivamente i ricoveri e a causa della scarsità di volontari formati preposti alle cure degli animali, quest’anno l’associazione è stata costretta, suo malgrado, a limitare l’accoglienza, a seconda delle emergenze e del posto a disposizione. Ma il vero problema è che la Provincia non ha rinnovato la convenzione di settemila euro all’anno (con ogni spesa aggiuntiva a carico dei volontari) che permetteva all’associazione di sopravvivere. Va sottolineato che la cura della fauna selvatica non è di competenza della Lipu ma delle amministrazioni pubbliche e vanno inoltre ricordate le ingenti spese veterinarie per centinaia di specie rare e selvatiche che ogni anno richiedono elevata specializzazione medica.

E’ stata anche lanciata una petizione su internet per sostenere il centro di recupero e in molti hanno immediatamente aderito (mancano solo una trentina di firme: diamoci da fare!).

La cosa ancora più triste è che sul sito internet della Provincia di Padova si può facilmente scoprire che la LIPU Padova ha un “concorrente”, l’associazione ornitologica di volontariato Il Gheppio Onlus, con sede operativa a Villafranca Padovana. Lo fa notare l’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – Veneto.

Il disciplinare che regola i rapporti tra la Provincia di Padova e la LIPU, e il disciplinare stipulato tra la Provincia di Padova e Il Gheppio sono praticamente una fotocopia, l’unica differenza pare essere che la LIPU può ospitare degli uccelli per un tempo limitato, anche se non più curabili, il Gheppio invece può detenere a vita uccelli selvatici “compromessi” (non ci è dato sapere se l’infermità venga documentata da un medico veterinario oppure sia frutto di autocertificazione da parte dei responsabili della struttura).

Non essendo questa la sede adeguata, non si citeranno nomi e cognomi ma, da semplice ricerca online, è risultato che Il Gheppio è gestito da cacciatori praticanti, che fanno pure turismo venatorio e che, con buona probabilità sono mossi da interessi personali in conflitto con l’imparzialità richiesta dalla responsabilità di gestire un Centro Recupero Animali Selvatici.

Stiamo forse assistendo all’ennesimo caso di mala gestione? L’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – Veneto pochi giorni fa sul suo sito scrive esplicitamente di conflitto di interessi, documentando le sue perplessità ….. quindi nelle mani di chi finiranno i nostri animali selvatici? Ma soprattutto che fine faranno?

Laura Fasanetto, redazione di ecopolis