Porte aperte all’Oratorio di S. Maria delle Grazie: il restauro come memoria storica

oratorio SantaMaria Grazie_laboratorio_restauroL’Istituto Veneto per i Beni Culturali, grazie al supporto dei volontari di Salvalarte, apre le porte dell’oratorio di Santa Maria delle Grazie, oggi laboratorio di restauro, un tempo chiesa del complesso domenicano.

E’ uno degli eventi collaterali, di grandissimo interesse, alla Festa del Riuso e dell’energia pulita, XV edizione, che quest’anno si svolge in Prato della Valle domenica 1 ottobre (presentazione e programma della festa li trovate qui).

Un modo per prendersi cura dell’ambiente in cui viviamo è scoprire e mantenere vivo il passato, artefice di opere e monumenti nello spazio che abitiamo: città, aree aperte punteggiate di ville, antiche rocche e molto altro.

Per questo domenica il gruppo di volontari di Salvalarte offrirà una serie di visite guidate ad alcuni dei monumenti “dimenticati” della città, già abitualmente aperti dai volontari, dando a tutti la possibilità di goderne. Le visite sono gratuite ed in alcuni casi suddivise in turni, a cui sarà possibile iscriversi il giorno stesso (qui e sui volantini presenti in piazza trovate tutte le informazioni).

In particolare la giornata sarà l’occasione per presentare l’Oratorio di Santa Maria delle Grazie: di proprietà della Spes (ente di servizi sociali), sorge all’angolo tra via Configliachi e via Cavalletto, vicino al Prato. Un’opera che nel tempo ha assunto diverse funzioni: fu una chiesa parte di un convento domenicano, un ospedale, un orfanotrofio, un teatro e ora riveste la funzione di laboratorio di restauro.

Oggi l’architettura ed il contenuto di Santa Maria delle Grazie sono un atelier dove è possibile vedere come vengono recuperate opera d’arte, mostrate in una prospettiva inedita. Dopo l’inaugurazione l’intenzione è di riproporre l’apertura realizzando eventi di valorizzazione culturale.

Il laboratorio di restauro è frutto dell’impegno dell’Istituto Veneto per i Beni Culturali, un ente no profit fondato a Venezia nel 1995, le cui finalità sono la formazione professionale, la promozione del restauro, anche con l’utilizzo di materiali ecosostenibili e la valorizzazione del patrimonio culturale.

Gli attuali percorsi di formazione attivi riguardano il restauro di affreschi e materiali lapidei, metalli e reperti archeologici, manufatti lignei scolpiti e restauro di dipinti su supporti tessili e lignei. Inoltre L’IVBC organizza, grazie alla collaborazione tra restauratori e studenti, cantieri scuola che permettono l’esecuzione di importanti interventi capaci di valorizzare monumenti significativi, recuperando e restituendo al presente opere di grande memoria storica. Ad esempio, con i cantieri didattici dal 2010 al 2015, l’Istituto si è occupato del recupero delle pareti e del soffitto affrescati con decorazioni marmoree in S. Margerita e delle lunette del portico d’ingresso della chiesa padovana di S. Francesco, compromesse dopo anni di esposizione ai gas di scarico delle auto che percorrevano la via.

Sicuramente l’Oratorio delle Grazie può diventare centro promotore di ricerche e dialogo tra soggetti diversi, impegnati nello studio e nella valorizzazione di opere la cui materia è ricca di significato e relazioni. Le attività culturali qui promosse favoriranno la rilettura di opere ed eventi storici trascorsi nella chiesa, ricollegando le trame della socialità urbana in continuo mutamento.

La collaborazione con Salvalarte arricchisce il circuito di monumenti padovani aperti, creando un percorso che unifica luoghi significativi della cultura e della storia cittadina legata alle vicende veneziane. Peraltro domenica, visitando Santa Maria delle Grazie e osservandone la facciata, troverete un piccolo simbolo, una guida che collegherà l’ex chiesa all’Oratorio di S. Margherita, al portico di S. Francesco Grande ed alla Scuola della Carità in via San Francesco. E’ una rosa rossa, creata dal laboratorio di riciclo, che vi guiderà da via San Francesco a via Configliachi attraverso gli stand della festa in Prato.

 Francesca Andreotta, volontaria di Salvalarte Padova