Villa Cesarotti: ma chi ti si piglia?

Simbolo culturale e spazio pubblico importante per gli abitanti di Selvazzano, Villa Cesarotti rischia di diventare privata.

 

 

In questi mesi a Selvazzano Dentro è in corso un vivace e animato dibattito sul destino di Villa Cesarotti, un complesso architettonico circondato da un ampio parco, non molto distante dal municipio.
Questa villa, per la cittadinanza di Selvazzano, rappresenta un simbolo culturale del proprio territorio e un apprezzato spazio per manifestazioni di ogni genere, iniziative di tipo culturale, a sfondo sociale o di carattere aggregativo.

Storicamente la villa è legata alla memoria di Melchiorre Cesarotti (1730-1080), letterato padovano vicino alle correnti illuministiche, docente di greco ed ebraico, precursore del preromanticismo a Padova grazie alla traduzione dei fortunati Canti di Ossian.
Della villa e delle sue pertinenze, tra cui un ampio giardino in stile preromantico, appunto, Cesarotti fece una sorta di opera d’arte ispirata alle sue passioni culturali.
Nel corso del tempo l’edificio si arricchì così di iscrizioni, affreschi e di una collezione di minerali e fossili.
Purtroppo le ristrutturazioni successive ci hanno lasciato ben poco di tutto ciò.
Rimane comunque un’eredità culturale da far certamente conoscere, un edificio storico da valorizzare e una grande area verde facilmente raggiungibile con mezzi, sia pubblici che privati e accessibile anche dall’argine, sia piedi che in bicicletta.
Un ottimo punto di sosta per quanti volessero percorrere la ciclabile dei Colli o le vie che si snodano lungo gli argini.

Villa Cesarotti e il suo parco sono beni di proprietà pubblica dal 2007.
Il Comune di Selvazzano acquisì il 13,92% ovvero il giardino, la barchessa e parte della villa, mentre la parte restante dei fabbricati e la cantina/granaio furono acquisiti dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani del Veneto (ANCI).
Tra il 2018 e il 2019 l’ANCI Veneto prese accordi per vendere la propria parte di proprietà all’amministrazione comunale di Selvazzano la quale, con due distinte delibere, avviò la procedura di acquisto stabilendo un piano di pagamento.
Il rogito notarile e l’acquisto della Villa si sarebbe dovuto effettuare entro 28/02/2021 ma ad oggi risulta inatteso.

Ora il termine prestabilito è scaduto senza che il Comune di Selvazzano Dentro abbia onorato gli impegni presi.
ANCI Veneto, previo acquisto della quota di appartenenza del Comune, avrebbe pertanto intenzione di vendere l’intero immobile ad altri soggetti acquirenti o investitori immobiliari.

Un gruppo di cittadini residenti attorno l’area del parco di Villa Cesarotti, assieme ad altre associazioni del territorio (esempio gli scout) hanno voluto lanciare, sabato 16 ottobre, una petizione (consultabile qui) per sollecitare l’amministrazione comunale di Selvazzano ad acquisire, integrato al parco esistente, anche l’intero edificio e chiedere pertanto all’ANCI Veneto di mantenere la propria scelta preferenziale di vendita verso quest’ultima.
Il timore è che, con l’avvento di acquirenti o investitori privati, la possibilità di utilizzo degli attuali spazi pubblici scoperti comporterebbe un inevitabile ridimensionamento, tenuto conto che l’area antistante la Villa non potrebbe essere più sfruttata liberamente come oggi.
I costi per l’acquisizione da parte del Comune sarebbero, a detta dei cittadini, sostenibili ricorrendo a un mutuo trentennale erogato da Cassa Depositi e Prestiti modulando le tempistiche dei pagamenti su base mensile o annuale.

Villa Cesarotti appartiene alla storia di Selvazzano. L’Amministrazione comunale, acquistando i fabbricati, parte integrante del complesso, non farebbe altro che mettere a disposizione di tutti un prestigioso e formidabile luogo di aggregazione e di incontro. Uno spazio fruibile per tutte le associazioni del territorio le quali, proprio per questo, andrebbero oggi informate e sensibilizzate adeguatamente nel merito della questione.

Silvia Rampazzo, Redazione Ecopolis-Salvalarte
Flavio Boscatto, Legambiente Selvazzano
foto: Flavio Boscatto