Una vasca termale diventa discarica

terme_valcalaona_discarica_baoneLa situazione di degrado della Valcalaona si trascina da molti anni, ma ora ha raggiunto un livello di degrado inaccettabile, dopo l’utilizzo come discarica dell’ultima vasca termale (v. foto, scattata il 31 maggio 2015).

E’ arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Legambiente ha chiesto all’Amministrazione Comunale di Baone di convocare urgentemente un incontro con le associazioni ambientaliste e altri soggetti interessati (il Parco Colli per primo) per decidere una linea d’azione da perseguire, dichiarandosi disponibile a collaborare attivamente al lavoro di pulizia della “vasca” e dell’area adiacente (150-200 mq circa), a patto però che l’area sia restituita all’uso pubblico.

Eppure posizione geografica, caratteristiche ambientali, vicende storiche e sociali, fanno della Valcalaona un luogo di grande interesse e originalità. Abitata senza soluzione di continuità fin dal Paleolitico medio, cioè dall’uomo di Neanderthal in poi, la Valcalaona è, secondo il Soprintendente regionale all’Archeologia del Veneto Vincenzo Tinè “uno dei siti fondamentali della preistoria veneta, un sito straordinario”.

Nella Valcalaona fino a pochi anni fa sgorgava in superficie una delle sorgenti termali spontanee dell’area Euganea, utilizzata fin dal basso Medioevo per bagni termali. All’uso pubblico da parte degli abitanti locali, tenacemente difeso nel corso dei secoli dalla Magnifica Comunità Atestina, si accompagnò nel corso dell’800 un uso “a pagamento” in seguito alla costruzione di modeste strutture più volte rinnovate durante il secolo e trasformate soprattutto all’inizio del Novecento, quando le terme passano in gestione al Comune di Baone, con la costruzione di un nuovo Albergo Termale.

Anche dopo la chiusura dell’Albergo, anche a seguito delle devastazioni durante la I guerra mondiale, le due vasche pubbliche, una rotonda e una rettangolare, sono rimaste attive fino a tutti gli anni ’70, se pur lasciate in stato di abbandono,.

Il declino inizia alla fine degli anni ’80 con la costruzione di 11.500 mq di serre da parte della Cooperativa Valcalaona sui 3 ettari concessi dal Comune a ridosso degli edifici abbandonati delle vecchie terme e delle due vasche, una delle quali viene anzi da subito inglobata nell’impianto. Il motivo della realizzazione è lo sfruttamento dell’energia geotermica. Purtroppo però l’inserimento non ha tenuto conto della delicatezza del sito, risultando invadente in modo eccessivo anche rispetto alle reali esigenze produttive. Inoltre lo sfruttamento delle acque, nonostante le assicurazioni della Cooperativa, ha provocato il graduale prosciugamento della sorgente pubblica e la sparizione della rigogliosa vegetazione palustre che caratterizzava l’area. La vasca termale circolare, utilizzata fino a qualche anno fa e la cui sopravvivenza era stata garantita, è stata ridotta fino a poco tempo fa a vasca di scarico delle acque meteoriche.

L’ulteriore definitivo degrado si è verificato in seguito a discutibili lavori di ampliamento delle serre eseguiti nel 2006 e al progressivo abbandono delle strutture da parte della Cooperativa, fino al suo fallimento nel 2013.

Il Comune di Baone e Parco dei Colli sarebbero dovuti intervenire per restituire all’area il decoro che merita e ai cittadini la vasca con l’acqua termale corrente, com’era prima dell’insediamento della Cooperativa. Invece, nell’abbandono più totale, è successo quello che si vede nelle foto: una discarica nella vasca!

 Flores Baccini, per il Circolo Legambiente “Dai Colli all’Adige” di Este

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