Sapevate che più di due terzi della popolazione europea vive oggi nelle aree urbane, e che la percentuale è destinata a crescere?
Siete consapevoli che gli strumenti tradizionali della pianificazione urbanistica, quali lo zoning, gli standard, gli indici ed i parametri edilizi, pensati per una città in continua espansione, appaiono oggi superati e inadeguati in rapporto a sfide come il limite al consumo di suolo e la lotta ai cambiamenti climatici?
Sareste d’accordo a destinare un maggior investimento di risorse comunitarie e nazionali a favore delle città, dove si mitigano i disagi sociali, si promuovono innovazione e sviluppo, senza dimenticare che ogni euro di denaro pubblico investito nella sostenibilità urbana ne attrae da tre a quattro dal mercato privato?
Queste ed altre riflessioni hanno portato diverse e numerose categorie, in rappresentanza di una significativa parte della Società Civile del Veneto, a sottoscrivere un “Patto per un programma regionale di strategie e politiche di Rigenerazione Urbana Sostenibile – Obiettivi e valori per le città venete del futuro”, firmato mercoledì 3 dicembre, nella magnifica cornice dell’Aula Magna dell’Università di Padova. L’affluenza al convegno è stata altissima, a testimonianza del grande interesse per quest’iniziativa: occupati tutti i posti a sedere, senza contare le centinaia di visualizzazioni sulla piattaforma WeBinar.
L’Università degli Studi di Padova e IUAV di Venezia, gli ordini degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geologi e degli Psicologi del Veneto, associazioni dei lavoratori e dei costruttori sono solo alcuni dei firmatari, che “ritengono indispensabile e urgente per la crescita culturale, economica, politica e sociale della nostra Regione e per il lavoro l’avvio di politiche innovative di Rigenerazione Urbana attraverso una disciplina organica che consenta di superare l’attuale governo frammentario e settoriale delle politiche urbane”.
Andando oltre le dichiarazioni di metodo, troviamo l’impegno del gruppo per diventare un riferimento e un interlocutore per la Regione e le città, per analizzare le strategie europee sul tema della rigenerazione urbana in sintonia con i programmi di finanziamento 2014-2020, per formare professionisti e operatori del settore con una preparazione adeguata ad un ambito così complesso.
L’istituzione regionale, si legge, deve svolgere un ruolo attivo nella Conferenza Stato-Regioni affinché il legislatore nazionale “provveda quanto prima all’approvazione di una organica legge di principi finalizzata alla rigenerazione urbana sostenibile, allo stanziamento di appositi finanziamenti strutturali e all’istituzione di una Agenzia nazionale di coordinamento e di assistenza tecnica e procedurale per la progettazione ed attuazione dei programmi”.
Inoltre, è anche invocata una apposita legge regionale in materia, che introduca “standard di ecosostenibilità, l’innovazione tecnologica, la perequazione, i canali interattivi di relazione tra amministratori e cittadini” come strumenti tecnici, mentre a livello politico-culturale dovranno emergere principi come “la sussidiarietà, l’inclusione, la comunicazione e una visione che sostituisca l’ideologia con le idee e i regolamenti con norme di indirizzo”.
Partendo da osservazioni sulla nostra realtà attuale, attraverso idee e principi, fino ad arrivare a richieste alle istituzioni, si può concludere che in tanti vogliono cambiare ed hanno messo nome e firma non su un foglio bianco, ma sotto proposte ed impegni precisi e condivisi.
A cura di Lorenzo Marinelli, Redazione di Ecopolis
Benissimo le reti di associazioni. Benissimo le proteste. Il problema è però politico. Vi pongo una questione: credete che la candidata regione veneto del Pd dia le garanzie di intelligenza. Sapere. Impegno politico e teasparenza necessari? Non è forse necessario candidare un alternativo/a ? Non mi pare di anticipare i tempi anzi siamo molto in ritardo. Un candidato rrgionale dei cittadini delle buone pratiche di una vera sinistra ecologista che si unisca prr una volta per salvare l’ambiente.