L’Associazione Khorakhané ha deciso di chiudere il progetto “Laboratorio Culturale I’M” dopo 3 anni e mezzo di iniziative, proposte e stimoli culturali.
Si chiude nonostante le migliaia di soci che hanno partecipato alle attività proposte; nonostante la passione e l’entusiasmo di decine di giovani volontari; le centinaia di proposte musicali e artistiche; le decine di laboratori di autoproduzione e upcycling;
le svariate opportunità formative per i giovani; le molteplici iniziative di inclusione sociale con migranti, persone con disabilità, famiglie e realtà della società civile; nonostante i riconoscimenti come caso studio di innovazione culturale in ambito europeo in due progetti internazionali (vedi qui il videoriassunto).
E allora, perché si chiude? Perché mantenere ferme le premesse di luogo aperto alle differenze e spazio di sperimentazione che offra possibilità di accrescimento e di rafforzamento delle competenze dei giovani negli ambiti della cultura e del sociale, significa (nel contesto attuale) vivere sul filo costante della precarietà e della sopravvivenza dell’organizzazione, senza riuscire a garantire stabilità e sviluppo.
Come continuare quando a più di 30 anni (l’età media dei lavoratori dell’Associazione) non si riesce a coniugare la soddisfazione personale, con l’indipendenza economica e l’autonomia necessaria a costruirsi un futuro?
E come pensare in alternativa, che sia possibile allora portare avanti una progettualità così complessa, basandosi esclusivamente sul volontariato che per definizione si basa sulle disponibilità (es)temporanee ed economiche del singolo?
Come continuare quando gli interlocutori pubblici, il più delle volte, interpretano la nostra azione come un vezzo e un gioco da adolescenti cresciuti, senza vedere come in altri contesti, progetti come questi siano il motore che genera risposte a bisogni “pubblici”, di interesse generale quali la formazione e l’occupazione giovanile, il coinvolgimento di chi è ai margini della società, la promozione culturale come attrattiva per il territorio?
Come continuare quando le prospettive di fundraising sono legate a bandi che generano una guerra tra poveri (le organizzazioni) e le trasformano in progettifici?
Abbiamo osservato in altri paesi europei che il settore pubblico si preoccupa di sostenere i centri culturali, perché ne riconosce il ruolo importante nel creare un tessuto sociale inclusivo, proattivo, e che diventa in questo modo capace di formulare da sé le risposte ai propri bisogni. E in ambito di politiche pubbliche questo si riflette sul superamento del modello assistenziale (in ambito sociale) e di fruizione passiva (in ambito culturale).
Nel nostro piccolo, non ambiamo certo a tanto, ma abbiamo comunque provato a confrontarci con il settore pubblico per capire come un progetto di questo tipo potesse essere riconosciuto e fare un salto di qualità per diventare un motore in grado di generare risposte ancora più efficaci ai molteplici bisogni che il nostro territorio manifesta.
Bisogni e punti critici come la povertà di offerte e stimoli per i giovani, la tensione sociale crescente collegata alla situazione economica e lavorativa, la scarsa promozione di forme di cittadinanza attiva, la mancanza di occasioni e i luoghi aperti a progetti di inclusione sociale per persone con disabilità, la difficoltosa creazione di iniziative di conoscenza interculturale di fronte al crescente sentimento razzista…
Abbiamo però capito che da soli non riusciremo a far proseguire questo progetto nei modi e con le finalità che ci eravamo prefissati. È necessario quindi ripensare in altri termini il futuro dell’Associazione Khorakhanè. È una decisione sofferta e che sicuramente lascerà un vuoto in questo territorio (i moltissimi commenti e le manifestazioni d’affetto raccolte sono visibili qui, ndr).
Vi invitiamo allora sabato 14 aprile 2018 all’evento di chiusura del I’M Lab (dall’eloquente titolo I’m sorry, qui l’evento facebook, ndr) per ricordare i momenti passati, per stringerci in un abbraccio che profuma di forza ed energia e per progettare insieme un nuovo futuro.
Associazione Culturale Khorakhanè