Nell’ormai famoso consiglio comunale di lunedì 29 settembre, dove si è discusso del nuovo Regolamento di Polizia Urbana, si sarebbe dovuto approvare il divieto di “fissare o appoggiare bici o motorini agli arredi urbani, agli alberi, ai pali, ai monumenti e ad altri manufatti pubblici non destinati allo scopo.”
Grazie ad una petizione promossa da Legambiente, La Mente Comune, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, WWF ed ASU, il Consiglio Comunale ha accolto una mozione della minoranza che, riprendendo il testo della petizione, ha chiesto che il divieto di parcheggio delle bici fuori dagli appositi stalli sia previsto solo nei casi in cui:
1) intralcino la circolazione pedonale o veicolare
2) danneggino monumenti, alberi o manufatti
3) siano dei “rottami” abbandonati.
Il risultato ottenuto è frutto del clamoroso risultato della raccolta firme che in una manciata di giorni ha raccolto 2200 adesioni: moltissimi cittadini si sono mobilitati per chiedere che in città le biciclette non vengano penalizzate ma anzi si agevoli l’uso del mezzo non inquinante per eccellenza posizionando nuove rastrelliere (quelle che ci sono oggi sono spesso piene) alle quali sia possibile legare il telaio e non solo la ruota, per combattere la piaga dei furti.
Questa piccola battaglia è stata vinta, ma rimangono alcune considerazioni da fare.
Come associazione che cerca di promuovere l’uso della bicicletta in città siamo rimasti delusi nel dover combattere per la seconda volta in un anno (il primo ad avere avuto quest’idea fu l’ex vice Sindaco Ivo Rossi) contro questo assurdo divieto: ci piacerebbe dover discutere di cose concrete, di proposte, di come promuovere la ciclabilità(ad esempio dove posizionare nuove rastrelliere o sostituire quelle esistenti) e di come migliorare l’aria della nostra città… non dovendo rincorrere la modifica di divieti che sembrano quasi irreali. Per questo, nel ringraziare i Consiglieri per aver accolto le nostre richieste, insieme alle altre associazioni proponenti abbiamo chiesto al Comune l’attivazione di un Tavolo della ciclabilità o altre forme di confronto e partecipazione sull’argomento, per poter discutere assieme di problemi e possibili soluzioni.
Chiediamo, insomma, una maggiore attenzione ad un tema così sentito e importante per una città come Padova ed una maggior partecipazione in generale sul tema della mobilità urbana. Come associazione impegnata da anni contro l’inquinamento, siamo rimasti infatti esterrefatti nel vedere come per le biciclette si sia pensato alla soluzione delle rimozioni quando pochi giorni prima l’assessore Grigoletto aveva annunciato di aver trovato 270 nuovi posti auto in centro storico. Tale annuncio arrivava dopo quelli in cui si profilava una revisione degli orari della Ztl e lo stop alla ciclabile di Corso Milano.
Ci chiediamo se si possa continuare a incentivare in questo modo l’uso dell’automobile, specialmente in una città in cui il principale intervento di mitigazione delle polveri sottili è la pioggia: ci chiediamo se questa città possa essere definita una città moderna, se ancora non si è accorta che essere ciclisti vuol dire scegliere un modo diverso per andare al lavoro, fare la spesa, portare a scuola i figli, entrare nei bar per un caffè. I ciclisti portano di ricchezza e migliorano la vivibilità delle nostre città. In molti non lo hanno ancora capito. Ma abbiamo sufficienti ragioni e argomenti per continuare a spiegarlo. Non ci fermeremo qui.
Legambiente Padova
Potevate anche scriverlo che la minoranza che ha proposto l’emendamento è il momento 5 stelle
L’emendamento è stato presentato da Enrico Beda del Pd.
… come mai non è stato scritto che la proposta di emendamento, se così è, è stata del movimento 5 stelle?
Quando ho scritto la mia domanda non era ancora comparsa la risposta.
Ciao carissimi, mi permetto nella mia piccolezza di dire semplicemente rispetto al lessico usato in questo articolo, che spero non ci sia stata nessuna battaglia sulle bici in città. Io personalmente (e credo anche l’associazione di cui faccio parte) mi sono dato da fare per la petizione vivendola invece come una proposta molto laica e cercando di presentarla così a tutti. Le battaglie per me sono un’altra cosa e le farei per altre cause. Credo anche nella mia umile opinione personale che Bitonci (e non tanto i consiglieri, perchè se vi guardate il video dalla seduta, che peraltro potrebbe essere dichiararata illegittima, è stato il sindaco a premere sui suoi consiglieri affinchè accettassero l’emendamento) ne abbia raccolto i contenuti anche se presentata in forma di emendamento dalla “minoranza” proprio perchè non c’è stata provocazione da parte dei promotori. Tra l’altro per la cronaca e la precisione ci terrei a sottolineare che il testo è stato modificato in sede di approvazione giustamente eliminando la specifica della rimozione in caso siano biciclette abbandonati e rottami. Questo Bitonci lo spiega dicendo “perchè viene già fatto”….la motivazione in realtà è un po’ diversa giacchè gli articoli su cui si basa la rimozione di rottami e di bici in abbandono sono diversi rispetto a quelli su cui si basa la rimozione di un velocipede non abbandonato ritenuto in grado di circolare. Questo lo dico perchè credo che siamo stati un po’ superficiali noi ad elaborare il testo (e mi ci metto dentro soprattutto io perchè in realtà questa particolarità la conoscevo)…nel mio caso non credevo il testo della petizione sarebbe stato presentato tale e quale come emendamento (sono cose che sto imparando strada facendo, non essendomi mai occupato di politica). Cosa voglio dire oltre a rompere le scatole come sempre…. che credo che essere precisi e “laici” paghi nel lungo termine nei rapporti di fiducia con istituzioni e cittadini. scusate se mi sono premesso di contraddire e completare un vostro articolo che avete scritto sicuramente con impegno e buona volontà, non voglio assolutamente sminuire il vostro lavoro. Ciao!
Emendamenti simili sono stati preparati anche da Padova 2020. Per una volta, pur nella differenza di presentazione, come opposizione si è rimasti su una linea simile a dimostrare che l’arretratezza della giunta sui temi della mobilità è tale da superare ogni barriera.
una rastrelliera potrebbe essere MOLTO utile all’inizio (presso l’incrocio con via altinate) di via eremitani appena prima dei tavolini del bar (che già occupano ampio spazio sulla starda) cosicchè i ragazzi che si recano al conservatorio non sarebbero più costretti a lasciare le loro bici sul marciapiede.
Peccato che padova 2020 sia uscita dalla seduta per far mancare il numero legale e tentare di annullare la seduta, che se fosse annullata ripristinerebbe il divieto di legare le bici ai pali, perció come sempre 2020 predica bene e razzola male
E al pistola elettrica non gliela danno in dotazione alla Polizia Municipale??????
Dico, caso mai uno rifiutasse di essere sanzionato,…sai mai…
G.
Ps: diomio.