Prendendo il largo nella Laguna

Isola_di_Sant'Andrea_(Venezia)_-_Caserma_Sant'AndreaUna ampia distesa liquida disseminata di isole piccole e grandi, circonda Venezia: è la Laguna, una superficie iridescente dove luce e aria disegnano in ogni istante onde, increspature e riflessi inediti, un ambiente unico modellato dall’acqua e dalla mano dell’uomo.

Dall’acqua affiorano isole, alcune ben note come Murano, rinomato centro di produzione del vetro artistico, Burano, famosa per le case variopinte e per gli eleganti merletti, e Torcello, dove un antico complesso monumentale immerso nel verde e nel silenzio, custodisce segreti sull’origine di Venezia. Accanto ad esse esiste una galassia di isole minori sconosciute a più, poco appariscenti e disabitate, benché ricche di storia e di storie

Appare stridente il contrasto tra le isole, vuote e silenziose, e una Venezia chiassosa e sovraffollata di turisti, dove negozi di souvenir, bar e take away sostituiscono negozi di vicinato e botteghe artigiane, palazzi storici diventano alberghi o megastore di lusso; qui case e appartamenti, ormai inaccessibili ai Veneziani, sono affittati come posti letto a ospiti stranieri per cifre astronomiche e per pochi giorni.

Dinamiche orientate esclusivamente al profitto rischiano di fare di una città preziosa e fragile una realtà urbana svuotata dei suoi abitanti, un enorme parco divertimenti anonimo, senza identità. Serve perciò anche un turismo diverso che non si accontenti solo di visitare, magari frettolosamente, i luoghi che tutti frequentano e che sappia cogliere la bellezza peculiare e diffusa di Venezia, anche in angoli nascosti e nel paesaggio circostante.

Parte integrante della Laguna, le isole si stagliano di fronte alla città: molte recano segni di vita, altre, in stato di abbandono, presentano solo ruderi assediati da vegetazione spontanea, pallide ombre del passato. Secoli fa questi lembi di terre emerse erano popolosi e fiorenti.

Chiesa_di_S.Michele_in_Isola,_north_exposureTra il XIII e il XVIII secolo le isole, governate da Venezia, facevano parte di un arcipelago ben organizzato e ciascuna di esse aveva una funzione ben precisa: molte ospitavano monasteri e relativi ricoveri per pellegrini (San Giorgio in Alga, San Francesco del Deserto), altre stabilimenti industriali allontanati da aree abitate per ragioni di sicurezza (Murano) o strutture igienico-sanitarie per il ricovero temporaneo o quarantena di persone e di merci (Lazzaretto Vecchio, per es.) o fortificazioni militari (le Vignole), nonché orti che rifornivano di viveri la città (Sant’Erasmo) oppure cimiteri (San Michele). Altri utilizzi (basi per la pesca, saline, postazioni militari) contribuirono a una stratificazione di funzioni che oggi conferisce alle isole un ineguagliabile valore storico e culturale.

Esplorando le terre emerse della Laguna, è possibile cogliere anche l identità di Venezia “anch’essa (…) sortilegio di isolotti ravvicinati e contigui, gruppo di isole che diventò città”*. Un bellissimo volume illustrato, Venezia. Le isole incantate di Luciano Menetto e Pierfrancesco Fabris (Biblioteca dell’Immagine, 2018) rivela fascino e segreti delle isole di Venezia in una panoramica suggestiva e accurata. Ogni isola custodisce un tesoro di storia e di natura. Dedichiamo una segnalazione alla Oasi WWF Dune degli Alberoni e alla Oasi LIPU Ca’ Roman, esperienze positive di salvaguardia e valorizzazione ambientale, nonché opportunità per un turismo responsabile e sostenibile.

Silvia Rampazzo – redazione ecopolis

*Da Isole abbandonate di Daniela Zamburlin, in La Laguna, tomo II: La storie e l’arte. Le isole e il litorale dal Cavallino a Pellestrina, a c. di C. Semenzato (Venezia, Corbo e Fiore editori, 1992)