Coniugare il trekking con la cultura e la spiritualità? In Carnia è possibile. E’ il “Cammino delle Pievi” che tocca i territori dell’alta Val But, della Val Pontalba e della Val Chiarsò.
Un itinerario che parte da Imponzo e si conclude, dopo un percorso ad anello, nella Pieve principale della Carnia: la Cattedrale di S.Pietro, già sede arcivescovile.
Il Cammino delle Pievi è strutturato in venti tappe, che comprendono: dieci pievi (chiese medioevali “del popolo” annesse ad un battistero), due santuari, quattro luoghi di culto particolarmente importanti e quattro punti di collegamento, che permettono la “circolarità” dell’itinerario completo.
Sono 260 km circa, con un tempo di percorrenza complessivo pari ad una novantina d’ore e un dislivello, tra salite e discese, che ammonta a quasi 10 mila metri – ovviamente da percorrere in più giorni.
C’è anche la possibilità di raccordarsi in due punti con altri due Cammini esistenti: il Cammino Celeste (Cesclans) e il Cammino delle Dolomiti (Sappada).
Sin dalla sua nascita il Cammino delle Pievi ha mostrato tutta la sua valenza spirituale, cultuale ed escursionistica.
Un’esperienza “abramitica”, l’ha definita Mons. Giordano Cracina, nella presentazione dell’apposita guida, dove invita il pellegrino-escursionista a lasciare il proprio luogo e le proprie quotidiane sicurezze per un incontro con Dio, con se stessi e con il Creato.
Le Pievi sono “monumenti della fede” che conservano, al proprio interno, preziosissime sculture lignee e notevoli opere pittoriche. Visitarle permette di rendersi conto di come il Cristianesimo venga vissuto in queste terre aspre.
Tutti i percorsi del “Cammino delle Pievi” sono segnalati con segnavia di colore giallo e bianco, visibili su alberi, pietre e pali o tabelle esplicative con logo ufficiale. Consigliato l’acquisto di una carta topografica in scala 1:25.000 (Tabacco, fogli: 01, 02, 09 e 013).
Ogni tappa del Cammino presenta una propria difficoltà che va dal turistico all’escursionistico.
La tappa fondamentale del Cammino è certamente la conclusiva: la Pieve Madre di S.Pietro in Carnia, visitabile anche al di fuori di esso. Dal “Plan da Vincule”, poi, s’apre una visione del territorio circostante straordinaria. Nel passato medievale la Pieve di S. Pietro era oggetto di pellegrinaggi votivi e Via Crucis di notevole importanza.
Oggi, nei pressi di essa, è stato ulteriormente edificato, grazie all’apporto gratuito di manovalanza volontaria, il Centro Ecumenico di Accoglienza, Cultura e Spiritualità “La Polse di Cougnes”. All’interno, il bellissimo orto botanico ad anfiteatro terrazzato, la stanza “ecumenica” per i cristiani, gli ebrei e i musulmani, la scuola per campanari (scampanotadors), la piccola Specola per le osservazioni astronomiche, le stanze per l’alloggio e un ottimo ristorante.
I percorsi del “Cammino delle Pievi” vi condurranno in tutte le valli della Carnia. Vi permetteranno la migliore conoscenza naturalistica, paesaggistica e antropica, accompagnata ad una riscoperta di angoli tra i meno noti, trascurati o abbandonati dal circuito turistico consueto. Attraverserete alpeggi, malghe e torbiere, ammirerete i boschi, i funghi e le piante fiorite.
Chi ama i cammini e i pellegrinaggi (stile Santiago o Francigena), ma desidera qualcosa di meno impegnativo, in termini di tempo e fatica, potrà trovare qui un’ottima proposta alternativa, soddisfacente e suggestiva. Gradita ai viandanti solitari come ai gruppi o, previo adeguato minimo allenamento, alle famiglie intere. Buon cammino.
Flavio Boscatto – redazione ecopolis