Uno studio dell’Università di Padova dimostra il ritmo sostenuto di consumo di suolo e la scarsità di verde urbano in città.
Quante e dove sono nella città di Padova le aree vegetate che, oggi sempre più, risultano di fondamentale importanza per garantire la sostenibilità nella gestione del territorio urbano e la qualità della vita dei suoi abitanti?
Questo lo scopo dello studio Di chi è il verde urbano? Mappatura e classificazione delle aree verdi pubbliche e private a Padova, a supporto di politiche per la pianificazione territoriale pubblicato sulla rivista internazionale «ISPRS International Journal of Geo- Information» e condotto da un team di ricercatori dell’Università di Padova nell’ambito della ricerca sulla sostenibilità urbana condotta dal gruppo “Cambiamenti climatici, territori, diversità” del Dipartimento ICEA dell’Università.
La ricerca si è posta l’obiettivo di calcolare e geovisualizzare ad una scala di dettaglio il cosiddetto “verde urbano” nella città di Padova, classificandolo tra pubblico e privato e, tra il pubblico, distinguendo il verde municipale da quello di altri enti.
Le aree verdi urbane ricoprono un ruolo fondamentale grazie alle funzioni ecologiche intrinseche ai sistemi vegetati, capaci di contrastare numerose criticità ambientali e meteo- climatiche: rimozione di inquinamenti atmosferici (PM10, biossido di azoto, biossido di zolfo ed ozono), riduzione di inquinanti delle acque di drenaggio (fitodepurazione), mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico, attenuazione degli effetti delle isole di calore urbane sulla salute pubblica (termoregolazione del microclima urbano). Misure e soluzioni denominate Nature-based – ossia basate sulla natura – sono state ampiamente riconosciute come elementi centrali delle politiche innovative per la resilienza e la transizione ecologica, sia a livello europeo che a livello nazionale.
«Secondo l’ultimo rapporto ISPRA del 2021 la città di Padova risulta essere tra i primi cinque Comuni italiani, tra quelli con più di 100.000 abitanti, per tasso di suolo consumato – spiega il prof Salvatore Pappalardo, del Dipartimento ICEA dell’Università di Padova e tra gli autori dello studio -. Nell’ultima decade tale fenomeno di impermeabilizzazione dei suoli procede, nel territorio comunale, ad un ritmo medio di 11-25 ettari all’anno, a discapito di suoli vegetati ed agricoli. Tali dinamiche, sovente irreversibili, di cambio di copertura del suolo richiedono una particolare attenzione alla dimensione ed alla distribuzione delle aree verdi in città».
«I risultati delle analisi territoriali all’interno della città di Padova (93 km2 di superficie) sono stati mappati 52,2 km2 di aree verdi (56% del territorio comunale) di cui il 55% sono aree agricole (28,8 km2). Le aree verdi private sono preponderanti, occupando circa l’80% del verde totale (41,9 km2); mentre dei 10,2 km2 di aree verdi pubbliche, circa la metà sono di proprietà del Comune di Padova (5 km2 , circa il 9,6% del verde totale) – dice il prof Massimo De Marchi, Dipartimento ICEA Università di Padova e co-autore dello studio -. Il verde comunale rappresenta quindi il 5,3% della superficie totale di Padova».
Le analisi territoriali sviluppate hanno pertanto voluto quantificare e cartografare, ad una scala di dettaglio funzionale ad interventi di pianificazione e gestione urbana, le aree verdi presenti sul territorio comunale di Padova, elaborando una classificazione delle aree vegetate sulla base dell’uso del suolo e dello stato di proprietà. In riferimento ad alcuni parametri utilizzati per misurare la sostenibilità urbana, sono stati inoltre elaborati alcuni indicatori del verde urbano, tra cui la distribuzione e la percentuale di aree vegetate totali, private e di proprietà comunale rispetto all’intera superficie cittadina, nonché la dimensione del verde comunale in rapporto alla densità abitativa nelle diverse unità urbane di Padova (in termini di m2 di verde comunale pro capite). Oltre alle aree verdi urbane più classiche, come parchi o giardini, lo studio ha prestato particolare attenzione ai terreni agricoli presenti, considerando il valore aggiunto rappresentato dalla produzione delle colture. Infine, vengono incluse nelle analisi non solo le aree verdi pubbliche (comunali e non comunali), ma anche quelle private, come ad esempio i giardini delle abitazioni e le aree agricole stesse, considerando l’enorme contributo che danno alla città in termini di importanti servizi ecosistemici come il controllo della qualità dell’aria, la termoregolazione del microclima (raffrescamento), il controllo delle acque di drenaggio (mitigazione del rischio idraulico) e la preservazione/promozione della biodiversità».
Ad integrare questo studio “dall’alto”, i ricercatori stanno realizzando un’indagine circa il “valore del verde” rivolta alla cittadinanza. «L’inchiesta è online e ci servirà per comprendere come siano percepiti e vissuti parchi pubblici, aree verdi, terreni agricoli e orti urbani e che valori sociali ed ambientali vengano attribuiti da parte della cittadinanza» spiega la PhD Francesca Peroni.
Redazione Ecopolis
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Link all’articolo scientifico su «ISPRS International Journal of Geo-Information»:
Link all’articolo in italiano con mappe e grafici
Link al comunicato stampa dell’Università di Padova