Il ricordo, tra il personale e politico, su come e perché uno dei principali fondatori scelse di dar vita a Legambiente Padova.
In occasione dei 40 anni di Legambiente nazionale Ecopolis mi ha chiesto di spiegare come è nata Legambiente a Padova nel 1985 e che ruolo ho giocato io. Per farlo devo fare un passo indietro. Negli ultimi anni al liceo Cornaro, (dal ‘78 all’80 in particolare) facevo politica attiva a sinistra del PCI, ma non con l’Autonomia Operaia: con entrambi il rapporto era – diciamo – “ruvido”. Sebbene fossi un cane sciolto, alcuni mi definivano un “leader di Movimento” almeno nella mia scuola. La passione politica non mi ha mai più abbandonato, ma arrivato all’università ho dovuto fare conti i conti con il cosiddetto riflusso e la crisi verticale dei movimenti nati nel ’68 e nel ’77 e quindi anche con le categorie politiche interpretative di derivazione marxista che utilizzavo. Iniziai un percorso di revisione critica di quelle categorie anche se non ho mai gettato “il bambino con l’acqua sporca”, in sostanza volevo trovare nuovi e più efficaci strumenti per “cambiare lo stato di cose presenti”.
Per farlo studiavo molto ma altrettanta importanza riconoscevo al sorgere di nuovi fermenti sociali e alla loro comprensione. Come quando nel 1981 nacque in Italia un forte movimento pacifista contro l’installazione degli “euromissili” nucleari in Sicilia, a Comiso. Poichè per me comprendere significa partecipare, a Padova diedi vita al “Centro studentesco per la pace” con cui nell’estate del 1983 partecipammo al blocco nonviolento della base dei missili in costruzione nel vecchio aeroporto militare di Comiso… Quante botte prendemmo dalla Celere…
Al campo pacifista mi incontrai per la prima volta con un gruppo di Legambiente, c’era Ermete Realacci eletto da poco Segretario Generale dopo l’unificazione con il Comitato per il controllo delle scelte energetiche da cui proveniva.
Le affinità tra pacifismo e ambientalismo più evidenti erano quelle relative allo stretto rapporto tra nucleare civile e militare. Ma capii presto che c’era molto di più: nella cultura e nella pratica di Legambiente trovai molte risposte alla mia ricerca di nuove categorie culturali e di prassi politica. Infatti Legambiente sintetizzava gli elementi migliori dell’ ambientalismo “conservazionista” degli anni ’50 e ’60, con le lotte degli anni ’70 contro la nocività sul lavoro e poi contro l’inquinamento tout court e quelle del movimento antinucleare, ricercando soluzioni ai problemi ambientali scientificamente corrette ma anche socialmente convincenti ed efficaci.
In Legambiente l’ambientalismo era ed è proposto come cuore di un’alternativa globale al modello di società industrialista e consumista. Il rigore scientifico delle analisi e delle proposte sono alla base dell’azione dell’Associazione, ma il suo ambientalismo scientifico non è ingenuo, non crede nella neutralità della scienza: sa bene che la ricerca scientifica è influenzata dai contesti economici, politici, culturali e sociali che la producono. Allo stesso modo Legambiente non accetta la “scienza senza coscienza”, quella cioè che non si preoccupa degli esiti politici, economici e sociali dei propri risultati. In tal senso l’associazione non giudica il “progresso” buono in quanto tale, ma solo se i suoi benefici lo sono globalmente: per l’ambiente, le persone e le comunità. Critica, in altre parole, l’idea che la crescita economica e dei consumi sia positiva in sé. Era proprio quello che cercavo.
Perciò nel 1984 accettai la proposta del neo segretario dell’Arci di Padova Filiberto Zovico di costituire il Circolo Futura, sull’esempio del gruppo ecopacifista di Legambiente di Firenze, fondato da Duccio Bianchi. Il Circolo Futura padovano era un attivo gruppo di promozione della cultura ecopacifista. In pochi mesi fu chiara la necessità di dar vita anche a Padova a Legambiente: fu raccolto un primo nucleo di interessati all’impresa,
oltre a noi del circolo Futura (che diventerà il nucleo militante che faceva tutto, “dallo spillo all’elefante), Sergio Lironi, da cui ho imparato molto, e altri volenterosi (non faccio nomi per non dimenticare nessuno. Il 13 febbraio 1985 ci fu l’Assemblea fondativa alla presenza di Ermete Realacci. Sergio Lironi fu eletto presidente ed io Segretario (negli anni ’90 la denominazione cambiò in Coordinatore Politico). Il resto è storia…
Lucio Passi – Coordinatore di Legambiente Padova dalla fondazione al 2009