Per covid-19 sacrificata la cultura

I coordinatori del Tavolo Cultura e Istruzione di Padova Capitale Europea del Volontariato, Mirella Cisotto e Alvise Schiavo, hanno diffuso “un appello per la cultura”.

 

Abbiamo chiesto a Mirella Cisotto di rispondere ad alcune delle nostre domande per presentare questo documento.

L’emergenza sanitaria, che stiamo vivendo, ha colpito tutti indistintamente e ha avuto gravi conseguenze economiche a tutti i livelli della società. Il mondo del volontariato ha saputo rispondere alle diverse esigenze emerse tra la popolazione: in molti si sono mobilitati per dare aiuto e supporto. Laltra faccia della medaglia è che proprio il mondo del volontariato è stato colpito pesantemente: le conseguenze della pandemia hanno cancellato progetti e iniziative, in più hanno reso incerta la progettazione per il futuro.

Il volontariato culturale, soprattutto, ha subito l’impatto più devastante, ecco perché è nato questo documento.

«Il Tavolo Cultura, in questo appello, ha riportato delle considerazioni che sintetizzano la complessa situazione verificatasi a causa della pandemia, e allo stesso tempo ha voluto dare una risposta alle numerose realtà con cui ci eravamo rapportati sul lavoro fatto e su quello programmato. Molte di queste, causa Covid, si sono trovate infatti nell’impossibilità di operare, quindi di fare nuovi progetti e di espletare anche quelli in programma. Il messaggio è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore la cultura, a chi vive e opera nell’ambito culturale, ai volontari e ai professionisti, ai fruitori, soprattutto alle Istituzioni ed Enti che hanno come compito quello di sostenere la cultura e promuoverla per migliorare le Comunità di riferimento» spiega Cisotto.

Gli obiettivi sono quelli di non perdere il bel lavoro iniziato con il Tavolo Cultura e Istruzione, creato su stimolo del CSV, in occasione di Padova capitale europea del Volontariato 2020.

«Al Tavolo hanno aderito circa ottanta realtà di Padova e Provincia: una ricchezza enorme di competenze, energia, risorse umane, intellettuali e creative che si mettono a disposizione della Comunità. Il Tavolo ha permesso di conoscerci creando la premessa per poter lavorare in rete. Il nostro position paper parlava di Cultura come crescita personale, come coltivazione del sé all’interno di una comunità di riferimento, di cultura come formazione, educazione al rispetto dell’altro e del patrimonio ambientale e storico artistico, di cultura come espressione della bellezza, come innovazione e soprattutto come strumento di inclusione.

I lavori si sono mossi e sviluppati in questa direzione con la realizzazione di due bandi ispirati all’arte sociale per la realizzazione di installazioni artistiche e performance in più parti della Città,  e di un importante progetto che sintetizzava  i principi che fin dall’inizio hanno animato i nostri lavori: la Cultura e il patrimonio artistico quali strumenti di coinvolgimento ed inclusione delle fasce più deboli della popolazione cittadina, tutti realizzati solo in parte, a causa della pandemia – sottolinea Mirella Cisotto – Le esigenze che questo appello mette in luce sono sicuramente, nell’immediatezza, un sostegno economico e lavorativo (magari a livello di progettazione), in quanto molte realtà sono state costrette a fermarsi, o anche a chiudere.

Per il lungo periodo, evidenzia come sia necessario pensare a una politica che non riservi alla cultura (come del resto all’ambiente) solo le briciole, facendone veramente motore di sviluppo sia formativo che economico. La cultura e l’istruzione sono fattori imprescindibili per la crescita di un Paese, per migliorare la qualità della vita, per dare autonomia di giudizio, per educare al rispetto dell’altro e del contesto in cui si vive, per non sprofondare nella banalità delle cose, nella superficialità e nel nulla».

Questo appello affronta anche la questione relativa al rapporto tra volontariato culturale e professionalità culturale, due aspetti che frequentemente si sovrappongono. Mirella Cisotto sottolinea come «in tempi “normali” sicuramente si presenta come elemento importante di arricchimento, ma che in un periodo di forti difficoltà come questo di certo può alimentare legittime rivendicazioni da parte di chi sta indubbiamente attraversando un momento complicato e si trova in una situazione priva di qualsiasi tutela. Quello che mi appare chiaro è che il volontariato non deve essere concorrenziale al professionismo, ma complementare. È chiaro che perché questo avvenga chi di cultura lavora deve poterlo fare con regolarità e venire dignitosamente retribuito credo anche, però, che ciascuno debba avere il diritto di poter fare volontariato, nei modi e nelle forme che preferisce».

In conclusione, abbiamo chiesto a Mirella, in quanto coordinatrice, un bilancio del lavoro del tavolo della cultura:

«Nel 2020 Padova ha avuto l’onore e l’onere di essere nominata capitale europea del Volontariato, un’occasione unica e importante per fare rete e sinergia fra tutte le realtà che, a vario titolo, si occupano di volontariato. Il Tavolo Cultura e Istruzione è servito ad aumentare la conoscenza reciproca dei numerosissimi soggetti partecipanti, a condividere idee e saperi, nell’ottica di una crescita condivisa e di una progettazione che, pur mantenendo l’autonomia e la specificità dei diversi soggetti, potesse portare avanti un discorso comune a favore della comunità cittadina, coerente e, qualora se ne ravvisasse la possibilità, non scollegato e complementare. Anche se la pandemia ha arrestato molti dei progetti avviati le basi sono state poste e penso che le numerose associazioni che vi avevano aderito siano pronte a portare a termine tale impegno non appena sarà possibile. Ci auguriamo pertanto che il lavoro svolto dal Tavolo non vada perduto ma che possa essere riavviato non appena la situazione sanitaria lo consentirà, portando a compimento iniziative comuni atte a far crescere e a migliorare noi stessi e la qualità della vita della nostra Comunità».

Volontariato vuol dire infatti donare tempo e competenze agli altri ma in realtà arricchisce e dà pienezza soprattutto a chi lo fa.

Tiziana Mazzucato, redazione Ecopolis

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