2021, gli auguri di Legambiente a Padova

Sarà un anno ancora difficile, ma l’opportunità di cambiamento può essere usata per costruire una città più verde e meno inquinata.

 

Dopo un 2020 sconvolto dalla pandemia, il nuovo anno porta con sè voglia e urgenza di ripartire. Con una campagna di vaccinazioni appena avviata e un virus che nel frattempo è tutt’altro che sotto controllo, il 2021 sarà un anno ancora difficile, ma può comunque essere il momento in cui avviare cambiamenti che ci aiutino a risollevarci e a vivere meglio.

Sono perciò almeno tre gli auguri che vogliamo fare alla nostra città per l’anno nuovo.

Il primo è di non subire arretramenti nelle politiche ambientali motivati da presunti benefici per la ripresa dell’economia. Una sorta di logica del “vale tutto” di cui abbiamo avuto un significativo esempio nell’accordo dello scorso novembre tra Comune e Associazioni dei commercianti. Tra i contenuti di quell’accordo c’era la possibilità di andare a fare shopping in auto fin dentro alle piazze del centro storico, e l’ampliamento per le feste natalizie del parcheggio alla Prandina, dentro alle mura cittadine.  Misure con un forte sapore di ritorno al passato prese tra l’altro proprio mentre sarebbe stato necessario scoraggiare spostamenti ed assembramenti, e che si sono dimostrate quantomeno poco lungimiranti.

Il secondo augurio è quello di fermare la cementificazione degli spazi verdi e salvare quel po di rete ecologica che ci è rimasta, adottando finalmente un nuovo Piano degli Interventi. La pandemia ha reso evidente l’importanza degli spazi aperti e del contatto con l’ambiente in una città che ha già consumato più del 50% dei suoi suoli e che, nel suo Piano attuale prevede ancora l’urbanizzazione di circa 6 milioni di metri quadri di terreni. Fermare queste insensate ed insostenibili previsioni è prioritario anche per dare un forte impulso alla riqualificazione degli edifici esistenti.  Nel 2021 Padova dovrà finalmente invertire la rotta del consumo di suolo, riscrivendo completamente le sorti dei suoi spazi verdi, anche intervenendo in situazioni con piani urbanistici attuativi approvati, dove risulta strategico trovare soluzioni alternative, come ad esempio nei terreni ex-IRA acquistati nei giorni scorsi dalla Despar, nel cuore del parco agricolo del Basso Isonzo.

Infine alla nostra città auguriamo di poter respirare un’aria un po più pulita dopo 19 anni consecutivi di sforamenti dei limiti di inquinamento da polveri sottili,  derivanti per il 44% dal traffico (PM10 primario e secondario nell’agglomerato urbano di Padova. Dossier Mal’aria su dati Arpav). Per questo speriamo che partano presto i lavori per la nuova linea del tram e che venga realizzata almeno una linea del progetto di Bicipolitana. Tasselli fondamentali per ridisegnare la mobilità cittadina offrendo un trasporto pubblico più efficiente e dando più spazio e più sicurezza a chi pedala e chi utilizza i nuovi sistemi di micromobilità urbana.

Sandro Ginestri, Presidente Legambiente Padova

vignetta: Zerocalcare “Le somme di fine anno