Occasione Superbonus

Per il “superbonus” l’aspettativa è molto alta ma i rischi vanno valutati con attenzione dal punto di vista economico e ambientale.

 

Ormai se ne parla moltissimo e sicuramente nel corso di questo, ma anche del prossimo anno interesserà centinaia di migliaia di famiglie italiane. Il cosiddetto “superbonus”, vale a dire l’agevolazione fiscale introdotta con il Decreto Legge Rilancio n°34 del 19/5/2020 e successivamente convertito con legge n° 77 del 17/7, piace ma soprattutto fa gola. L’agevolazione, infatti, prevede un aumento fino al 110% della detrazione delle spese di ristrutturazione edilizia sostenute per l’efficientamento energetico e la protezione antisismica, da recuperare in cinque anni. Per capirci gli interventi possono riguardare: il cappotto dell’abitazione, sostituzione di caldaie, pannelli solari, infissi, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica di veicoli elettrici, rimozione di barriere architettoniche.

Oltre ai limiti di tempo, la condizione da osservare è che alla fine degli interventi si ottenga un miglioramento di due fasce nella classificazione energetica. Per i riferimenti ai massimali di spesa, alla documentazione necessaria per ottenere queste agevolazioni rimandiamo alla sezione specifica del sito della Agenzia delle Entrate.

L’operazione però presenta anche rischi perché le norme sono molto complesse e ogni spesa va ponderata con accuratezza per non incorrere in possibili sanzioni.

Il grande valore della norma sta non solo nell’elevata percentuale della detrazione, ma la vera novità, che apre scenari nuovi anche a fasce di popolazione con redditi medio/bassi, è la possibilità di cedere il credito fiscale, che altrimenti potrebbe essere recuperato solo parzialmente. Un esempio per chiarire: una spesa per complessivi 50.000 euro porterebbe ad un credito fiscale di 55.000 da recuperare in dieci anni, quindi uno sgravio di 5.500 euro all’anno, importo che nelle fasce di reddito medio bassa non troverebbe sufficiente capienza, almeno per il rimborso totale. La cessione del credito può avvenire in due modi: o attraverso una banca od altro ente autorizzato o attraverso lo sconto in fattura, il tutto garantito da un meccanismo di totale sicurezza per chi acquista il credito in quanto lo stesso è stato precedentemente verificato attraverso l’emissione di un visto di conformità rilasciato da un CAF o da altro intermediario abilitato.

È evidente l’impatto positivo di questo provvedimento sotto il profilo economico in quanto volano per l’economia – a Padova dall’estate sono nate più di 500 aziende  tra imprese edili e società di consulenza – ma soprattutto perché spinge verso una nuova coscienza ambientale che indurrà gli acquirenti a prendere in considerazione l’efficienza energetica dello stabile al momento di comprare.

È però assolutamente necessario che tutto il fenomeno sia oggetto di monitoraggio da parte di Enti preposti ai fini di vegliare su comportamenti distorti che sono già apparsi: l’aumento ingiustificato delle materie prime per il settore edilizio e, in particolare, preventivi decisamente “fuori mercato” proposti ai cittadini con la scusa che tanto, alla fine, il costo è zero. Maggiorare una spesa anche del 50% perché “tanto non paga il singolo”, si lega al concetto “tanto paga lo Stato”, come se i soldi pubblici non fossero i soldi dei cittadini.

Ecologia significa anche avere attenzione su come vengono spesi i soldi pubblici e volere l’efficientamento energetico va di pari passo con la cura della cosa pubblica.

Redazione Ecopolis