Risulta piuttosto difficile definire questo libro di Nell Zink, cinquantenne autrice californiana, residente a Berlino, con un passato da naturalista birdwatcher.
Senza Pelle (The wallcreeper in lingua originale, Ed. Minimum Fax 2016 – trad. Anna Mioni) è un romanzo dove l’ambientalismo pare diventare il pretesto e lo sfondo su cui far muovere personaggi fuori dagli schemi, dalle dinamiche relazionali fortemente connotate dall’eros.
Personaggi di ispirazione sessantottina, da retaggio hippy, aperti a mutevoli convivenze e incroci di coppia disinvolti. In questo senso gli uccelli, descritti nel libro, rappresentano bene la metafora della libertà assoluta e la rottura di schemi tradizionali.
La storia inizia con l’investimento di un picchio muraiolo, che causa l’uscita di strada dell’auto dei coniugi Stephen e Tiffany e il conseguente drammatico aborto spontaneo della protagonista.
Il volatile ferito, una volta curato, verrà adottato dalla coppia fino al giorno in cui fuggirà dalla finestra, librandosi in cielo per andare a nidificare lontano. Cadrà fatalmente vittima dell’inevitabile uccello rapace.
In questo romanzo, vittime e predatori si scambiano costantemente i ruoli. La donna vive relazioni erotiche con molteplici uomini. Il marito Stephen, musicista retrò appassionato di birdwatching, alterna l’amore coniugale con quello per una giovanissima ambientalista d’assalto.
Tiffany è una donna arrabbiata, in costante ricerca di un senso concreto per cui vivere. Ciò la porterà ad entrare in relazione amorosa con uomini appartenenti ad ONG ambientaliste e eco-terroriste.
Con maniacale costanza s’applicherà ad un illegale compito di esondare un fiume dal proprio artificiale alveo forzato, assecondando così il proprio carattere ribelle e libertario. In seguito si limiterà a più tranquilli appostamenti per l’osservazione degli uccelli. E saranno proprio i volatili, creature inafferrabili e leggiadre, a insegnarle alla fine cosa voglia dire davvero vivere e amare.
L’autrice tratteggia dei personaggi sfuggenti e ambigui con i quali il lettore può faticare a renderseli gradevoli. L’ottima traduzione di Anna Mioni riesce però a renderceli comunque interessanti e memorabili.
Un romanzo “politico” nel senso che riesce bene ad esprimere la visione e le contraddizioni di un certo mondo, oscillante tra auspici di libertà assolute e cadute in pastoie sociali limitanti. E’ ambientato tra una sonnolenta Berna e la più vivace Berlino, in territori dove la sensibilità ecologista radicale s’accompagna ad un tipo di sviluppo industriale alternativo anche importante.
La scrittura in soggettiva di Senza Pelle, malgrado si avverta un certo cinismo e disincanto, rimane ad ogni modo brillante e piuttosto divertente. Un’autrice, Nell Zink, da seguire sulla quale la casa editrice Minimum Fax ha deciso di puntare con convinzione.
Flavio Boscatto, redazione di ecopolis
La traduttrice Anna Mioni intervista Nell Zink: leggi lo speciale
Ho letto “senza pelle”.
La protagonista potrebbe sembrare addirittura una “streamer” per come si adegua e per come si lascia vivere.
Anticonvenzionale sì,
ma senza troppo entusiasmo!
Poi si sveglia e prende in mano la sua vita e scrive, tra l’altro, “Senza pelle”…
Penso di rileggerlo.
È un libro che sottintende tutte le emozioni che non descrive.
Merita davvero.
Grazie per avermelo segnalato.
Ciao!
gentile Clara
ci fa piacere quanto ci scrivi.
Ti segnaliamo che Anna Mioni, la traduttrice italiana del libro, padovana ed amica di Legambiente, ha organizzato un reading con musica sul Senza Pelle venerdì 24 giugno a Padova.
Ecco il programma su Fb https://www.facebook.com/events/1027959420628005/