L’amministrazione comunale sospenda l’iter della variante, quantomeno fino alla scadenza dei termini di salvaguardia del provvedimento della Soprintendenza.
È la richiesta formale che Legambiente Padova fa al Sindaco di Due Carrare, nella presentazione delle Osservazioni alla Variante al Piano degli Interventi con recepimento dell’accordo di programma pubblico-privato Deda Srl. Ne forniamo qui una sintesi.
Il Piano Regolatore di Due Carrare è stato predisposto per essere inteso come “processo” e non come atto conclusivo per pianificare un territorio, comprendendovi tutte le componenti storiche, ambientali, naturalistiche ed ecologiche, in una comune prospettiva di sviluppo sostenibile.
Essendo stato disatteso questo principio nell’adozione della variante, deliberata lo scorso 27 novembre, è risultata opportuna la decisione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, di avviare il procedimento di costituzione del vincolo indiretto di tutela del Castello del Catajo, della Villa Mincana e del territorio circostante in quanto ubicati all’interno della cornice ambientale veneta dei Colli euganei.
Le osservazioni di Legambiente Padova sono: l’assenza della Valutazione Ambientale Strategica; l’insufficienza di partecipazione; la sottovalutazione dell’interesse pubblico e dei danni alla salute.
Si evidenzia con la prima delle osservazioni che l’Accordo di programma e la conseguente Variante al P.I. peggiorano le norme che disciplinano la realizzazione del centro commerciale, rispetto alla vigente normativa, compromettendo la tutela del paesaggio.
La richiesta pertanto è di annullare la delibera di adozione della Variante e provvedere, nei modi previsti dalla legge, alla valutazione ambientale degli effetti che la Variante stessa induce sul paesaggio. Oppure: confermare la vigente normativa ovvero l’adozione di una tipologia edilizia che riduca l’impatto visivo della volumetria complessiva dell’intervento.
La seconda osservazione ricorda la Direttiva comunitaria che prescrive l’obbligo della Valutazione Ambientale per tutti i piani e i programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente. Valutazione che doveva essere fatta prima dell’adozione del piano.
Nemmeno la partecipazione pubblica al procedimento è stata conforme a tale dettato, essendosi esaurita in due incontri (8/8/2017 e 23/10/17) di carattere prevalentemente informativo e senza aver messo a disposizione dei partecipanti il rapporto ambientale.
Legambiente Padova chiede nuovamente che venga annullata la delibera di adozione della variante al P.I. e che, prima della sua eventuale riproposizione, siano predisposti il documento preliminare del sindaco (prescritto dalla Legge Regionale) in cui viene presentato l’Accordo di programma e la già citata Valutazione Ambientale Strategica delle conseguenze che la variante induce sull’ambiente e sul paesaggio. Chiede inoltre che tutta la documentazione sia messa a disposizione del pubblico per il tempo necessario ad esprimere il parere.
Infine, con la terza osservazione si vuole rimarcare come il semplice calcolo ragionieristico, basato sul valore delle opere e delle superfici commerciali, non possa essere l’unica base per la determinazione dell’interesse pubblico. Nel calcolo costi e benefici andrebbero computati anche gli impatti che l’opera andrà a realizzare nei confronti dell’ambiente e dell’economia del territorio, soprattutto negli aspetti occupazionali.
Tra gli impatti negativi si è voluto evidenziarne uno assolutamente trascurato: quello derivante dai fattori inquinanti generati dall’esercizio del centro commerciale di cui il più eclatante è il traffico giornaliero di 12.000 veicoli.
Tanto basterebbe ad indurre il Sindaco, prima autorità sanitaria del Comune, a pretendere dalla società Deda srl la predisposizione del documento di Valutazione di Impatto Ambientale, al fine di individuare quali misure adottare per tutelare la salute degli abitanti del territorio.
Legambiente chiede quindi che l’amministrazione comunale, appellandosi al principio di autotutela, annulli la delibera di adozione e provveda ad aggiornare la valutazione dell’interesse pubblico in ragione dell’impatto dell’intervento sull’ambiente, sul paesaggio e sulla salute della popolazione, valutando quali misure imporre alla società committente per annullarne gli effetti negativi.
Lorenzo Cabrelle – Legambiente Padova
sintesi a cura di Flavio Boscatto – redazione ecopolis
Per leggere il testo integrale delle osservazioni di Lorenzo Cabrelle, presentate a nome di Legambiente Padova, clicca qui