Ambiente in tribunale e non solo: rapporto Zoomafie, processo per i PFAS, Fincantieri a processo
Di seguito il Rapporto sulla Legalità della CGIL Veneto, sezione ambiente, del mese di ottobre:
Reati contro gli animali, rapporto Zoomafia 2024. Dal rapporto 2024 della LAV emerge che nel 2023 in Veneto ci sono stati 711 procedimenti (reati) per animali uccisi, maltrattati, abbandonati, pari al 8,22% del dato nazionale. Il tasso è di 14,49 procedimenti ogni 100mila abitanti. Il dato è in aumento, in quanto nel 2022 i procedimenti segnalati in regione sono stati 673. Gli indagati per i reati in questione sono stati 327 (6,88% del dato nazionale), con un tasso di 6,66 indagati ogni 100mila abitanti. Molti di questi procedimenti sono stati emessi contro ignoti. La prima provincia per reati e indagati è Vicenza (113 procedimenti e 92 indagati), soprattutto per reati legati alla caccia, seguita dalla provincia di Verona (67 indagati a Verona). (Il Giornale di Vicenza del 30 settembre 2024).
Sequestrati 5.200 abiti contraffatti a Padova. La Guardia di Finanza di Vicenza, su richiesta della Procura di Padova, ha sequestrato in un magazzino di Padova 5.200 abiti contraffatti che recavano etichette false delle più grandi firme dell’alta moda. I due coniugi titolari del contratto d’affitto del magazzino sono stati denunciati per ricettazione e commercio di prodotti con marchi falsi, non avendo prodotto nessun documento sulla merce posseduta e sui titoli che comprovino l’acquisto. (Il Giornale di Vicenza, Il Gazzettino e Il Mattino di Padova del 4 ottobre 2024).
Processo in Corte d’Assise per i PFAS a Vicenza. Nell’udienza del 3 ottobre 2024 ha deposto per la difesa il consulente tecnico della ICIG, Mario Manesseo, professore ordinario del Politecnico di Torino esperto di meccanica dei terreni e geotecnica. Il consulente ha affermato che “dal 1968 al 2018 la Miteni Spa ha sparso nell’ambiente 36 tonnellate di PFOA. Nel 1978 uscivano ogni giorno 6 chili di PFOA. Tra il 2009 e il 2018 è stato sversato nell’ambiente il 0,3% (quasi nulla) di quanto immesso nel periodo considerato di 40 anni di attività, prima della RIMAR e poi della Miteni Spa. La principale fonte di inquinamento è stata la Miteni Spa, dalle quote del 1978 a 30 grammi al giorno negli anni duemila”. Il calcolo fatto si è basato su dati e modello matematico utilizzato da ARPAV. L’udienza del 10 ottobre 2024 ha visto la deposizione del consulente della Mitsubishi Spa, Matteo Donati, esperto ambientale. La Miteni Spa è stata di proprietà del colosso giapponese della chimica tra il 2003 e il 2009, e in questo periodo temporale, a detta del Donati, “si sono prodotti sforzi economico-finanziari rilevanti per l’ambiente sul sito ex Rimar spa”. Il Donati ha ribadito che “la contaminazione da PFAS c’era già negli anni Settanta del secolo scorso”. L’udienza del 17 ottobre 2024 ha registrato la deposizione di Alberto Testi, patologo forense, direttore di Medicina Legale della ASL di Torino e consulente della Mitsubishi. Testi ha affermato che “non è stato dimostrato dalla documentazione presentata dalle 288 persone che si sono costituite parte civile alcun nesso tra i PFAS e le malattie; rilevare che nel sangue c’è la presenza di PFAS non è sufficiente in sede penale per asserire l’insorgenza di malattie; non sono dimostrate nemmeno menomazioni nell’organismo”. Il PM Fietta ha sottolineato che Testi evidentemente non si è aggiornato, in quanto il PFOA è stato inserito in classe 1 ed è ora considerato sicuramente cancerogeno. L’udienza del 24 ottobre 2024 ha visto la deposizione di Matteo Donati, laureato in scienze ambientali e consulente della Mitsubishi Spa. Donati, incalzato dalle domande di accusa e difesa, ha contestato le affermazioni di Mario Manesseo sulle sostanze disperse nell’ambiente: “il calcolo fatto dal collega non è corretto, perché non tiene conto dell’abbattimento avvenuto a seguito dell’installazione dei filtri a carboni attivi installati prima del rilascio delle acque nel torrente Poscola”. (Il Giornale di Vicenza del 4, 11, 18,25 ottobre 2024).
Sequestrati 14mila giocattoli pericolosi a Padova. La Guardia di Finanza di Padova ha sequestrato 14mila giocattoli di origine cinese a tema Halloween, perché privi delle certificazioni previste dalla legge. Mancavano indicazioni in lingua italiana su sicurezza, produttore e importatore. Il titolare della ditta è stato segnalato alla Camera di Commercio di Padova. (Corriere del Veneto del 1 novembre 2024).
Inquinanti scaricati in laguna di Venezia, Fincantieri a processo. Il 21 ottobre 2024 in Tribunale a Venezia si è svolta l’udienza del processo per stabilire le responsabilità di Fincantieri Spa di Marghera sugli inquinanti scaricati per molti anni in laguna. La Procura di Venezia ha contestato ai 2 dirigenti delegati ambientali del colosso navalmeccanico di aver scaricato tra il 2013 e il 2019 amianto, cadmio, arsenico, ferro piombo, diossine, furani, policlorobifenili. Le analisi hanno evidenziato quantità di solfati, solidi sospesi, escherichiacoli, mercaptani e boro molto superiori ai limiti di legge. Il procuratore Cristiano De Nardi (giudice Chiara Venturini) ha contestato a Carola Morosini e Claudio Breda la violazione della legge del 1973 sugli scarichi in laguna di Venezia, chiedendo la condanna rispettivamente a 4 mesi e 15 giorni e 3 mesi. La difesa ha insistito ad attribuire le cause della presenza delle sostanze alla “pioggia inquinata”. La sentenza è attesa con l’udienza del 11 novembre 2024. (Corriere del Veneto Il Gazzettino e La Nuova di Venezia del 22 ottobre 2024).
Corte dei Conti sulle bonifiche del “Sin” di Marghera (VE). La Corte dei Conti ha pubblicato il Primo Rapporto sull’utilizzo dei fondi per le aree gravemente contaminate da lavorazioni industriali, tra cui rientra a pieno titolo la zona industriale di Porto Marghera. Sono stati stanziati 69 milioni di euro, ma sono forti le critiche all’Accordo di Programma e alla perimetrazione dell’Area. La Corte dei Conti contesta che il 22 dicembre 2016 venne approvata la re-definizione del perimetro senza la specifica delle aree ricadenti nella cartografia allegata. Inoltre, l’accordo di Programma del 4 agosto 2020, che stanzia quasi 70 milioni di euro per il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche responsabile del Sito Interesse Nazionale (SIN) di Marghera, non dispone informazioni circa i risultati già raggiunti per effetto delle preesistenti attività di bonifica. La Corte dei Conti ha chiesto l’individuazione dei soggetti responsabili del danno ambientale; lo stato delle relative procedure; le transazioni intervenute; relazione aggiornata sullo stato di attuazione dell’Accordo di Programma accompagnato dal dettaglio dei pagamenti; le aree ricadenti nella perimetrazione e le ragioni della scelta. (Il Gazzettino del 17 ottobre 2024).
Tratto dal Rapporto mensile sulla legalità in Veneto redatto da Ilario Simonaggio, responsabile Osservatorio Legalità CGIL Veneto. Per chi volesse leggere la versione completa, il Rapporto sulla legalità è pubblicato sul portale della CGIL Veneto, nell’Osservatorio sulla Legalità del Consiglio Regionale Veneto nonché sul sito dei quotidiani NEM nello spazio riservato agli abbonati. Fonte del Rapporto sono i media locali e le ordinanze di custodia nei casi di associazioni criminali.
Foto dal rapporto Zoomafia della LAV.
Redazione Ecopolis