Corso Milano: importante inizio la ciclabile, ma è necessario fare di più

In un maggio da cambiamento climatico (ne abbiamo parlato qui), la nostra amministrazione ha messo finalmente  in campo due azioni che vanno in favore della ciclabilità cittadina: non solo la nuova viabilità di Corso Milano, ma anche Mobike.

Se il free-floating (ne abbiamo parlato qui) era nell’aria da tempo, la vera importante novità sono le nuove ciclabili di Corso Milano, che nonostante alcune criticità, vanno finalmente nella direzione giusta.

Legambiente si è battuta per anni affinché tale arteria fosse dotata di un percorso sicuro per le centinaia di bici che ogni giorno la percorrono, indicando le scelte progettuali migliori (ne abbiamo parlato qui). Scelte, come la corsia ai due lati della strada, che poi si sono rivelate condivise anche dai tecnici comunali.

Come appare oggi la ciclabile di Corso Milano?  Alle 18,30 di un martedì lavorativo, la percorriamo immettendosi dall’incrocio di via Dante in direzione Piazzale Savonarola: questa parte fino all’inizio dell’ex hotel Plaza si presenta un po’ stretta ma comunque piacevole, dato il numero non eccessivo di macchine parcheggiate a lato e il marciapiede praticamente a raso.

La criticità che riscontriamo è una chicane particolarmente “spigolosa” (FOTO) e stretta tra marciapiede e i cassonetti in corrispondenza dell’incrocio con via Rolando da Piazzola (e l’immancabile auto parcheggiata metà su marciapiede e metà sulla ciclabile: FOTO).

La parte piacevole della ciclabile purtroppo termina qui, perché il tratto successivo all’apparenza molto largo e protetto in parte dagli archetti contro il parcheggio selvaggio, è occupato da auto in sosta che, con molta nonchalance continuano a parcheggiare sulle vecchie piazzole di sosta anche se le linee sono state cancellate. Si tratta chiaramente di un tratto ancora da completare.

Nel tratto da via S. Pietro in poi la pista si insinua tra i parcheggi e i portici, soluzione che sembra funzionare contro il parcheggio selvaggio ma che appare rischiosa, considerando la scarsa attenzione ed educazione che in Italia viene impartita circa il controllo prima di aprire la portiera; è però in ogni caso un tratto che, grazie alla sua larghezza di 1,5 m, permette di viaggiare in sicurezza mantenendo la destra. Una larghezza o una sicurezza che auspichiamo venga estesa anche al tratto successivo all’incrocio con Riviera San Benedetto, dato che lo spazio liberato dalla corsia lo consentirebbe.

Il grosso problema di questa seconda tratta rimane in ogni caso la situazione critica dell‘asfalto, insieme a un paio di attraversamenti pedonali rischiosi tanto per pedoni che per ciclisti: non riusciamo davvero a capacitarci però come sia stato possibile asfaltare tutte e quattro le “vecchie” corsie di corso Milano, lasciando invece in uno stato abbastanza pietoso la fascia che è stata trasformata in pista ciclabile, con buche e tombini esposti (FOTO).

Giunti alla rotonda al termine di Corso Milano, in una situazione sotto controllo per quanto riguarda il traffico automobilistico in un’ora di punta, ci muoviamo per testare il senso inverso; ad oggi il tratto fino a Riviera S. Benedetto risulta inagibile a causa di interventi di scavo: appare però chiaro che nonostante la segnaletica orizzontale sia stata corretta le auto continuino sostare sui vecchi parcheggi, noncuranti delle linea gialla che dovrebbe delimitare la nuova corsia ciclabile

Attraversato il ponte la pista si rimmette tra i parcheggi e i portici, su corsia larga ma nuovamente sconnessa, in un tratto che però è ancora interessato dai lavori per la realizzazione della nuova piazzetta all’altezza di vicolo dei Livello. L’ultimo tratto torna a correre lungo il teatro Verdi su una corsia ben asfaltata e segnalata.

Costatiamo con dispiacere che le “piste” realizzate siano ancora lontane dall’essere complete e percorribili in sicurezza dai ciclisti urbani; e il mancato rifacimento dell’asfalto e l’eliminazione della vecchia segnaletica contribuisce e a far sì che, nonostante le nuove linee disegnate, in alcuni tratti le macchine imperterrite continuino a parcheggiare sopra alle corsie ciclabili da entrambi i lati. I lavori su corso Milano però proseguono, soprattutto lungo il lato Sud, e confidiamo che una volta conclusi si provveda a riasfaltare tutto ciò che non è stato fatto in precedenza da entrambi i lati.

Nonostante tutto riteniamo importante la realizzazione della pista ciclabile in Corso Milano, la cui utilità è sancita dalle centinaia di persone che giornalmente la percorrono: è un importante inizio che in futuro si potrà migliorare, anche grazie ai fondi che potrebbero giungere in futuro per il bando a cui l’amministrazione comunale intende partecipare proprio per la sistemazione di questa pista.

Con la realizzazione del tram inoltre Corso Milano potrà finalmente aspirare a diventare un viale all’altezza delle migliori città europee, superando l’epoca dell’auto e diventando finalmente una zona a misura d’uomo.  Rilanciamo dunque nuovamente la nostra richiesta affinché con Corso Milano ciclabile e la sistemazione di via Vicenza e Chiesanuova, sia finalmente inaugurato in grande il progetto di Bicipolitana per il quale Legambiente si è spesa con costanza nell’ultimo anno.

Elia De Marchi – responsabile ciclabilità Legambiente Padova

2 thoughts on “Corso Milano: importante inizio la ciclabile, ma è necessario fare di più

  1. Mi pare normale che le auto parcheggiano soprattutto quelli dei seniors, dei titolari di negozi loro clienti, pazienti del poliodontomilano etcetera. Dove voi che vadano especialmente i seniors; mica su una bicicletta. Si devi educare molto di più i ciclisti che corrono senza regole sopratutto quelli stranieri non abituati a segnaletica, passano con rosso, zig zag in ogni pista ciclabile e gli italiani non fanno a meno. In ultimo si deve tenere aperto il parcheggi ovunque siano senza esagerazioni di tariffe e mettere controllori che badano al rispetto della durata dell’orario pagato. La più importante norma: controllo delle tessere per invalidi e quelli che li usano quando non hanno abordo il disabile. Poi ci sono sempre eccezioni per motivi imprevisti.

  2. … cioè, con tutto il casino che avete creato, e che prima o poi si ripercuoterà pesantemente a livello elettorale, a voi ancora non basta?

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