Quando si parla di idrovia Padova mare e di quanto ruota intorno a quella striscia di territorio definita “asse plurimodale” gli argomenti certo non mancano.
Il nostro costante impegno per il completamento dell’idrovia è cosa nota, e finalmente la Regione Veneto ha avviato il progetto preliminare che verrà presentato già nei prossimi mesi. Uno straordinario passo avanti compiuto grazie al lavoro dei comitati che assieme a Legambiente spingono da anni in questa direzione.
Un passo avanti ma anche uno indietro, purtroppo: nel piano presentato dall’Autorità di Bacino, l’ente sovraregionale che definisce tempi e priorità di realizzazione delle opere, l’idrovia “slitterebbe” al 2022 e se ne limiterebbe il finanziamento. Un grave errore considerata l’urgenza di mettere in sicurezza i nostri territori dalle alluvioni. Già in questi giorni ci siamo mossi per attivare un’azione congiunta fra amministrazioni e comitati, al fine di riportare l’opera alla giusta scansione temporale (2016-2021) ed al suo reale valore, per renderne certo il percorso.
Ma vorremmo fare un altro passo avanti rispetto alle sue funzioni strettamente tecniche, cogliendo l’occasione di questa grande opera per “ridisegnare il territorio” valorizzandone gli aspetti ambientali, ricreativi, agricoli, economici e turistici.
Tutto questo utilizzando lo strumento dei “Contratti di Fiume”, un percorso di progettazione partecipata fra enti pubblici ed associazioni, già sperimentato con successo in Europa e recentemente anche in Italia.
Percorso questo reso possibile grazie ad un’altra importante novità: è ormai notizia ufficiale, il Grande Raccordo Anulare di Padova (g.r.a.p.) potrà realizzarsi senza l’autostrada Camionabile lungo l’idrovia, finora ad essa vincolato, di fatto eliminandola dalla progettazione e affossandone la realizzazione!
Non possiamo nascondere la grande soddisfazione: le battaglie sostenute per anni da cittadini, comitati, associazioni ed amministrazioni hanno finalmente portato un risultato tangibile, seppure ancora parziale perché il progetto di camionabile permane nella progettazione regionale del PTRC. E lo stralcio definitivo dalla pianificazione regionale sarà il nostro prossimo obiettivo, ma possiamo dire di essere ormai ad un passo dalla fine di questa lunghissima e straordinaria impresa.
Ma ci sono anche notizie allarmanti: corrono voci che Terna spa stia presentando un nuovo progetto di elettrodotto aereo, sempre lungo l’asse idroviario, simile a quello già bocciato dal T.A.R. Non solo, i manufatti realizzati due anni fa da Terna nonostante siano ormai dichiaratamente abusivi non sono ancora stati rimossi. Oltre agli esposti già presentati da Legambiente alle procure competenti e che stanno seguendo il loro corso, la nostra proposta ai Comuni interessati è di sottoscrivere un documento comune che richieda lo interramento dell’elettrodotto lungo tutto il suo percorso, oltre che di emanare un’ordinanza di rimozione dei manufatti installati da Terna prima della bocciatura del progetto da parte del Consiglio di Stato.
Se elettrodotto sarà, dovrà essere assolutamente interrato, solo così l’idrovia una volta completata potrà essere, oltre che una garanzia di sicurezza contro le alluvioni, anche un vero corridoio ecologico da Padova alla laguna, una grande opera utile e positiva per il nostro territorio ed i cittadini che lo vivono.
Circolo Legambiente Saonara Vigonovo La Sarmazza
ok, d’accordo, ma siamo sicuri che arriverà in tempo?
nel 2015 la Società Allibo Adriatico, specializzata in trasporto fluviale- asse del Po, va in liquidazione con mezzi che arrugginiscono a Chioggia ed in laguna. 33 i lavoratori licenziati.
Inoltre c’è l’ennesima chiusura in perdita (bilancio 2014) dell’Interporto di Rovigo, conti di una struttura deputata all’intermodalità del Polesine con una vocazione naturale al trasporto fluviale.
Mi viene da pensare che il trasporto merci fluviale in Italia abbia toccato il punto di non ritorno, costretto ad essere utopia.