Eccoci!

La tappa padovana di Clean Cities è stata accompagnata da due iniziative con le quali abbiamo voluto esemplificare come è possibile ripensare le nostre città .

 

Urbanismo tattico all’Arcella. Un’azione per ripensare l’uso di una via molto usata dai piccoli utenti del Parco Piacentino, purtroppo però resa insicura dal flusso di traffico

Per sensibilizzare su questi temi e coinvolgere la cittadinanza, la campagna Clean Cities a Padova ha visto l’organizzazione di un flash mob all’Arcella con azioni di urbanismo tattico, al  fine di richiedere interventi di moderazione del traffico in via Domenico Piacentino. La via è stata scelta perché è quella di accesso dell’omonimo parco dedicato ai più piccoli e quindi  molto frequentato dalle famiglie dell’Arcella.

È anche stato stilato un questionario per valutare la viabilità e raccogliere proposte dai fruitori del parco, che riproponiamo in versione online su questo spazio. La via infatti presenta numerose criticità: marciapiedi strettissimi, doppio senso di circolazione dei veicoli, parcheggio “selvaggio” e velocità sostenuta. Inoltre, per chi accede al parco con passeggini e bambini è un vero percorso ad ostacoli.

L’intervento voleva essere quindi un modo per ridisegnare temporaneamente lo spazio pubblico urbano a misura d’uomo e in particolare a misura di bambino. In quest’ottica è fondamentale lavorare sulle periferie per sperimentare modi più sostenibili e soprattutto inclusivi di vivere la città. Liberare lo spazio pubblico urbano, renderlo fruibile  e sicuro per i cittadini che scelgono di muoversi a piedi o in bicicletta con una particolare attenzione ai più piccoli e ai più fragili, è uno dei primi passi necessari  per cambiare veramente la città e renderla un luogo accogliente, vivibile e sano.

Vogliamo il Parco Prandina. Sostituzione del cartello che indica il parcheggio all’ingresso dell’ex caserma Prandina, per chiedere una città più verde e un centro più accogliente

La città di Padova è caratterizzate da una cronica carenza di verde, particolarmente scarso nel centro storico dove si registrano meno di 5 mq di verde pubblico per abitante, contro i 15 mq/abitante che rappresentano lo standard richiesto dalla Regione Veneto (vedi qui per approfondimenti).

La destinazione a Parco dell’area dell’ex caserma Prandina che a breve diventerà di proprietà comunale è un’occasione irripetibile per avere una città più sana e per rendere più moderno e vitale il nostro centro storico, come descritto ad esempio nella proposta che abbiamo avanzato l’anno scorso assieme ad altre 19 associazioni, o ancora come abbiamo potuto sperimentare questa estate con le attività di un primo, piccolo ParcoPrandina presso il Giardino Cavalleggeri di Corso Milano.

Legambiente Padova

alcune foto dell’evento:  andreatosatophotographer