DUE SCRITTRICI NEL PAESAGGIO

Il nostro libraio di fiducia ci regala un cannocchiale che allarga e insieme costringe i nostri orizzonti

 

Kapka Kassabova è una poetessa e scrittrice bulgara, nata a Sofia che ora vive nelle Highlands scozzesi. Autrice assolutamente da leggere! In Italia sono usciti i suoi ultimi 4 romanzi: Confine – viaggio al termine dell’Europa (EDT), e  Il lago – ritorno nei Balcani in pace e in guerra, Elisir – nella valle alla fine del tempo e Anima – una pastorale selvaggia (Crocetti).

Io sto leggendo Elisir e ne sono incantato. E’ ambientato nella remota valle bulgara del fiume Mesta dove l’autrice ha trascorso diverse stagioni alla ricerca della profonda connessione che lega le persone e i luoghi “in cerca di legami che attraversano confini e mari, la dimensione umana e quella vegetale, il fisico e il metafisico.”  “Ogni cosa qui era ancora interconnessa: le montagne, gli uomini, le piante. Questo luogo conservava un che di antico; medicina, senso, magia.”

La valle è un ambiente eccezionalmente ricco per i raccoglitori di piante e erbe. Qui sono ancora custodite pratiche e conoscenze erboristiche nonostante le collettivizzazioni del periodo comunista e   i successivi attacchi del moderno capitalismo, curate dai discendenti di una stirpe di raccoglitori, guaritori e mistici. Un patrimonio culturale a rischio di estinzione raccontato dall’autrice tra storia, mito e letteratura. Incontri con donne e uomini straordinari e con piante dagli effetti terapeutici e magici. Un’invito appassionato a ripensare il modo in cui viviamo il rapporto con gli altri e con la terra.

Altra autrice che indaga con grande sensibilità un paesaggio per scoprirlo, riscoprilro e ricordarlo è Nan Shepherd, scrittrice scozzese, classe 1897, che ha esplorato per tutta la vita il massiccio dei monti Cairngorm nella Scozia nordorientale, chiamato anche “l’Artico della Gran Bretagna”, “nato dal fuoco, rifinito dal vento, dall’acqua e dalla neve” montagne vibranti “delle energie che operano da milioni di anni nell’universo”, un guardare dentro il paesaggio. un modo per entrare in contatto con la vera essenza della natura e di sé stessi, per acquisire una nuova consapevolezza attraverso la percezione sensoriale di suoni, colori e consistenze.  “L’estate sull’altipiano può essere deliziosa come miele; può essere anche un terribile tormento.Chi ama il luogo apprezza entrambe le cose, perché entrambe fanno parte della sua nature essenziale. Ed è conoscere la sua natura essenziale ciò che sto cercando di fare qui. Conoscere, intendo, con la conoscenza che è un processo di vita.” Nan Sheperd, La montagna vivente, Ponte alle Grazie.

Giandomenico Tono, libraio Pangea